martedì 26 maggio 2020

COVID19. Medici da tutto il mondo ai capi del G20: fate investimenti per una vera salute; gli esperti sanitari e ambientali riferiscano sulle ripercussioni delle vostre scelte

Operatori sanitari e 350 associazioni in tutto il mondo, a cui fanno capo 40milioni di medici, si rivolgono ai leader del G20 con una lettera urgente (qui il link per sottoscriverla), invitando a porre davvero la salute pubblica al centro dei piani di ripresa economica del post-Covid19: è tempo che la voce della comunità medica sia ascoltata - dicono - sul tavolo ci sono trilioni di dollari da investire, che vanno gestiti senza ripetere gli stessi errori che ci hanno portato qui.
Destinatari: tutti i Capi di Stato del G20 (vedi elenco sotto); Presidente Ursula von der Leyen ; e per conoscenza: a tutti i consiglieri scientifici / medici / sanitari del G20
Gli operatori sanitar affrontano la gestione della pandemia di COVID-19 uniti in un approccio pragmatico e basato sulla scienza. Con lo stesso spirito, siamo anche uniti nel sostenere una vera guarigione da questa crisi - una #HealthyRecovery. 
Abbiamo visto in prima persona quanto possano essere fragili le comunità quando salute, sicurezza alimentare e libertà di lavoro sono interrotte da una minaccia comune. I livelli di questa tragedia in corso sono molti e amplificati da disuguaglianze e dagli investimenti insufficienti nei sistemi di sanità pubblica. Abbiamo assistito a morte, malattie e angoscia mentale a livelli mai visti da decenni.
Questi effetti avrebbero potuto essere parzialmente mitigati, o forse anche prevenuti, da adeguati investimenti in preparazione alla pandemia, sanità pubblica e gestione ambientale. Dobbiamo imparare da questi errori e tornare più forti, più sani e più resistenti.
Prima di COVID-19, l'inquinamento atmosferico stava già indebolendo i nostri corpi. Questo inquinamento (da traffico, uso inefficiente dell'energia residenziale, centrali elettriche a carbone, inceneritori e agricoltura intensiva) causa sette milioni di morti premature ogni anno aumentando sia rischi di sviluppo sia gravità di polmonite, broncopneumopatia cronica ostruttiva, carcinoma polmonare, malattie cardiache e ictus; determina inoltre esiti avversi in gravidanza come basso peso alla nascita e asma, mettendo ulteriormente a dura prova i nostri sistemi sanitari.
Una vera guarigione non consentirà più che l'inquinamento continui a contaminare l’aria che respiriamo e l'acqua che beviamo, e non permetterà che deforestazione e cambiamento climatico avanzino senza sosta, scatenando potenzialmente sempre nuove minacce per la salute su una popolazione vulnerabile.
In un'economia sana e nella società civile ci si prende cura dei più vulnerabili; i lavoratori hanno accesso a lavori ben retribuiti che non aggravano inquinamento e devastazione ambientale; le città danno la priorità a pedoni, ciclisti e trasporti pubblici; fiumi e cieli sono protetti e puliti. La natura è fiorente, i nostri corpi sono più resistenti alle malattie infettive e nessuno si riduce in povertà a causa dei costi sanitari.
Per raggiungere questa economia sana dobbiamo usare incentivi e disincentivi più intelligenti al servizio di una società più sana e più resiliente.
Se i governi apportassero importanti riforme agli attuali sussidi per i combustibili fossili, spostandone la maggior parte verso la produzione di energia rinnovabile e pulita, la nostra aria sarebbe più sana e le emissioni climatiche si ridurrebbero drasticamente, alimentando una ripresa economica che, da qui al 2050, darebbe uno stimolo ai guadagni globali del PIL per quasi 100 trilioni di dollari.
Quindi, mentre ponete attenzione alle risposte da dare per il post-COVID, chiediamo che i vostri responsabili e consiglieri medici e scientifici siano direttamente coinvolti nella concezione di tutti i pacchetti per la ripresa economica; che riferiscano sulle ripercussioni sulla salute pubblica a breve e a lungo termine che le azioni indicate possono avere, e che alla luce di queste diano il proprio timbro di approvazione.
Gli enormi investimenti che i vostri governi faranno nei prossimi mesi in settori chiave come assistenza sanitaria, trasporti, energia e agricoltura devono porre al centro la protezione e la promozione della salute; perché ciò che il mondo ha bisogno ora è un #HealthyRecovery. I tuoi piani di sviluppo devono essere una prescrizione proprio per questo.
Cordiali saluti,
[l'elenco di tutti i primi firmatari > a questo LINK ]
con l'adesione e sottoscrizione di: Global Climate and Health Alliance, Every Breath Matters e Organizzazione Mondiale della Sanità al servizio della comunità medica e sanitaria globale.
Di seguito la lettera originale in inglese:
In support of a #HealthyRecovery
Dear President Alberto Fernández, Prime Minister Scott Morrison, President Jair Bolsonaro, Prime Minister Justin Trudeau, President Xi Jinping, President Emmanuel Macron, Chancellor Angela Merkel, Prime Minister Narendra Modi, President Joko Widodo, Prime Minister Giuseppe Conte, Prime Minister Shinzo Abe, President Andrés Manuel López Obrador, President Vladimir Putin, King Salman bin Abdulaziz Al Saud, President Cyril Ramaphosa, President Jae-in Moon, President Recep Tayyip Erdoğan, Prime Minister Boris Johnson, President Donald Trump, President Charles Michel and President Ursula von der Leyen; (cc: G20 chief scientific / medical / health advisors)
Health professionals stand united in support of a pragmatic, science-based approach to managing the COVID-19 pandemic. In that same spirit, we also stand united in support of a #HealthyRecovery from this crisis.
We have witnessed first hand how fragile communities can be when their health, food security and freedom to work are interrupted by a common threat. The layers of this ongoing tragedy are many, and magnified by inequality and underinvestment in public health systems. We have witnessed death, disease and mental distress at levels not seen for decades.
These effects could have been partially mitigated, or possibly even prevented by adequate investments in pandemic preparedness, public health and environmental stewardship. We must learn from these mistakes and come back stronger, healthier and more resilient.
Before COVID-19, air pollution – primarily from traffic, inefficient residential energy use for cooking and heating, coal-fired power plants, the burning of solid waste, and agriculture practices – was already weakening our bodies. It  increases the risk of developing, and the severity of: pneumonia, chronic obstructive pulmonary disease, lung cancer, heart disease and strokes, leading to seven million premature deaths each year. Air pollution also causes adverse pregnancy outcomes like low birth weight and asthma, putting further strain on our health care systems.
A truly healthy recovery will not allow pollution to continue to cloud the air we breathe and the water we drink. It will not permit unabated climate change and deforestation, potentially unleashing new health threats upon vulnerable populations.
