venerdì 15 maggio 2020

COVID19: eliminare le cause. Lettera al presidente del Consiglio e Ministri della Salute, dell'Ambiente, dell'Agricoltura e degli Affari Europei

Quattro importanti associazioni hanno indirizzato al Governo una lettera che ci auguriamo non sarà lasciata cadere: su questi argomenti vogliamo risposte.
Destinatari: Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte / Ministro della Salute, Roberto Speranza / Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa / Ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova / Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola

Gentile Presidente del Consiglio, Gentili Ministri, 
Il 70% delle malattie infettive che hanno colpito gli esseri umani negli ultimi decenni sono di origine animale, e il COVID-19 non fa eccezione


I cambiamenti nell’uso del suolo e del mare, nonché la distruzione degli habitat naturali dovuta soprattutto all’intensificazione degli allevamenti intensivi, causano interazioni sempre più frequenti e strette tra umani, fauna domestica, fauna selvatica ed ecosistemi. 
Sebbene la scienza non abbia ancora stabilito con certezza la fonte del coronavirus alla base della sindrome COVID-19, è opinione diffusa che esso abbia fatto il salto di specie dagli animali selvatici all'essere umano come conseguenza della promiscuità in cui vengono tenute diverse specie animali nei “wet market” asiatici. Tuttavia, la malattia potrebbe aver avuto origine anche qui, sul territorio europeo. L'Unione europea è infatti una delle principali destinazioni per la vendita di animali esotici “da compagnia”, tra cui primati, rettili e anfibi, commercializzati e trasportati spesso illegalmente e senza controlli sanitari. 
Ma la prossima pandemia, potenzialmente peggiore di quella attuale, potrebbe originarsi da quella che oggi è la modalità di produzione alimentare standard nelle parti più sviluppate del mondo: il sistema di allevamento intensivo


I miliardi di animali allevati annualmente in condizioni intensive (migliaia di miliardi, se si considerano i pesci in acquacoltura) costituiscono serbatoi naturali e veicoli di virus [e superbatteri, ndr]  potenzialmente pericolosi, se non devastanti, per l'essere umano. 
Solo nell'Unione europea, centinaia di milioni di suini e miliardi di polli allevati in condizioni industriali intensive sono incubatori di malattie zoonotiche che influiscono pesantemente sulla salute pubblica già allo stato attuale


Molte di queste malattie stanno diventando sempre più difficili da curare, poiché l'uso indiscriminato di antibiotici negli allevamenti [e molti non sanno che gli antibiotici sono usati massicciamente anche per aumentare il volume degli animali, ndr] contribuisce in modo significativo alla resistenza antimicrobica, in aumento nell'UE nonostante i continui sforzi messi in atto per contrastare questo fenomeno. 
Il COVID-19 lo ha messo chiaramente in evidenza: non possiamo più occuparci della salute pubblica senza rivedere il modo in cui ci rapportiamo agli animali, dall’allevamento alla loro commercializzazione
La strategia sulla biodiversità fino al 2030 e la strategia Farm-to-Fork, attualmente in fase di elaborazione come parti integranti del Green Deal europeo, offrono un'opportunità unica per stabilire un nuovo tracciato per l'Unione europea: la messa al bando del commercio di animali esotici e l’abbandono delle forme intensive di allevamento al fine di proteggere la salute delle persone, la biodiversità e il benessere degli animali
Pertanto noi, i sottoscritti, chiediamo che l’Italia faccia proprie le seguenti raccomandazioni nella sua posizione Europea e incoraggi la Commissione europea ad integrarle nelle strategie Biodiversity to 2030 e Farm-to-Fork all’interno del Green Deal europeo:
• Strategia sulla biodiversità fino al 2030 
•  Immediata restrizione al commercio tramite la discussione su basi scientifiche di una “Positive List” a livello europeo, in vista di un definitivo bando al commercio di specie selvatiche ed esotiche;
 Il piano d'azione post-2020 contro il traffico di animali selvatici deve essere pienamente integrato nella strategia sulla biodiversità fino al 2030 e deve ricevere finanziamenti adeguati;
 La strategia deve includere misure di divieto sul commercio intracomunitario e di esportazione di specie a rischio d’estinzione, come le tigri - quand'anche allevate in cattività - e i prodotti derivati;
  Devono essere stanziati fondi a livello UE per garantire un sostegno coerente e adeguato ai centri di recupero della fauna selvatica in tutti gli Stati membri. Queste strutture svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere gli sforzi dei Paesi nella lotta contro il traffico di animali selvatici e nel garantire il benessere degli animali selvatici confiscati. 
• Strategia Farm-to-Fork 
•   Il benessere degli animali deve essere inserito come pilastro a sé stante e deve delineare un cambiamento concreto delle condizioni di vita degli animali;
•  La PAC deve essere riformata in modo che il denaro pubblico non sia più destinato a metodi di allevamento intensivi ma piuttosto alla riconversione delle attività;
•  Gli sforzi per promuovere fonti alternative di proteine a base vegetale per l'alimentazione umana devono essere ulteriormente sostenuti aiutando i ricercatori e gli agricoltori a sviluppare e commercializzare tali prodotti; 
Per eliminare le pandemie è necessario eliminare la crudeltà sugli animali, ora e per sempre. Cordialmente, 
Alice Trombetta / Direttore Esecutivo Animal Equality Italia 
Simone Montuschi / Presidente Essere Animali 
Gianluca Felicetti / Presidente LAV 
Piera Rosati / Presidente LNDC  

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