Viviamo un periodo di grande cambiamento, un cambiamento paradigmatico, al cui centro c’è la rete - come internet ma ancor prima come concetto. Internet è un vero e proprio nuovo ecosistema che si sovrappone, si intreccia e si confronta con il mondo reale, che fino a pochi decenni fa era l’unico immaginabile. Per questo, nella prefazione del nuovo e-book di Wister La Rete e il Fattore C, che sarà presentato il 29 ottobre in Senato ho voluto indicare nella platea e nella dimensione spazio-temporale le due variabili con cui analizzare il “nuovo mondo” di internet dal punto di vista della politica.
Non si tratta infatti di ripensarci in virtù di un nuovo strumento comunicativo, ma di ricreare istituzioni e rapporti capaci di esistere nella logica del nuovo ambiente sociale che va conformandosi, una rivoluzione che ha pari forse solo nell’invenzione dell’alfabeto fonetico e/o della stampa, per la capacità di stravolgere e ridefinire ogni aspetto della nostra vita. La nuova Società dell’Informazione si caratterizza per l’orizzontalità di ogni rapporto e per la quantità enorme di input di cui siamo soggetto e oggetto continuamente, una mole che non siamo in grado né di gestire né di corrispondere con output adeguati. Un perenne stato di selezione in cui all’Io viene continuamente chiesto di scegliere basandosi sulle proprie competenze e ridefinendosi continuamente. Un Io quindi nuovo, anche dal punto di vista dello spazio-tempo, ormai contratto in istanti e in frazioni di secondo. Non esistono più distanze invalicabili e le risposte vanno elaborate in pochi minuti. In questo scenario che destino avranno le istituzioni democratiche formatesi negli ultimi due secoli? Sapranno adeguarsi alle nuove dinamiche o dovranno essere riviste e ridisegnate? Risposte impossibili da dare con certezza, trovandoci noi ancora agli albori dell’era di internet. Sicuramente però a diversi quesiti risponde l’e-book La Rete e il Fattore C.
Wister porta avanti anche la ricerca sul ruolo della donna nella Rete.
Dopo una prima fase in cui internet sembrava essere appannaggio più degli uomini che delle donne, oggi la partecipazione alla rete si sta parificando, con le donne che superano gli uomini nei social e nell’e-commerce. Di per sé la Rete è un luogo neutro, inclusivo per definizione. Non stupisce che la graduale crescita della presenza femminile in tutti i settori vi si ripercuota. Purtroppo però, la rete fa anche da amplificatore ai mali atavici della nostra culturale e l’Io, soggetto a continue pressioni, vi crea anche degenerazioni molto pericolose. Va sotto il nome di cyberbulism la pratica intimidatoria, violenta e volgare con cui il singolo o il gruppo aggrediscono una preda e la isolano dal contesto sociale. Fenomeno antico che ha origini fuori da internet, ma grazie ai social trova uno spazio ottimo per diffamare e attaccare, protetti da un presunto anonimato. Inutile dire che le donne, specie se adolescenti, sono più a rischio di subire tale trattamento, che molto spesso assume caratteri di perversioni sessuali (a riprova di questo, le altre vittime designate sono gli adolescenti maschi omosessuali o presunti tali).
Dopo una prima fase in cui internet sembrava essere appannaggio più degli uomini che delle donne, oggi la partecipazione alla rete si sta parificando, con le donne che superano gli uomini nei social e nell’e-commerce. Di per sé la Rete è un luogo neutro, inclusivo per definizione. Non stupisce che la graduale crescita della presenza femminile in tutti i settori vi si ripercuota. Purtroppo però, la rete fa anche da amplificatore ai mali atavici della nostra culturale e l’Io, soggetto a continue pressioni, vi crea anche degenerazioni molto pericolose. Va sotto il nome di cyberbulism la pratica intimidatoria, violenta e volgare con cui il singolo o il gruppo aggrediscono una preda e la isolano dal contesto sociale. Fenomeno antico che ha origini fuori da internet, ma grazie ai social trova uno spazio ottimo per diffamare e attaccare, protetti da un presunto anonimato. Inutile dire che le donne, specie se adolescenti, sono più a rischio di subire tale trattamento, che molto spesso assume caratteri di perversioni sessuali (a riprova di questo, le altre vittime designate sono gli adolescenti maschi omosessuali o presunti tali).
Come fare per contrastare questi rischi? La rete, come ogni altro ambiente, non sarà mai sicura al 100%, né per le donne né per gli uomini. Nonostante interventi di istituzioni, associazioni e altro, il problema non potrà mai essere azzerato, ma il web ha proprio in sé gli anticorpi necessari, come mezzo di massima diffusione di cultura. E’ necessario dare a tutti gli strumenti per un uso consapevole della comunicazione digitale, per distinguere le situazioni, per riconoscere le fonti competenti da quelle che non lo sono.
E’ necessario quindi, come ben fa Wister, affrontare di petto questo tema anche all’interno della sfida culturale per la parificazione e per fermare ogni forma di violenza e sopruso tra i generi.
E’ necessario quindi, come ben fa Wister, affrontare di petto questo tema anche all’interno della sfida culturale per la parificazione e per fermare ogni forma di violenza e sopruso tra i generi.
Laura Puppato
Presentazione mercoledì 29 ottobre, dalle h. 11.30 alle 12.30; Sala Nassirya del Senato della Repubblica (ingresso da Piazza Madama)