I recapiti della rete delle reti, e le moderatrici del blog, hanno ricevuto diverse "diffide", tramite posta certificata, che imponevano di cancellare
questo post, in quanto conterrebbe informazioni "
false, destituite di qualunque fondamento, calunniose e diffamanti". In caso contrario "
l'associazione Adiantum procederà", continuano le diffide, "nei vostri confronti nelle opportune sedi giudiziarie - civili e penali, con riserva di risarcimento di tutti i danni. Cordialità", conclude "Alessio Cardinale, Portavoce Nazionale di Adiantum".
Premessa: noi approfondiamo sempre ogni notizia verificando attentamente le fonti e citandole scrupolosamente. Ogni nostra teoria, e la nostra prassi, si fondano ferreamente sulla gentilezza e la verità: anche se a volte questi 2 concetti sembrano fare a pugni. Perciò, anche senza minacciarci di niente, se mai ci capiterà di riscontrare di essere incappate in una bufala, sarà nostra cura rettificare subito e chiedere scusa per prime, su questo non si discute.
Proprio per questo non crediamo necessario cancellare il nostro post. E per inciso, le diffide legali ci appaiono come l'altra faccia del bombardamento di commenti pieni di violenza che colpiscono sempre a raffica chi osa criticare un certo tipo di posizioni e di siti: vedi questo altro post, uscito ieri, sullo stesso sconcertante servizio delle Iene.
Doveroso, però, rispondere nel merito ai 4 punti che il Portavoce Nazionale di Adiantum chiede anche pubblicamente di rimuovere, in un commento al post citato. Li elenchiamo di seguito, fra virgolette, citando le sue parole letterali, e dando le relative risposte:
1. "questo articolo, tra le altre cose, riporta la seguente frase: '...ma sono ben esplicitate nei siti delle "associazioni" suddette e della loro capofila, l'associazione Adiantum (..)"
RISPOSTA: a cosa fa riferimento il post, dicendo che è 'ben esplicitato' nei vostri siti? al concetto che ogni sorta di dramma sociale e di conflitto fra i sessi sarebbe causato dal 'femminismo', presentato come una sorta di piaga culturale che induce anche il diffuso presunto malcostume femminile di vessare padri e mariti, a causa del quale la maggior parte di denunce per violenza domestica e pedofilia sarebbero addirittura 'false'.
Che questa sia la visione delle cose promossa da associazioni che si presentano come "dei padri separati", difficile negare: considerato che è il principale messaggio promosso dai rispettivi siti. Saremmo liete però di ricevere (e di valorizzare) una chiara e inequivocabile presa di distanze da simili concetti. Nell'attesa, rimuoviamo il nome di una particolare associazione dal post.
2. Sempre citando il nostro post, segue la frase (riferita ad associazioni di "padri separati"): "capitanate dal papà (separato?) di un signore condannato in via definitiva per abusi sui bambini di un asilo in cui aveva una posizione professionale di rilievo..."
RISPOSTA: si tratta in effetti di un fatto gravissimo. Ma poiché lei ci informa che sarebbe "falso e destituito di qualunque fondamento", in attesa di ulteriori verifiche accogliamo la sua richiesta e
rimuoviamo la notizia - benché di dominio pubblico in quanto già acquisita in rete da anni:
noi infatti l'abbiamo desunta da una
fonte pubblica la quale riporta anche "
stralci della sentenza che ha portato alla condanna in appello" (fonte che - come facciamo sempre - abbiamo scrupolosamente citato, e
che richiamiamo anche qui e
qui).
Aggiungiamo che, qualora tutto ciò fosse falso, dovreste rivolgere le vostre querele a questa fonte. Nel caso vi preghiamo di informarci dandoci gli elementi utili a pubblicare anche un post di smentita; cosa a cui (nel caso) sarebbe nostra cura adempiere senza riserve.
3. Sempre dalle frasi che si chiede di cancellare: "E' l'associazione ospite di Le Iene, e che a Roma, dalla giunta di Alemanno, ha avuto case a basso costo (a spese della collettività) per i poveri padri cacciati, messi sul lastrico da mogli avide. E' l'associazione che qui, a Le IENE, ci rivela il tragico costume delle denunce di falsi abusi".
RISPOSTA: ha ragione, sig. Cardinale: non abbiamo elementi certi per dire che l'operazione delle "case a basso costo per i padri separati" sia andata in porto grazie alla mediazione di una particolare associazione. Questo, per chi (come noi facciamo sempre) decidesse di approfondire, è quanto si potrebbe dedurre da varie fonti in rete: ma conveniamo che non sempre la rete è attendibile ("padri separati" insegnano); dunque, dato che la forma non vi era gradita ed era forse imprecisa, abbiamo in parte rettificato, e provveduto a precisare meglio.
4. Infine si chiede di cancellare quanto segue: "Negazionismo della violenza, tolleranza della pedofilia, discredito e disprezzo sulla metà intera del genere umano...."
RISPOSTA: Completiamo noi la frase lasciata in sospeso "
Eccola: questa è esattamente la "cultura" su cui attecchisce la piaga del femminicidio". E qui si tratta di opinioni legittime (oltre che fondate), opinioni che (grazie a Dio) non sono ancora fuorilegge. Leggendo i siti misogini "In difesa dei padri separati" noi leggiamo questo (e non siamo le sole;
qui un esempio a caso - di quasi 3 anni fa! e
qui un altro di pochi giorni fa), come i suddetti difensori di "padri separati", leggendo il messaggio per la parità fra i generi e per pari diritti (che con grande fatica il femminismo ha introdotto in un mondo che da millenni esclude le donne), ci vedono strapotere vessatorio, al punto di definire le attiviste per i diritti "nazifemministe".
Il nostro modo di reagire è indubbiamente perentorio, perché il dilagare di vero odio contro le donne, che sfocia
quasi ogni giorno in nuovi femminicidi, non può lasciarci indifferenti. Specie ove si adombri che la violenza stessa contro le donne sia (così come i suicidi maschili) da considerare come
logica conseguenza di presunta arroganza femminile.
Noi
amiamo i nostri padri, fratelli e mariti (e figli), sig. Cardinale: noi
amiamo ogni uomo capace di avere verso di noi considerazione paritaria: e dunque quell'empatia che rende ogni essere oltremodo caro e prezioso al suo simile. Noi sappiamo quanto sia
prezioso, ogni padre che affianca una madre - anche da separato. Dunque ci indigna che, prendendo a pretesto la povertà (che non colpisce solo i "padri separati", ma tutti), nonché singole situazioni di disagio familiare di cui
anche le donne (certo!) possono essere responsabili, e facendo leva sui drammi delle separazioni, si finisca per addossare tutte le colpe al "femminismo" e all'universo femminile,
perfino la colpa delle violenze di genere. Cercando di rinfocolare l'astio di uomini che le separazioni non le accettano. Con un solo scopo: ricacciare le donne in condizione di sudditanza, la sola in cui (dal punto di vista dei loro aspiranti padroni) non potrebbero "fare danni". Queste le nostre opinioni, fintantoché qualcuno non riuscirà a metterle fuori legge.
Tanto dovevamo e, per maggior chiarezza, rimandiamo chi legge al successivo post in cui cercheremo di esplicitare meglio perché riteniamo che il
servizio delle Iene della discordia abbia presentato
una situazione mistificata e lesiva della figura femminile.
Cordialità
Retedellereti femminili