In a healthy economy and civil society the most vulnerable among us are looked after. Workers have access to well-paying jobs that do not exacerbate pollution or nature degradation; cities prioritise pedestrians, cyclists and public transport, and our rivers and skies are protected and clean. Nature is thriving, our bodies are more resilient to infectious diseases, and nobody is pushed into poverty because of healthcare costs.
To achieve that healthy economy, we must use smarter incentives and disincentives in the service of a healthier, more resilient society. If governments were to make major reforms to current fossil fuel subsidies, shifting the majority towards the production of clean renewable energy, our air would be cleaner and climate emissions massively reduced, powering an economic recovery that would spur global GDP gains of almost 100 trillion US dollars between now and 2050.
As you direct your attention to the post-COVID response, we ask that your acting chief medical officer and chief scientific advisor are directly involved in the production of all economic stimulus packages, report on the short- and long-term public health repercussions that these may have, and give their stamp of approval.
The enormous investments your governments will make over the coming months in key sectors like health care, transport, energy and agriculture must have health protection and promotion embedded at their core.
What the world needs now is a #HealthyRecovery. Your stimulus plans must be a prescription for just that.
Yours sincerely,
[the list of all the first signatories to this LINK ]

sabato 23 maggio 2020

COVID19: 400 scienziati firmano lettera-appello a Conte e a Mattarella. Per salvare il futuro

400 scienziati (e molti altri si stanno unendo) aggiungono l'ennesimo richiamo alle scelte obbligate da fare; questa volta rivolgendosi al Presidente del Consiglio Conte e al Presidente della Repubblica Mattarella. In tema, anche l'ultimo numero del National Geographic è interamente dedicato alle possibili scelte che, prese oggi, daranno a breve scenari che non possiamo ignorare. Che strada prenderemo? Si rendono conto i nostri governanti delle responsabilità che si stanno assumendo, oggi?
Ecco il testo della lettera:
Egregio Presidente,
voglio innanzitutto ringraziarLa per il lavoro che sta facendo e per il coraggio che ha mostrato in una situazione emergenziale. Il post pandemia che cominciamo ad intravedere richiede già da oggi uno sforzo congiunto, cooperativo, aggregativo e sinergico per ridefinire l’economia in chiave circolare e per disegnare un nuovo modello di sviluppo rigenerativo che veda partecipi tutte le forze produttive e il capitale umano del Paese.
La grande sfida futura è sviluppare quanto è più bello ed essenziale a una vita veramente sana, proteggendo il pianeta, i suoi ecosistemi, la sua biodiversità, che, nell’insieme, rappresentano il bene comune di tutta l’umanità.


Per uscire dalla crisi serviranno importanti investimenti pubblici, atti a sostenere le aziende pronte ad abbandonare i precedenti e superati modelli produttivi. Del resto, chi non sarà pronto alla sfida che la pandemia ha reso ancora più urgente, sarà presto messo in seria crisi dalla svolta epocale prevista dal New Green Deal in Europa.
È prioritario, quindi, per far ripartire l’economia in Italia, mettere in primo piano la transizione ecologica, ovvero nuove modalità di vivere, alimentarsi, consumare e produrre, che rappresenteranno il cuore di questa auspicata rinascita umana, culturale, sociale, economica ed ecologica.
Le nazioni che per prime assumeranno questo obiettivo nel riorganizzare la propria produzione renderanno la loro economia più competitiva e solida già nell’immediato futuro. Per maturare questa saggezza e raggiungere questi obiettivi lungimiranti si devono innovare scelte e modalità di consumo, prodotti, luoghi e metodi di produzione, anche in relazione allo sfruttamento del capitale naturale della Terra.
Tutto ciò richiede una strategia rispettosa della natura e delle persone. Serve, a questo fine, una regia più forte dello Stato, che riesca a valorizzare le potenzialità degli Enti di Ricerca e delle Università che possono contribuire in modo forte e coordinato ad un’innovazione partecipata.
Serve un Piano Nazionale per il trasferimento delle conoscenze scientifiche alle imprese, dalle grandi alle piccolissime imprese. In particolare, queste ultime, così diffuse in Italia, rimangono, spesso, ai margini dei processi di trasferimento di conoscenze scientifiche che, fino a ora, anche quando avviene, è raramente coerente con i principi di compatibilità ambientale e di sviluppo sostenibile.
Ora siamo nelle condizioni per avviare nuovi processi di riconversione dell’economia, sia a terra sia in mare (green & blue economy).
Dobbiamo mirare sempre più a una gestione responsabile e sostenibile del capitale naturale, patrimonio di tutti, cui è strettamente associato quello culturale, unico al mondo.
Di seguito 10 idee concrete in 10 settori chiave per la ripartenza:
1 • Agrifood e prodotti bio : promuovere “Italian food” ecosostenibile, biologico, diversificato, recuperando le aree ‘marginali’ (p.es., transizione da allevamenti e colture industriali a una nuova zootecnia di qualità, anche per prevenire future epidemie/pandemie [in tema vedi anche la lettera a Conte e a Ministri della Salute, delle Politiche Agricole e degli Affari Europei, ndr]; incentivazione agro-bio-food in aree agricole interne abbandonate o in via di abbandono).
2 • Città verdi : sottrarre le periferie e le aree industriali periurbane alla cementificazione selvaggia che sta divorando 2 metri quadri di territorio italiano al secondo; costruire solo sul costruito, ripristinare edifici abbandonati; valorizzare i centri storici, promuovere l’Urban Nature (p.es., un piano per il verde urbano per tutti i comuni, unitamente alla realizzazione di foreste urbane nelle grandi città e un piano per la revisione di leggi urbanistiche e incentivi alla ristrutturazione delle periferie urbane).
3 • Energie rinnovabili: attivazione immediata del Piano Nazionale Integrato per l’Energia con la priorità relativa alle energie rinnovabili (p.es., un piano per superare il 50% del fabbisogno energetico con rinnovabili entro il 2030).
4 • Contro i cambiamenti climatici : un piano straordinario per la riduzione delle emissioni climalteranti, per la mitigazione degli impatti e l’adattamento ai cambiamenti climatici (p.es., un piano d’investimenti per l’attuazione di misure di adattamento ai e mitigazione dei cambiamenti climatici).
5 • Turismo sostenibile : rilancio dell’offerta turistica sostenibile blu e verde del nostro paese, con offerte ecologiche e innovative che promuovano l’immagine dell’Italia come paese di cultura e bellezza (p.es., un piano per l’estensione temporale del turismo, distribuendolo su 12 mesi all’anno, anche con piani per il godimento delle ferie nel pubblico impiego e accordi con il mondo della scuola).
6 • Lotta all'inquinamento e prevenzione dei rischi per la salute : un piano straordinario nazionale per la bonifica dei siti contaminati e la drastica riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli, la riconversione delle aree industriali dismesse (p.es., siti di interesse nazionale, conversione di impianti in città industriali come Genova, Napoli, Taranto tra le altre).
