Se voi sapeste che esiste un tema preciso che rimanda alle cause della pandemia attuale, e che è anche alla base di nuove pandemie prossime venture, non credete dovrebbe essere da mesi, tutti i giorni, sulle prime pagine di tutti i giornali, alle radio, e in Tv nei titoli di tutti i Tg e negli argomenti di tutti i talkshow? ovunque si discute di Coronavirus? Non credete dovrebbe essere ogni giorno oggetto di indagine da parte dei media, e al centro delle domande a politici ed esperti? Si. Logico.
Bè, questo tema esiste; eppure è assente. Avete notato? mille conferenze stampa, e MAI una domanda in tema da parte dei giornalisti.
Stranamente è ignorato dai media che invadono ogni giorno la nostra infosfera.
Bè, questo tema esiste; eppure è assente. Avete notato? mille conferenze stampa, e MAI una domanda in tema da parte dei giornalisti.
Stranamente è ignorato dai media che invadono ogni giorno la nostra infosfera.
Si, il tema esiste ma no, non è tutti i giorni in primo piano sui media. C'è uno strano silenzio, su tutti i Tg e tutti i talkshow, sulla emergenza primaria che stiamo attraversando; nonostante sia la stessa emergenza che ci ha portato dritti al Covid19.
Cioè... un po' se ne parla, ma su articoli isolati, quindi il giorno dopo svaniscono, senza arrivare al grande pubblico.
Si susseguono anche appelli, avvertimenti, petizioni di scienziati, medici, organizzazioni [vedi anche la rassegna di link che trovate a questo articolo del 22 marzo: Covid19: qual è il piano? e tutti gli articoli successivi su questo blog]. Ma anche di questi al grande pubblico non arriva praticamente nulla.. restano lì nascosti fra le pieghe, come la controinformazione underground a cui il "vero giornalismo" guarda con distratto paternalismo. E così dice bene Rifkin: siamo a rischio di estinzione e la gente nemmeno lo sa.
Cioè... un po' se ne parla, ma su articoli isolati, quindi il giorno dopo svaniscono, senza arrivare al grande pubblico.
Si susseguono anche appelli, avvertimenti, petizioni di scienziati, medici, organizzazioni [vedi anche la rassegna di link che trovate a questo articolo del 22 marzo: Covid19: qual è il piano? e tutti gli articoli successivi su questo blog]. Ma anche di questi al grande pubblico non arriva praticamente nulla.. restano lì nascosti fra le pieghe, come la controinformazione underground a cui il "vero giornalismo" guarda con distratto paternalismo. E così dice bene Rifkin: siamo a rischio di estinzione e la gente nemmeno lo sa.
C'è però una importante eccezione: è il Guardian. Da mesi questa testata internazionale non rinuncia a informare su quel qualcosa che tutti tacciono, dando indizi che, come un sentiero di briciole di pane, aiutano a trovare la strada per capire dove è cominciata tutta questa storia e dove sta andando a parare. Come mai il Guardian parla? Lo spiegano loro stessi in questa nota in calce ai loro articoli:
Abbiamo un annuncio da fare. Nel nostro impegno contro l'escalation dell'emergenza climatica, abbiamo preso una decisione importante: rinunciare alle pubblicità da fonti fossili, prima grande organizzazione globale dell’informazione a istituire un divieto assoluto di attingere denaro da aziende che estraggono combustibili fossili.
