venerdì 1 dicembre 2017

Invidia del pene? no, dell'utero. La vera origine del dominio maschile

Ricordando Françoise Héritier, scomparsa in questi giorni dopo una lunga vita di studi
Se non tutte, davvero in tante crediamo che le donne, fin da bambine e ovunque, non si siano mai sognate di avere alcuna “invidia del pene”. Semmai, con buona pace di Freud, la cosa che le femmine umane da sempre “Invidiano” ai loro maschi è la libertà, con l’autodeterminazione che ne deriva. Quindi nulla che esista nel corpo e in natura, ma solo nella sovrastruttura: quella imposta nelle società umane dal dominio maschile. 
Ma il mito dell'invidia del pene è, appunto, parte di quella narrazione maschile che da sempre ci spiega come stanno le cose. Infinitamente più recente è l'emergere di un punto di vista integrato da quello femminile, nonché della coscienza che negli uomini esista “l’invidia dell’utero”. Coscienza che peraltro fatica a farsi strada e viene contrastata, forse perché è proprio questo il vero fattore all’origine della suddetta sovrastruttura di dominio. 
Una delle pensatrici che meglio ha illuminato questa relazione è l’antropologa Françoise Héritier. 


Ho più volte proposto di inserire nei programmi scolastici l'insegnamento dell’antropologia. C’è ancora chi crede che questa disciplina studi popoli esotici e sia rivolta al passato; invece essa parla proprio al presente. Conoscere le regole e i meccanismi attraverso cui si costituiscono le società è importante quanto sapere che la terra gira intorno al sole. (F. Héritier)

Allieva di Claude Lévi-Strauss e, dopo di lui, direttrice del Laboratoire d'anthropologie sociale del Collège de France, aveva messo il dominio maschile al centro delle sue ricerche, focalizzando proprio nella paura e nell’invidia del potere generativo femminile l’ossessione degli uomini, fin dai tempi più antichi, a sottomettere e possedere il corpo delle donne. 
Il suo lavoro era naturalmente sfociato in un attivismo femminista e sempre al fianco delle battaglie omosessuali, incluse quelle per il diritto all'adozione per le coppie omosessuali, e per la procreazione medicalmente assistita. Pur respingendo la pratica dell’utero in affitto a causa del relativo corollario di rischi di (ulteriore) mercificazione del corpo delle donne.  
A chi non avesse avuto finora la fortuna di incontrarla e conoscerne il pensiero, suggeriamo alcuni libri tradotti anche in italiano:

1 commento:

  1. Grande donna!!! E grande studiosa. Speriamo nella nascita di altre.... Addio, carissima, e grazie per quello che hai fatto e per quello che hai scritto. Marisa galli

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