7 • Biodiversità e restauro ambientale : rilancio del Piano Nazionale per la Biodiversità, con estensione delle aree protette terrestri e marine e la creazione di efficaci reti ecologiche, riducendo drasticamente la frammentazione del territorio e il consumo di suolo e tutelando la ricchezza della biodiversità del nostro paese (p.es., Piano nazionale per il restauro e ripristino degli ecosistemi terrestri e marini degradati nell’ambito del decennio UN 2021-2030 sul Restauro degli Ecosistemi – Ecosystem restoration).
8 • Risorse blu : incentivare la Blue Growth e la Blue Economy, ovvero l’economia del mare e la pesca eco-sostenibile, con la creazione di una carta vocazionale dei mari italiani in grado di promuovere l’economia sostenibile del mare alla luce del decennio UN 2020-2030 “Ocean science for a sustainable development” (p.es., transizione ecologica della pesca, valorizzazione del Cluster Nazionale – Blue Italian Growth, proibizione del deep-sea mining nel Mediterraneo).
9 • Ricerca e formazione : rilancio della ricerca pubblica e privata sostenuta dal contributo di Enti Pubblici di Ricerca ed Università per aumentare cultura e competitività del Paese. Insegnamento dei principi dell’ecologia e degli obiettivi di sviluppo sostenibile nella scuola dell’obbligo (p.es., Piano straordinario per promuovere le brevettazioni e il trasferimento tecnologico con collaborazione tra Enti Pubblici di Ricerca-Università e Imprese per soluzioni innovative volte alla riduzione dell’inquinamento; piano per la formazione degli insegnanti sui temi della ecologia e sostenibilità ambientale; modifica dei piani di studio).
10 • Innovazione green per la sostenibilità e il benessere : promuovere lo sviluppo di Green e Blue technologies in grado di valorizzare le industrie e il mondo produttivo in chiave sostenibile e per lo sviluppo di politiche ambientali. Creazione di strutture, infrastrutture e network tra parti sociali, imprenditoriali, gruppi industriali, ricerca e territorio per lo sviluppo di strategie e pratiche per la promozione dello sviluppo sostenibile e del benessere sociale e della salute attraverso l’approccio ‘One Health’ (p.es., incentivazione dell’industria 4.0 su attività industriali eco-compatibili e sull’economia circolare, commuting a impatto zero, alimentazione mediterranea, piano per lo sport cittadino).
Nella speranza che le proposte costruttive, aperte e volte al futuro, possa trovare considerazione o accoglienza, è gradita l’occasione di porgere i più cordiali e rispettosi saluti ed auguri di buon lavoro.
per aderire con la vostra firma scrivete aappello.scienziati.governo.10.idee@gmail.com
Primi firmatari:
Roberto Danovaro, Presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn
Carlo Petrini, Presidente Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Silvio Greco, Presidente Consiglio Scientifico Ambiente-Mare, Coldiretti
Aurelia Sole, Rettrice Università della Basilicata
Anna Fano, Presidente Società Italiana Ecologia, Ordinario Università di Ferrara
Enrico Alleva, Presidente FISNA, Fed. Italiana Scienze Natura e Ambiente, Accademico dei Lincei
Sauro Longhi, Presidente GARR, già Rettore Università Politecnica delle Marche
Antonio Uricchio, Presidente comitato scientifico SIMA, Società Italiana Medicina dell’Ambiente (già Rettore Università di Bari).
Annibale Mottana, Presidente Accademia delle Scienze detta dei XL
Nicola Casagli, Presidente Istituto Nazionale Oceanografia e Geofisica Sperimentale (INOGS)
Carlo Doglioni, Presidente Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Nichi D’Amico, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)
Anna Maria Ajello, Presidente INVALSI, Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione.
Sebastiano Fadda, Presidente INAPP, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche
Gian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT, Istituto nazionale di statistica
Francesco Priolo, Rettore Università di Catania
Riccardo Valentini, Premio Nobel per IPCC, Università della Tuscia
Fabio Trincardi, Direttore Dipartimento Terra e Ambiente, CNR
Roberto Bassi, Biotecnologo, Università di Verona, Accademico dei Lincei
Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico WWF Italia
Pietro Brandmayr, Presidente dell’Unione Zoologica Italiana ETS
Antonio Pusceddu, Presidente Associazione Italiana Oceanografia e Limnologia, Università Cagliari
Gianni Russo, Presidente Società Italiana di Biologia Marina
Adriana Albini, Direttrice Scientifica MultiMedica Onlus, Milano
Andrea Pieroni, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Antonio Mingozzi, Prof. direttore Parco Nazionale Gran Paradiso
Mauro Gallegati, Macroeconomista, Università Politecnica delle Marche
Domenico Delli Gatti Prof. Economia Politica, Università Cattolica Milano
Ferdinando Boero, Presidente Fondazione Dohrn, Napoli
Luca Crescenzi, Presidente dell’Istituto Italiano di Studi Germanici
Giovanni Bondi Presidente Indire Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa
Carlo Gaudio, SubCommissario CREA per l’Attività Scientifica
Sandra Savaglio, Assessora all’istruzione e alla Ricerca Scientifica Regione Calabria, Prof. Ordinaria
Paola Del Negro, Biologa, Direttrice Generale OGS
Pier Luigi Zinzani, Prof. Ordinario di Ematologia Università di Bologna
Marco Candela, Prof., Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, Università Bologna
Nunziacarla Spanò, Biologa, Delegata del Rettore, Università di Messina
Barbara Nicolaus, Direttore ICB CNR
Lucio Lucadamo, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria
Pier Giorgio Ardeni, Prof. Economia politica e dello sviluppo, Università di Bologna
Raffaella Alò, Ricercatrice, Dip. Best UNICAL, CdS Sc Naturali
Giovanni Aramini, Dirigente, Dip. Ambiente, Regione Calabria
