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venerdì 24 maggio 2013

Donne inQuota: il monitoraggio di genere nel servizio pubblico di informazione

Vi segnalo i botta-e-risposte intercorsi con le istituzioni sul tema del monitoraggio di genere sui media del servizio pubblico. In data 14 maggio 2013 abbiamo inoltrato la seguente comunicazione, a:
Presidente della Rai Anna Maria Tarantola, 
Direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi, 
Ministra Pari Opportunità Josefa Idem, 
Ministro Sviluppo Economico Flavio Zanonato, 
Vice-Ministro Sviluppo Economico Antonio Catricalà,
 e p.c. Presidente C.P.O. Rai Maria Pia Ammirati, Presidente Camera dei Deputati Laura Boldrini

Oggetto: Monitoraggio di genere
Il Contratto di Servizio Pubblico 2010 - 2012 ha segnato una data storica per la storia delle donne italiane: per la prima volta sono stati inseriti 13 emendamenti sull'immagine delle donne nella televisione pubblica. Dei 13 emendamenti, però, al momento è stato messo in pratica solo l'art. 2, comma 7 - che impegna la RAI a monitorare i programmi sotto il profilo di una rappresentazione plurale e non stereotipata dell'immagine femminile. 
L’Osservatorio di Pavia che è stato incaricato del monitoraggio [e della cui ultima ricerca: “Chi fa (la) notizia in Europa?” alleghiamo i risultati], ha consegnato i dati a novembre 2012, come ci ha informato la lettera di congratulazioni per il primo importante frutto della nostra azione che l'on. Zavoli ha inviato alle firmatarie dell'Appello Donne e Media. 
Successivamente, a febbraio di quest'anno, durante un'iniziativa organizzata a Milano dal settimanale femminile "A", il Dr. Gubitosi ha accennato al monitoraggio ma ancora oggi non ne abbiamo potuto avere visione. Sollecitiamo quindi la pubblicazione dei dati, quanto mai urgente in un periodo di continue violenze - verbali e fisiche - contro il genere femminile. 
I media e la televisione in particolare hanno infatti una pesante responsabilità nei confronti di questo fenomeno che la cronaca di questi giorni ci riporta, quasi giornalmente,
in tutta la sua gravità. 
In attesa di un pronto riscontro porgiamo distinti saluti.
DonneinQuota, La Presidente Donatella Martini

Ecco le prime risposte:
Gentile Donatella Martini,
il sondaggio del novembre 2012 è un sondaggio parziale e di tipo sperimentale da me voluto, a seguito del quale è stata avviata una rilevazione sistematica e completa. Non appena i dati saranno disponibili sarà  mia cura farglieli avere e pubblicarli sul sito Rai. Cordialmente,
Anna Maria Tarantola

Gentile Donatella Martini,
la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha ricevuto la sua e-mail e ne ha preso visione. Al riguardo, desideriamo comunicarle che la Presidente ha disposto che copia della sua e-mail sia trasmessa alla Commissione parlamentare competente, affinché i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione ed assumere le iniziative che riterranno appropriate. 
Con i migliori saluti
Segreteria Laura Boldrini

Gentile Presidente, 
incontrerò lunedì presidente e direttore generale RAI e caldeggerò la Sua giusta richiesta. 
Antonio Catricalà

Dunque, riassumendo:
• la Rai firma il contratto di servizio 2010 – 2012 solo nel 2011 e, per quanto riguarda i 13 emendamenti sull’immagine della donna, non lo applica 
• contrariamente a quanto tutti, Zavoli compreso, pensavamo il monitoraggio commissionato all’Osservatorio di Pavia NON è stato fatto in ottemperanza all’art. 2 comma 7 del contratto di servizio
• la Presidente della Rai non solo non si preoccupa di far rispettare i 13 emendamenti, ma commissiona un monitoraggio parziale e sperimentale (e perché?) che non è indicativo e che quindi non serve 
• siamo a maggio del 2013, si sta discutendo il nuovo contratto di servizio (di cui non sappiamo ancora niente) e stiamo ancora perdendo tempo.
Speriamo che gli interventi di Boldrini e Catricalà servano a riportare il tema sotto i riflettori.
Noi comunque vigiliamo perché ciò avvenga.
Donatella Martini, DonneinQuota

mercoledì 22 maggio 2013

Monica Cirinnà: violazione continua della par condicio di genere

Ogni par condicio di genere, in barba a proclami e contratti di servizio, e all'art. 51 della Costituzione, è costantemente disattesa. In vista delle elezioni del 26-27 maggio, Monica Cirinnà presenta un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico e a quello delle Pari opportunità.

I ministri competenti e l'Agcom  facciano rispettare la par condicio della presenza di genere nelle trasmissioni televisive. Nonostante la legge preveda la possibilità,  nelle elezioni locali, di esprimere la doppia preferenza di genere, persiste nelle trasmissioni di approfondimento politico, televisive e radiofoniche, la pratica scorretta di far
partecipare ai dibattiti un numero esiguo di donne. Una palese violazione della par condicio di genere che si registra anche nei maggiori talk show politici delle emittenti pubbliche e private. Ricordo che dal 26 dicembre del 2012, i mezzi di informazione sono tenuti, senza eccezione di sorta, al rispetto dei principi di cui all'articolo 51, primo comma, della Costituzione, per la promozione delle pari opportunità  tra donne e uomini. Un impegno che non è stato rispettato ove l'AGCOM, nonostante il chiaro disposto legislativo, ha continuato ad ignorarne le palesi violazioni nonostante siano in corso le campagne elettorali per l'elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli Comunali nonché dei Consigli Circoscrizionali. E' necessario inoltre che la RAI in ottemperanza al contratto di servizio, pur in assenza di specifico regolamento emanato dal Parlamento, assicuri comunque un'equilibrata rappresentanza di genere tra le presenze e pubblichi i dati di genere sul sito raiparlamento.it, rendendo consultabili sia i risultati quotidiani del monitoraggio che quelli settimanali. E' indispensabile un intervento tempestivo dei ministri interessati e dell'Agcom affinché il sistema dell'emittenza radiofonica e televisiva, pubblica e privata, rispettino i principi fondamentali della par condicio, anche nella rappresentanza di genere.
Monica Cirinnà, senatrice PD, 22 maggio 2013