Esattamente 6 mesi fa, il 18 febbraio, le donne, per iniziativa dell'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, hanno scritto una lettera all'allora neo-primoministro Renzi.
In tante abbiamo poi atteso pazientemente - ma sapete, il Primo Ministro ha sempre da fare; dunque abbiamo aspettato, benché sollecitando risposte. Un richiamo in una nuova lettera, ai primi di luglio…. Ed ecco che, il 3 ottobre, una risposta è arrivata; indiretta, beninteso: attraverso una nomina. Ed eccola, in buona sostanza, la risposta implicita in questa nomina:
In tante abbiamo poi atteso pazientemente - ma sapete, il Primo Ministro ha sempre da fare; dunque abbiamo aspettato, benché sollecitando risposte. Un richiamo in una nuova lettera, ai primi di luglio…. Ed ecco che, il 3 ottobre, una risposta è arrivata; indiretta, beninteso: attraverso una nomina. Ed eccola, in buona sostanza, la risposta implicita in questa nomina:
• NO, il Ministero alle Pari Opportunità non lo facciamo.
• NO, e quale delegata? nemmeno quella: la delega alle Pari Opportunità me la tengo io.
• SI, alle donne ci penso, certo che ci penso: nomino un consigliere che mi consiglierà.
• Il consigliere riferirà del proprio operato direttamente a ME.
• Consigliera, dite…? SI, è una donna.
• Ah si; un ultimo dettaglio: l’incarico verrà svolto a titolo gratuito.
E chi è la designata? certamente, una donna: la deputata del PD Giovanna Martelli. Una donna, sul cui valore non vogliamo discutere; anche se un po' salta agli occhi quel suo essere figura di partito: come ci informa la Gazzetta di Mantova, ex-assessora comunale nell’Alto Mantovano, figura emergente del Pd locale, rappresenta uno dei volti più noti dell’area renziana del partito mantovano.
In effetti il suo commento di esordio è più in linea con questo profilo, che con l'appartenenza di genere: esprimendo soddisfazione per il nuovo incarico, la consigliera commenta: «Sono pronta a mettermi al lavoro anche su questo fronte. Ovviamente sono felice della fiducia che il presidente del consiglio dimostra nei miei confronti. Ritengo che questo atto dia valore all’intero Partito democratico mantovano. Cercherò, in tutti i modi, di mettere a disposizione della nostra comunità l’opportunità che mi è stata offerta di lavorare al servizio delle pari opportunità».
In effetti il suo commento di esordio è più in linea con questo profilo, che con l'appartenenza di genere: esprimendo soddisfazione per il nuovo incarico, la consigliera commenta: «Sono pronta a mettermi al lavoro anche su questo fronte. Ovviamente sono felice della fiducia che il presidente del consiglio dimostra nei miei confronti. Ritengo che questo atto dia valore all’intero Partito democratico mantovano. Cercherò, in tutti i modi, di mettere a disposizione della nostra comunità l’opportunità che mi è stata offerta di lavorare al servizio delle pari opportunità».
Si, è vero, "tante donne" nel governo. Ma, da Renzi, di strumenti per tutte le donne, come un vero Ministero, nemmeno l'ombra. E del prezioso metodo della (ahimé) ex-Ministra Josefa Idem nessuna traccia.
La nuova Consigliera per le PO farà il proprio debutto ufficiale a Roma il 23 e 24 ottobre: coordinando una delle sessioni della conferenza "Gender Equality in Europe: Unfinished Business?"; ecco qui il programma completo dei lavori. Evento cui (in assenza di una Ministra per le pari opportunità) le donne italiane saranno rappresentate da 2 uomini: i sottosegretari Scalfarotto e Del Rio. Il primo presente in qualità di moderatore della tavola rotonda sul futuro dell'eguaglianza di genere; il secondo, incaricato di chiudere i lavori.
Che dire… forse che più unfinished business di così c'è solo lo zero assoluto.
ANCHE RENZI SI È RESO CONTO DELLA BELLEZZA DI FRANCESCA BARRA. BELLISSIMA
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