Maria Pia Bernasconi, Prof. Associata, Dip. Best, UNICAL, CdS Sc Naturali
Teresa Bonacci, Ricercatrice, Dip. Best, UNICAL, CdS Sc Naturali
Elvira Brunelli, Prof. Associata, Dip. Best, UNICAL
Radiana Cozza, Prof. Associata Dip. Best, UNICAL, CdS Biodiversità e Sistemi Naturali
Alessandra Crispini, Prof. Ordinaria, Direttrice Dip CTC-UNICAL
Antonio Di Franco, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn (PA)
Emilia Furia Ricercatrice, Dip. CTC, UNICAL
Romina Fusillo, Docente Dip. Best, UNICAL
Luana Gallo, Ricercatrice Dip. Best, UNICAL, CdS Sc Naturali
Marilina Gualtieri, Prof. Dip. Matematica e Informatica-UNICAL
Sandra Imbrogno, Prof. Dip. Best-UNICAL- CdS Sc Naturali
Mauro Francesco La Russa, Prof. Dip Best, UNICAL, CdS Biodiversità e Sistemi Naturali
Floriana Manotavano, Dip. Best
Silvia Mazzuca, Prof. Associata, Dip-CTC- CdS Biodiversità e Sistemi Naturali
Daniela Pellegrino, Ricercatrice, Dip. Best-UNICAL
Amalia Piro, Docente Dip-CTC
Emilio Sperone, RTD-B, Dip. Best, UNICAL, CdS Sc Naturali
Sandro Tripepi Prof. Ordinario Dip. Best-UNICAL- CdS Sc Naturali
Diego Rubolini, Prof. Associato di Ecologia, Università degli Studi di Milano
Letizia Marsili, Prof. Associata, Università di Siena
Andrea Binelli, Prof. Ordinario di Ecologia, Università degli Studi di Milano
Marco Milazzo, Prof. Associato di Ecologia, Università di Palermo
Mariachiara Chiantore, Prof. Associata BIO07, DiSTAV-Università di Genova
Agnese Marchini, Prof. Associata in Ecologia, Università di Pavia
Maria Laura Carranza, Prof. Associata di Ecologia, Università degli studi del Molise
Luciana Migliore, Prof. Associata, Università Tor Vergata Roma
Antonio Dell’Anno, Prof. Ordinario di Ecologia, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Marcello Vitale, Prof. Associato, Dip Biologia Ambientale, Università degli Studi “Sapienza”, Roma
Francesca Bona, Prof. Associata Ecologia, Università di Torino, Centro Alpstream
Paolo Tremolada, Prof. di Ecologia, Università degli Studi di Milano
Danilo Russo, Prof. di Ecologia, Dip. Agraria, Università degli studi di Napoli Federico II
Antonio Finizio, Prof. Associato, Università degli Studi di Milano Bicocca
Giulia Maisto, Prof. Associata, Dip di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Valerio Matozzo, Prof. Associato, Dip. di Biologia, Università di Padova
Gianluca Sara’, Prof. Ordinario di Ecologia, Università Degli Studi di Palermo
Pier Paolo Franzese, Prof. Associato BIO/07, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Teresa Bottari, Ricercatrice, Irbim, CNR- Messina
Stefano Fenoglio, Prof. Associato BIO/05 Zoologia, DBIOS – Università degli Studi di Torino
Fabio Pranovi, Prof. Associato, Università Ca’ Foscari di Venezia
Flora Angela Rutigliano, Prof. Ordinaria di Ecologia, DiSTABiF, Università degli Studi della Campania
Concetta Gugliandolo, Prof. Ordinaria di Ecologia, CHIBIOFARAM, Università degli Studi di Messina
Irene Petrosillo, Prof. Associata di Ecologia, Università del Salento
Lucia Santorufo, Ricercatrice, Università di Napoli Federico II
Carlo Blasi, Prof. Emerito di Ecologia Vegetale, Sapienza Università di Roma
Fausto Manes, Prof. Ordinario, Sapienza Università di Roma
Marina Antonia Colangelo, Ricercatrice, Università di Bologna
Sebastiano Calvo, Prof. Ordinario di Ecologia Applicata e VIA, Università di Palermo
Antonietta Fioretto, Prof. Ordinaria di Ecologia, l’Università degli Studi della Campania
Giuseppe Nascetti, Prof. Ordinario Ecologia, Dip Scienze Ecol e Biologiche, Università della Tuscia
Simone Fattorini, Prof., Dip Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze Vita e Ambiente, Università dell’Aquila
Nicolas Romillac, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Valeria Rossi, Prof. Associata, Università di Parma
Simone Mirto, Primo Ricercatore, IAS-CNR, Palermo
Carlo D’Ippoliti, Prof. Associato, Sapienza Università di Roma
Alberto Basset, Prof. Ordinario di Ecologia, Università del Salento (CNR-IRET / LifeWatch ERIC)
Marco Bartoli, Prof. Associato in Ecologia, Università di Parma
Orazio Romeo, Ricercatore Senior, Università di Messina
Daniele Canestrelli, Prof. Ordinario di Ecologia, Università della Tuscia
Omar Di Stefano, RTD-B, Dipartimento MIFT, Università di Messina
Carlo Calfapietra, Direttore dell’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET), CNR
Caterina Faggio, Prof. Associata, Chi Bio Far Am, Università di Messina
Roberto Carlucci, Prof. Associato di Ecologia, Dipartimento di Biologia Università di Bari
Giulia Ceccherelli, Prof. Associata di Ecologia, Dip Chimica e Farmacia, Università di Sassari
Carlo Cerrano, Prof. Ordinario Zoologia, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Massimiliano Bottaro, Ricercatore III Livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Carlo Pipitone, Ricercatore, CNR-IAS
Serenella Cabiddu, Ricercatrice, Dip. Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università di Cagliari
Luca Appolloni, Ecologia Marina, Università degli studi di Napoli Parthenope
Gianfranco D’Onghia, Ordinario Ecologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro,
Ivan Guala, Ricercatore, Fondazione IMC Centro Marino Internazionale (Oristano)
Cristina Ingarao, Tecnica professionista in ecologia e biologia marina, Arta Abruzzo
Angelo Cau, Zoologo, Prof. Emerito, Università di Cagliari
Renato Chemello, Ecologo, Dip. Scienze della Terra e del Mare, Università di Palermo
Mario Maiolo, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente (DIAm), Università della Calabria
Livio Favaro, Ricercatore, Dip. Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università degli Studi di Torino
Sarah Caronni, Assegnista di ricerca, Dip Scienze dell’Ambiente e della Terra, Università di Milano Bicocca.
