domenica 13 aprile 2014

La Chiesa è società in divenire

DOCUMENTI/ARCHIVIO Avrete senz'altro sentito parlare dell'indagine che, in 12 paesi su 5 continenti, ha raccolto le opinioni dei cattolici riguardo a contraccezione, divorzio, aborto, celibato, sacerdozio femminile, diritti gay. Ma avete visto il rapporto? Eccolo, lo trovate qui.

E qui, invece, trovate l'analisi dei dati, corredata da numerosi grafici esplicativi (da qui potrete scaricare i dati anche in excel). 

Quasi ovunque vince quel dissenso, rispetto alla dottrina ufficiale, che (anche in sinergia con la figura progressiva del nuovo Papa) fa sperare in una strada di vero rinnovamente di questa grande istituzione. Non sarebbe cosa da poco, bisognerebbe rendersi conto. Tanto ha fin qui frenato, la nostra religione (così come quasi tutte le altre), facendo più o meno ovunque i giochi del potere, e tanto potrebbe fare, invece, per agire all'incontrario. Teniamola d'occhio. Proprio da lì, dalla culla dei peggiori pantani di compromissioni, si potrebbero liberare energie davvero nuove e pulite, capaci di riossigenare le acque.
Là sotto, dove le acque sono più fonde, polle gettano nuove correnti.
Fra queste il movimento Noi siamo Chiesa, Qui la loro sezione dedicata alle donne e al pensiero femminile.

venerdì 4 aprile 2014

Nuovi regolamenti della Commissione di vigilanza Rai: un primo passo avanti per la democrazia paritaria

L’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria esprime la sua soddisfazione per i regolamenti appena licenziati dalla Commissione di Vigilanza Rai per le prossime scadenze elettorali che riguarderanno le Europee, le Regioni Piemonte e Abruzzo, e numerose amministrazioni comunali:

Bene i nuovi regolamenti della Commissione di vigilanza Rai per contrastare la sotto rappresentazione delle donne in politica. Finalmente non saranno solo gli uomini gli unici protagonisti delle trasmissioni e servizi che la Rai manderà in onda per la prossima tornata elettorale. Per la prima volta infatti, richiamandosi all’articolo 51 della Costituzione e alla legge 215 del 2012, la Commissione di vigilanza intende contrastare efficacemente la sotto-rappresentazione delle donne in politica, e prescrive la più ampia ed equilibrata presenza di entrambi i sessi nelle trasmissioni radio televisive del servizio pubblico. Non più solo parità di accesso a tutte le forze politiche ma anche alle donne e agli uomini coinvolti nella consultazione elettorale. Un risultato ottenuto grazie al lavoro di squadra tra l’Accordo, la senatrice Laura Puppato e la deputata Paola De Micheli che, con il loro lavoro, sono riuscite a coinvolgere su questa battaglia di pari opportunità l’intera Commissione di vigilanza Rai. Commissione che, lo ricordiamo, conta solo 7 donne su 40 componenti e nessuna donna nel comitato di presidenza. 
L’Accordo è fiducioso che l’Autorità di garanzia per le telecomunicazioni si adeguerà agli stessi principi nelle delibere che riguardano le sue funzioni generali di controllo e le competenze sulle altre trasmissioni radiotelevisive.
Accordo di Azione Comune Comune per la Democrazia Paritaria 

mercoledì 2 aprile 2014

La svolta autoritaria va respinta: chiunque sia a proporla

Lorenza Carlassare: "Farò l’oppositrice finché muoio. L’idea del capo mi spaventa. La politica senza ideologia diventa un puro mestiere: da qui nascono le corruzioni"
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n° 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.

Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti)  a guardare. 
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi, ma il leader del Pd, a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Libertà e Giustizia, 27 marzo 2014

Riteniamo doveroso far conoscere questo appello. Anche per le ragioni già affrontate, su Politicafemminile, in questo post-dossier. La stampa italiana dimostra da lungo tempo di non dare un'informazione sufficientemente accurata e obiettiva su fatti che sono di un'estrema importanza. Lamentarsi di questo a quanto pare non serve a niente. Ma fortunatamente l'informazione siamo anche noi: poiché la peggiore storia che si ripete poggia sulla disattenzione e sull'oblio, ciascuno faccia del suo meglio per non cadere nel torpore e non perdere la memoria.