Dall’ ottobre 2019 abbiamo preso questo impegno: il Guardian darà al riscaldamento globale, all'estinzione della fauna selvatica e all'inquinamento la primaria attenzione che questi temi meritano. Abbiamo avuto riscontro da tantissimi lettori in tutto il mondo, e promettiamo di aggiornarvi sui nostri passi per mantenerci responsabili in questo momento cruciale delle nostre vite. Contro la dilagante disinformazione climatica, oggi più che mai pericolosa, i rapporti accurati e autorevoli del Guardian sono fondamentali - e noi non staremo zitti. Abbiamo scelto anche di dare libero accesso al giornalismo del Guardian: rinunciamo ai pagamenti dei lettori perché crediamo che tutti meritino un’informazione seria, indipendentemente da dove vivono o da cosa possano permettersi di pagare. La nostra indipendenza editoriale ci permette di essere liberi di indagare e di sfidare l'inazione di coloro che detengono il potere. Informeremo i nostri lettori sulle minacce all'ambiente basandoci su fatti scientifici, senza farci guidare da interessi commerciali o politici. Abbiamo anche apportato alcune importanti modifiche al nostro stile di scrittura, per garantire che il linguaggio rifletta l'emergenza ambientale in modo accurato.
Crediamo che sulla crisi climatica stiamo affrontando problemi sistemici, che richiedono un cambiamento sociale fondamentale. Vogliamo che le storie di chi combatte questa emergenza ispirino speranza. Continueremo a riferire sugli sforzi degli individui e delle comunità che, in tutto il mondo, stanno impavidamente prendendo posizione per le generazioni future e la conservazione della vita umana sulla terra.
Questa scelta del Guardian è una importante risorsa, gratuita e accessibile a tutti; rompendo il silenzio generale, dà voce alle evidenze della scienza e sostiene la battaglia per la sopravvivenza umana. Approfittatene anche voi: leggete il Guardian e aiutate a far girare le informazioni che ci dà. Tenendo anche conto di una nuova nota comparsa ultimamente sulla piattaforma:
L’informazione è in pericolo proprio quando più ne abbiamo bisogno. La cronaca onesta, autorevole e oggettiva del Guardian non è mai stata importante come adesso; affrontando la più grande sfida della nostra vita, rimarremo al vostro fianco per aiutare a comprendere meglio la crisi. Ma in questo momento cruciale, con il crollo delle entrate pubblicitarie le organizzazioni giornalistiche affrontano una vera minaccia esistenziale. (..) Di fronte a (...) crescente disinformazione e alla soppressione di voci indipendenti da parte di interessi commerciali, abbiamo sempre garantito un giornalismo libero da condizionamenti, mai orientato da proprietà o azionisti miliardari. La nostra agenda e le nostre opinioni sono solo nostre; questo ci rende diversi e ci permette di dar voce anche ai meno ascoltati e sfidare i potenti senza paura - indagando, interrogando e dipanando problematiche. Ma ora abbiamo bisogno anche del tuo supporto; ogni contributo, grande o piccolo, aiuta a garantire il nostro futuro a lungo termine.
Per sostenerlo, anche solo con qualche euro ogni tanto... come acquistarne una copia: andate a QUESTO LINK.
L’informazione è in pericolo proprio quando più ne abbiamo bisogno. La cronaca onesta, autorevole e oggettiva del Guardian non è mai stata importante come adesso; affrontando la più grande sfida della nostra vita, rimarremo al vostro fianco per aiutare a comprendere meglio la crisi. Ma in questo momento cruciale, con il crollo delle entrate pubblicitarie le organizzazioni giornalistiche affrontano una vera minaccia esistenziale. (..) Di fronte a (...) crescente disinformazione e alla soppressione di voci indipendenti da parte di interessi commerciali, abbiamo sempre garantito un giornalismo libero da condizionamenti, mai orientato da proprietà o azionisti miliardari. La nostra agenda e le nostre opinioni sono solo nostre; questo ci rende diversi e ci permette di dar voce anche ai meno ascoltati e sfidare i potenti senza paura - indagando, interrogando e dipanando problematiche. Ma ora abbiamo bisogno anche del tuo supporto; ogni contributo, grande o piccolo, aiuta a garantire il nostro futuro a lungo termine.
Per sostenerlo, anche solo con qualche euro ogni tanto... come acquistarne una copia: andate a QUESTO LINK.
ottima informazione; sto giusto per disdire l'abbonamento a Repubblica, dopo le ultime sconvolgenti porcate della nuova linea editoriale; girerò volentieri al Guardian quello che risparmio
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