Daniela Baldantoni, Prof. Associata Ecologia, Dip Chimica e Biologia, Università degli Studi di Salerno
Valeria Mezzanotte, Prof. Associata, DISAT, Università degli Studi di Milano Bicocca,
Giovanni Sicoli, PhD, DiBEST, Università della Calabria
G. Damiana Costanzo, Prof. Ordinaria Statistica, Unical
Giovanni Fanelli, Responsabile di Sede CNR-IRSA, Taranto
De Francesco Anna Maria, Prof. Dip. Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria
Laura Corradi, Ricercatrice, Dipartimento Scienze Politiche e Sociali, Università della Calabria
Dan Chamberlain, Prof. Ecologia, Università degli Studi di Torino
Rocco Dominici, Ricercatore geologo, Università della Calabria
Antonio, Di Guardo, Prof. Associato Università degli Studi dell’Insubria, Como
Marino Gatto, Prof. di Ecologia, Politecnico di Milano
Letterio Guglielmo, Research Fellow, Stazione Zoologica di Napoli
Irene Piccini, PhD, Dip. Scienze della Vita e dei Sistemi Biologici, Università di Torino
Serena Savoca, Dip. Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche Ambientali, Università Messina
Sandro Bertolino, Prof. Dip di Scienze della Vita e dei Sistemi Biologici, Università di Torino
Barbara Mussi Presidente Oceanomare Delphis
Teresa Romeo, Prima Ricercatrice, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Stefania Pinna, Fondazione IMC (OR)
Valentina Gnisci, MIUR-docente precaria Matematica e Scienze
Cinzia Corinaldesi, Prof. Associata, Università Politecnica delle Marche
Daniele Arduini, Borsista, Università del Salento
Elisabetta Damiani, Ricercatrice, Università Politecnica Delle Marche
Emilia Sicilia, Prof. Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, Università della Calabria
Maria Flavia Gravina, Ricercatrice in Ecologia, Dip di Biologia, Università di Roma “Tor Vergata”
Rosanna Floris, Ph.D., afferente alla Società Italiana Biologia Marina
Cristina Gambi, Prof. a contratto, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Gianluca Agostinelli, Prof. a contratto, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Chiara Papetti, Prof. Associata, Dipartimento di Biologia, Università di Padova
Maria Grazia Ortore, Ricercatrice, Università Politecnica delle Marche
Edoardo Casoli, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Simone Bava, Direttore dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi (SV)
Giovanna Cristina Varese, Prof. Dip Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università di Torino
Ester Cecere, Prima Ricercatrice, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Daniele Porretta, Prof. Associato di Ecologia, Sapienza Università di Roma
Silvia Bianchelli, RTD-B, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Rossana Morabito, Prof., Dip Scienze Chimiche, Biol, Farmace Amb, Università di Messina
Emanuela Fanelli, Prof. Associata, DISVA, Università Politecnica delle Marche, Ancona
Roberto Ambrosini, Prof. di Ecologia, Dip Scienze e Politiche Ambientali, Università di Milano
Raoul Manenti, Ricercatore zoologo, Università degli Studi di Milano
Stella Agostini, Prof. Tecnica Pianif. Urbanistica, Dip Scienze Politiche Amb, Università di Milano
Tomaso Fortibuoni, Ricercatore, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
Marzio Galeotti, Prof. di Economia Politica, Università degli studi di Milano
Martina Gaglioti, CMCC@Ca’Foscari di Venezia
Francesco Regoli, Prof Ordinario, Direttore DISVA, Università Politecnica delle Marche
Francesca Beolchini, Prof Ordinaria Teoria Sviluppo Processi Chimici, Università Politecnica delle Marche
Adriana Canapa, Prof. Associata, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Angela Rita Mauceri, Prof. Ordinaria, Università di Messina
Luisella Verotta, Ricercatrice, Dip. Scienze ambientali e politiche, Università di Milano
Anna Occhipinti, Prof. Ordinaria di Ecologia, Università di Pavia
Maria Elena Bruni, Ricercatore Unical
Riccardo Cattaneo-Vietti, Prof. Ordinario, DISTAV, Università di Genova
Vincenzo Parino, Ricercatore, Università di Messina
Beatrice Nervo, Dip Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università degli Studi di Torino
Luisa Nicoletti, ISPRA
Mario Pestarino, Prof. a contratto, DISTAV, Università di Genova
Sabina Passamonti, Dr. med. PhD, Università di Trieste
Leonardo Langone, Dirigente di ricerca CNR
Jacopo Aguzzi, Ricercatore CNR, affiliato, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Antonio Trincone, Primo ricercatore, CNR, Istituto di Chimica Biomolecolare Napoli
Antonella Bandiera, Ricercatrice, Università degli Studi di Trieste, Dip. di Scienze della Vita
Maria Cristina Gambi, Prima Ricercatrice, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli
Gian Luigi Russo, Dirigente di Ricerca, Istituto Scienze dell’Alimentazione – CNR
Rita Marino, Tecnologa, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Alessandra Pagliarani, Prof. Associata, DIMEVET, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
Adriano Martinoli, Prof. di Zoologia e Conservazione della Fauna, Università degli Studi dell’Insubria
Maria Vallisneri, Prof. aggregata di Zoologia, BiGeA, Università di Bologna,
Katrin Schroeder, Prima Ricercatrice, CNR Istituto di Scienze Marine (ISMAR), Venezia.
Simonetta Fraschetti, Prof. Ordinaria, Università di Napoli Federico II
Luigi Musco, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Concettina Galati, Ricercatrice, Università della Calabria
Imma Castellano, Ricercatrice III livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Fabio Marino, Prof. Ordinario – Ittiopatologia e tecniche diagnostiche, università degli studi di Messina
Alessia Giannetto, Ricercatrice, Università di Messina
Simonepietro Canese, Tecnologo, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Barbara Calcinai, Prof Associata, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Letizia Sion, Ricercatrice, Dip. di Biologia, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Lucia Baldi, Prof. Associata, Università di Messina
Antonietta Rosso, Prof. Ordinaria, Università di Catania
Stefania Marzorati, Dip Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano
Anna Maria Mannino, Ricercatrice, Università di Palermo
Diego Vicinanza, Prof. Associato di Ingegneria Costiera, Università della Campania
Marco Guida, Prof. Ordinario di Igiene Generale ed Applicata, Università degli Studi di Napoli Federico II
Franco Rubino, Prof. Ordinario, Dip Scienze Aziendali e Giuridiche, Unical
Erika Cione, Assistant Professor of Applied Biochemistry and Molecular Biology, Unical
Manuela Stranges, Ricercatrice in Demografia, Unical
Simona Cortellesi, consulente bancaria Retail
Monia Renzi, Prof. Associata BIO/07, Università degli Studi di Trieste
Donata Canu, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS
Adele Cutignano, Ricercatrice, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Stefania Puce, Prof. Associata, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Eugenia Rita Lauriano, Ricercatrice, Dipartimento Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali Università degli Studi di Messina
Isabella Buttino Ricercatrice ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Nicola Olivieri, docente, Facoltà di Bioscienze dell’Università degli studi di Teramo
Giovanna Romano, Ricercatrice, Dip. Biotecnologie Marine, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Giangiacomo Beretta, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano
Maria Cristina Fossi, Prof. Ordinaria Ecotossicologia, Università di Siena
Agatino Manganaro Prof. Ecologia Università di Messina.
Giuseppe Barbiero, Ricercatore Ecologia (BIO/07), Università della Valle d’Aosta
Simone Libralato, Ricercatore Ecologia Marina, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Tomas Morosinotto, Prof. Ordinario Fisiologia vegetale, Dip Biologia, Università di Padova
Mauro Sinopoli, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn (sede di Palermo)
Antonia Granata, Prof. Associata, Università di Messina
Leonardo Tunesi, Dirigente di Ricerca, Responsabile Area Tutela Biodiversità, Habitat e Specie Marine Protette, ISPRA
Simonetto Serra, Ricercatore del Servizio Risorse Ittiche dell’AGRIS (Agenzia della Regione Sardegna per la ricerca in Agricoltura)
Ernesto Azzurro, Ricercatore IRBIM CNR-Ancona
Maria Costantini, Ricercatrice, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli
Alessandra Gagliardi, Zoologa, Università degli Studi dell’Insubria
Antonella Petrocelli, Ricercatrice, CNR-IRSA, Taranto
Giovanna D’Angelo, Prof. Associata, Dip. Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, Università di Messina
Michela Giusti, Ricercatrice, ISPRA
Irene Paterniti, RTD-B Farmacologia (SSD BIO/14), Dip. Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali, Università degli Studi di Messina
Graziano Pesole, Prof. Ordinario di Biologia Molecolare dell’Università di Bari “A. Moro”, associato del IBIOM-CNR e Direttore del Nodo Italiano dell’Infrastruttura di Ricerca Europea per le Scienze della Vita
Emanuela Esposito, Prof. Ordinarioìa Farmacologia (SSD BIO/14), Dip. Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali, Università degli Studi di Messina
Assunta Biscotti, RTD-B, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Elisabeth Kubin, Assegnista di ricerca, OGS
Milva Pepi, Ricercatrice, Dip Ecologia Marina Integrata, Centro Ricerche Marine di Fano, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Clara Urzi, Prof. Associata SSD BIO/19, Università di Messina
Salvatore D’Aniello, Primo Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dorhn Napoli
Caterina Missero, Biologia Molecolare, Università di Napoli Federico II e CEINGE Biotecnologie Avanzate
Relini Giulio, Prof. Ordinario di Ecologia (in pensione), Università degli studi di Genova
Carmen Arena, Prof Associata, Dip Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Stanislao Bevilacqua, Docente Ecologia e Biologia Marina, Dip Scienze della Vita, Università di Trieste
Alessandra Conversi, Prima Ricercatrice, ISMAR, CNR
Marcella Di Bella, Assegnista di ricerca, INGV –Palermo
Salvatore Savasta, Prof. Associato in fisica della materia, MIFT, Università di Messina
Valentina Esposito, ricercatrice TD, OGS
Marco Bertolino, Ricercatore, DISTAV, Università degli Studi di Genova
Giovanni D’Anna, Dirigente di Ricerca, Istituto Impatti Antropici e Sostenibilità Amb Marino, CNR.
Adriana Zingone, Dirigente di Ricerca, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli
Rocco Auriemma, Ricercatore, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Fabio Crocetta, Ricercatore Stazione Zoologica Anton Dohrn
Gianluca Piovesan, Prof. Ordinario selvicoltura e assestamento forestale, Dafne – Università Tuscia
Gioele Capillo, Ricercatore, Dip Scienze Veterinarie, Università degli Studi di Messina.
David Costantini, Prof. Ordinario, Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi
Daniela Pessani, Prof. a contratto, Dip. Scienze della vita, Università di Torino
Tiziana Cappello, Ricercatrice, Università di Messina
Monica Montefalcone, Ricercatrice, DISTAV, Università degli Studi di Genova
Roberto Silvestri, Biologo della Pesca, Centro Interuniversitario di Biologia Marina CIBM, Livorno
Angela Sardo, Tecnologa III livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Emilio de Domenico, Prof. Ordinario di Ecologia, Università di Messina
Daniela Prevedelli Università di Modena e Reggio Emilia
Alessandro Chiarucci, Prof. Ordinario, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Silvia Seracini, Università Politecnica delle Marche
Laura Sadori, Prof. Ordinaria, Dipartimento di Biologia Ambientale, Università di Roma, Sapienza
Maria Beatrice Bitonti, Prof. Ordinaria di Botanica in quiescenza, Università della Calabria
Bruno Massa, Prof. Ordinario di entomologia generale e applicata (in pensione), Università di Palermo
Francesca Strano, School of Biological Sciences, Victoria University of Wellington, NZ
Mattia Tonelli, Prof. Supplente di Matematica e Scienze; Professore a contratto, Università di Urbino
Irene Pellegrino, RTD-A in Zoologia, Università Piemonte Orientale
Alberto Castelli, Prof. Ordinario di Ecologia, Università di Pisa
Maurizio Biondi, Prof. Ordinario di Zoologia, Dip. Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila
Maria Maisano, Prof. Associata, Università degli Studi di Messina
Gianfranco Santovito, Ricercatore, Università degli Studi di Padova
Matteo Montagna, Prof. Associato AGR/11 – DiSAA Università degli Studi di Milano
Campagna Sebastiano, Prof. Ordinario di Chimica Fisica, Università di Messina
Omar Rota Stabelli, Ricercatore confermato indet., Istituzione Fondazione Edmund Mach
Michela Sugni, Prof. Associata BIO05, Università degli Studi di Milano
Cristina Miceli, Prof. Ordinaria BIO/06, Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Università di Camerino
Tosca Ballerini, Coordinatrice scientifica Expédition MED
Marco Alberto Bologna, Prof. Ordinario Zoologia, Università Roma Tre, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, Presidente del Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia, Membro Ordinario dell’Accademia nazionale italiana di Entomologia, Vice Presidente dell’Associazione romana di Entomologia, Consigliere della Società entomologica Italiana
Valerio Sbordoni, Prof. Accademia Nazionale delle Scienze
Maria Balsamo, Prof. Ordinaria di Zoologia, Università di Urbino
Giambruno Martinucci, socio U.Z.I. già Prof. ordinario di Zoologia, Università degli Studi di Padova
Claudia Ricci, già Prof. Ordinaria di Zoologia, Facoltà di Agraria, Università deli Studi di Milano
Giorgio Bavestrello, Prof. Zoologia, Dip. Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita, Università degli Studi di Genova
Pierangelo Luporini, Prof. emerito Zoologia, Università di Camerino
Lara Maistrello, Prof. Associata In Entomologia Generale ed Applicata, Università di Modena e Reggio Emilia
Paola Vittorioso, Ricercatrice a tempo indeterminato, Sapienza Università di Roma
Loretta Guidi, Ricercatrice a tempo indeterminato BIO/05, Università di Urbino
Luigi Maiorano, RTD-B, Dip. Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, Università di Roma “La Sapienza”
Cataldo Pierri, Ricercatore Dipartimento di Biologia, Università di Bari
Fiorentina Ascenzioni, Prof. Associata, Sapienza Università di Roma
Francesco Ferretti, Professore Associato di Zoologia, Università di Siena
Stefano Schiaparelli, Professore Associato (Zoologia), Università degli Studi di Genova
Federica Semprucci, RTD-B, Università di Urbino
Pierfilippo Cerretti, Prof. Associato di Zoologia, Sapienza università di Roma
Alessandro Bruno Biscaccianti, Entomologo libero professionista
Marzia Bo, Ricercatrice di Zoologia, Università degli Studi di Genova
Loris Galli, Ricercatore confermato di Zoologia (Bio/05), Università degli studi di Genova
Laura Núñez Pons, Ricercatrice III livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Andrea Balduzzi, Ricercatore (in pensione), ssd BIO/05, DISTAV, Università degli Studi di Genova
Anna Di Cosmo, Prof. Ordinaria di Zoologia, Università di Napoli
M. Elena Miranda Banos, Prof. Associata, Università di Roma Sapienza
Marco Curini-Galletti, Prof. Ordinario Zoologia, Università di Sassari
Giuliana Allegrucci, Prof. Associata di Zoologia, Dip Biologia, Università di Roma Tor Vergata
Sergio Balzano, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Alessandro Miani, Prof Aggregato, università degli Studi di milano
Donato Giovanelli, RTD-B, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Sara Di Pietro, Referente per la Didattica, Personale tecnico-amministrativo, Dip Biologia e biotecnologie “C. Darwin”, Sapienza
Valentina Asnaghi, RTD-A, DISTAV, Università degli Studi di Genova
Diego Fontaneto, Ricercatore CNR
Massimo Blonda, Biologo, Ricercatore CNR-IRSA
Renata Denaro, Ricercatrice IRSA-CNR
Aldo Marchetto, Ricercatore CNR Istituto di Ricerca sulle Acque Verbania
Stefano Mammola, Ricercatore, Istituto di Ricerca sulle Acque, CNR.
Piero Guilizzoni, Ricercatore associato senior, CNR IRSA Verbania
Gianni Tartari, Ricercatore, Water Research Institute (IRSA-CNR)
Alfieri Pollice, Dirigente di ricerca, IRSA CNR
Rosaria Lauceri, Ricercatrice, CNR-IRSA sede di Verbania
Marzia Ciampittiello, Ricercatrice al CNR IRSA sede di Verbania
Annamaria Zoppini, Ricercatrice al CNR IRSA sede di Verbania
Rosario Mosello, Ricercatore Associato, CNR, Verbania Pallanza
Emanuele Romano, Ricercatore, Istituto di Ricerca sulle Acque, CNR
Francesca Cima, Prof. Associata Anatomia Comparata e Citologia, Dip. Biologia, Università di Padova
Rosaria Lauceri, Ricercatrice CNR-IRSA sede di Verbania
Sabrina Lo Brutto, Prof. Associata Università degli Studi di Palermo
Ulisse Cardini, Ricercatore III livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Simonetta Corsolini, Ricercatrice confermato, Università di Siena
Angela Marino, Prof. Associata, Di. Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali, Università degli Studi di Messina
Pierluigi Viaroli, Prof. Ordinario di Ecologia, Dip. Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università degli Studi di Parma
Paolo Favali, ex-Direttore di Ricerca INGV, Associato di Ricerca INGV, Coordinatore della JRU EMSO-Italia, EMSO ERIC Strategic and Funding Advisory
Elisabetta Tosti, Primo ricercatrice Stazione Zoologica Anton Dohrn
Franco Fassio, Ricercatore in EcoDesign e Circular Economy for Food, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Giovanni Chimienti, Ricercatore, Dip. di Biologia, Università degli Studi di Bari
Marco Borra, Primo tecnologo, Direttore di Dipartimento, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Valerio Funari, Ricercatore, Dip. Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’ambiente, ISMAR-CNR
Maria Vittoria Modica, Ricercatrice Stazione Zoologica Anton Dohrn
Adriana Vallesi, Prof. Associata in Zoologia, Università di Camerino
Carmen Rizzo, Ricercatrice III Livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Fiorenza De Bernardi, già Prof. Ordinaria di Zoologia, Università degli studi di Milano
Aniello Russo Senior Scientist NATO Center for Maritime Research and Experimentation
Nicola Armaroli, Dirigente di Ricerca, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna
Vincenzo Saggiomo Dirigente ricerca, Fondazione Dohrn, Napoli
Romolo Fochetti, Prof. Associato di Zoologia, Università della Tuscia, Viterbo
Giacomo Zagami Prof. Associato, Università di Messina
Maria Luisa Chiusano, Prof. Associata, Università degli Studi di Napoli e Ricercatrice Associata Stazione Zoologica Anton Dohrn
Claudio Lardicci, Prof. Associato di Ecologia, Dip. Scienze della Terra, Università di Pisa
Chiara Lauritano, Ricercatrice III livello, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Luciano, Bani, Ricercatore, Università Milano-Bicocca
Marco Lo Martire, Prof. a contratto, DISVA, Università Politecnica delle Marche
Eugenio Rastelli, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn
Michael Tangherlini, Ricercatore, Stazione Zoologica Anton Dohrn

venerdì 22 maggio 2020

Se siete preoccupati da ingiustizie, crisi climatica, COVID19: smettete di mangiare carne

Perché, se siamo preoccupati da sfruttamento, razzismo, crisi climatica e dalla pandemia, dobbiamo smettere di mangiare carne? A parte il chiaro rapporto fra Covid e allevamenti, alcune risposte si trovano in un articolo sul New York Times in cui Jonathan Safran Foer si domanda: la carne è considerata più essenziale della vita dei lavoratori sottopagati che la producono?  

Qui un estratto del testo:
La carenza di carne nei negozi [a causa dei focolai di coronavirus nella filiera della carne, ndr], e la decisione di Trump, nonostante le proteste dei lavoratori in pericolo, di ordinare la riapertura dei macelli [chiusi per coronavirus, ndr], sta spingendo molti americani a riflettere su quanto la carne sia essenziale
I macelli che il presidente ha ordinato di riaprire si concentrano proprio in sei contee fra le dieci dichiarate zone rosse dalla stessa Casa Bianca. L'allevamento di maiali Smithfield a Sioux Falls, S.D., che fornisce circa il 5% della carne suina del Paese, è uno dei più grandi focolai nazionali di coronavirus. In uno stabilimento Tyson a Perry, in Iowa, si registrano 730 casi: cioè circa il 60% dei dipendenti. In un altro stabilimento Tyson a Waterloo, in Iowa, i casi segnalati sono 1.031 tra circa 2.800 lavoratori. [Vedi New York Times Covid in the U.S. Map, ndr]Avere dipendenti ammalati significa dover chiudere gli impianti, causando “un accumulo” di animali; quindi molti allevamenti stanno procurando aborti alle scrofe in gravidanza, altri sono costretti uccidere gli animali con il gas o a colpi di pistola; tanto che il senatore Chuck Grassley, repubblicano dell’Iowa, ha chiesto all’amministrazione Trump di destinare risorse per la salute psichica degli allevatori di maiali.
Nonostante questa macabra realtà e benché già da ben prima di questa pandemia siano chari gli effetti che gli allevamenti hanno sul territorio e le comunità, sugli animali e sulla salute umana, solo la metà circa degli americani dichiara di voler ridurre il consumo di carne. (…) Eppure, nello stesso tempo, sempre più persone intuiscono che a breve un cambiamento è inevitabile.
È noto ormai che l’industria della carne è una delle principali cause del riscaldamento globale. Secondo l’Economist un quarto degli americani tra i 25 e i 34 anni si dichiara vegetariano o vegano, il che forse spiega perché la vendita di “carni” vegetali stia salendo alle stelle, con i prodotti Impossible and Beyond Burgers disponibili ovunque, da Whole Foods a White Castle.
Il Covid-19 ci ha costretti a guardare oltre una porta che abbiamo sempre lasciato chiusa. Quando si tratta di un argomento scomodo come la carne, si è tentati di ignorare la scienza, di rifugiarsi in dettagli inutili e di parlare del nostro mondo solo teoricamente. Alcune delle persone più premurose che conosco riescono a non pensare ai problemi legati a questa industria, così come io riesco a non pensare ai cambiamenti climatici e alle disparità sociali, per non parlare delle contraddizioni delle mie scelte alimentari. Ma fra gli effetti collaterali inattesi di questi mesi di pausa forzata c’è che è difficile non chiedersi cosa è essenziale e cosa no.
Non possiamo proteggere il nostro ambiente continuando a consumare carne con questi ritmi. Questa non è una prospettiva confutabile, ma una banale verità. Le mucche producono quantità enormi di gas serra [gli allevamenti incidono enormemente su deforestazione e incendi, ndr]. Nel loro insieme, immaginate come paese, rappresenterebbero il terzo più grande paese al mondo per emissioni di gas serra.



Secondo il direttore della ricerca del Project Drawdown (organizzazione che studia soluzioni alla crisi climatica) “il contributo più importante che ciascuno può dare per contrastare il riscaldamento globale è una dieta a base vegetale”. (…)
Il sistema di allevamento su cui contiamo è intessuto di infelicità. Anche se aprissimo le loro gabbie, i polli attuali sono geneticamente modificati al punto che il loro stesso corpo è una prigione di dolore. I tacchini sono allevati per essere così obesi da essere incapaci di riprodursi senza inseminazione artificiale. Possiamo constatare la sofferenza delle mucche, separate dai vitelli ancor prima dello svezzamento nei loro pianti [anche ove le mucche sono allevate "libere", ndr], e averne prova attraverso il cortisolo nel loro corpo. Non c’è etichetta o certificazione che possa evitare questa crudeltà, e non abbiamo bisogno di nessun attivista per i diritti degli animali per sapere qualcosa che non sappiamo già. Dobbiamo solo ascoltare noi stessi.
Non possiamo proteggerci dalle pandemie continuando a mangiare carne regolarmente. Si dà molta attenzione ai wetmarket ma l’industria della carne, in particolare gli allevamenti intensivi di pollame, sono un terreno di coltura altrettanto preoccupante per le pandemie. Inoltre, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (l'Ente per la prevenzione e il controllo delle malattie in USA) tra le malattie infettive nuove o emergenti, 3 su 4 sono zoonotiche: il risultato del nostro rapporto corrotto con gli animali.
Va da sé che vogliamo essere al sicuro. Sappiamo come stare più al sicuro. Ma volere e sapere non bastano. Queste non sono solo opinioni mie o di qualcun altro, nonostante si tenda a pubblicare queste informazioni nelle sezioni di opinione. E le risposte alle domande più comuni che vengono poste sulla zootecnica non sono opinioni:
Abbiamo bisogno di proteine animali? No. 
Possiamo vivere una vita più lunga e più sana senza. La maggior parte degli adulti americani mangia circa il doppio di proteine dell’apporto raccomandato – compresi i vegetariani, che ne consumano il 70% in più di quanto necessario. Le persone che seguono diete ricche di proteine animali hanno maggiori probabilità di morire di malattie cardiache, diabete e insufficienza renale. Naturalmente anche la carne, come i dolci, può essere parte di una dieta sana. Ma nessun nutrizionista considererebbe sano mangiare dolci troppo spesso.
Il crollo del sistema degli allevamenti non ne farebbe soffrire gli agricoltori? No.
Semmai soffriranno le aziende che parlano a loro nome mentre li sfruttano. Oggi ci sono meno agricoltori americani di quanti ce n’erano durantela guerra civile, nonostante la popolazione americana sia cresciuta di quasi 11 volte. Non è un caso, ma un modello di business. Il sogno supremo della zootecnia industriale sono “fattorie” completamente automatizzate. Viceversa la transizione verso alimenti vegetali e pratiche agricole sostenibili creerebbe molti più posti di lavoro. Non è me che dovete ascoltare: chiedete a un agricoltore se sarebbe felice di vedere la fine dell’allevamento di tipo industriale.
Un mondo senza carne favorisce le élite? No.
Come uno studio del 2015 dimostra, una dieta vegetariana costa 750 dollari l’anno meno di una dieta a base di carne. (...) I dipendenti dei macelli che ora rischiano per soddisfare il nostro gusto per la carne per la maggior parte non sono bianchi. Suggerire che fare agricoltura in modo più sano e più equo possa essere elitario è solo propaganda dell’industria della carne.
Non si può lavorare sull’industria della carne per migliorare il sistema alimentare? No.
Beh, a meno non crediate che chi ha acquisito potere grazie allo sfruttamento distruggerà volontariamente proprio gli strumenti a cui deve una ricchezza spettacolare [una prova di ciò sta nell'autorizzazione, data proprio quest'anno da USDA - l'ente americano per lo sviluppo dell'agricoltura, a velocizzare ulteriormente i processi di "produzione" della carne, cioè di allevamento intensivo e di uccisioni, sia per i maiali sia per i polli, arrivando ad autorizzare l'uccisione di animali alla velocità di 3 polli al secondo,. Qualcosa che ci dice tutto sulla consapevolezza delle politiche pubbliche e dell'insaziabilità dei produttori di carne, ndr]. L’agricoltura industriale è per la vera agricoltura ciò che i monopoli criminali sono per l’imprenditorialità. Se il governo tagliasse per un solo anno gli oltre 38 miliardi di dollari che versa in salvataggi, chiedendo alle aziende di carne e latticini di giocare secondo le normali regole del capitalismo, le distruggerebbe per sempre. Questa industria non potrebbe sopravvivere nel libero mercato.(...)  
Mentre incombe l’orrore di una pandemia, con le nuove domande che oggi dobbiamo porci su ciò che è essenziale, ora vediamo chiaramente che quella porta che adesso è aperta in realtà è sempre stata lì. (...) D’altra parte non è niente di nuovo, ma qualcosa che ci richiama il passato – un mondo in cui i contadini non erano figure mitologiche, i corpi torturati non erano cibo e il pianeta non era il conto alla fine del pasto. [Jonathan Safran Foer, The end of Meat is here, New York Times 21 Maggio 2020]

• La ricerca e lo sviluppo della "carne" alternativa a base vegetale han fatto in pochi anni progressi sbalorditivi. Oggi la "carne vegetale" è disponibile anche in forma sostituiva al maiale e al pesce, con prezzi che progressivamente diventano sempre più competitivi. Ma soprattutto, se tutti rinunciassimo alla folle abitudine di mangiare animali, sarebbe sostenibile il prezzo che, per mantenere l'Umanità, deve pagare il Pianeta; e questa è la sola cosa che può salvare la nostra stessa vita; non solo quella degli animali.