venerdì 10 maggio 2013

Sull'uso improprio della doppia preferenza: considerazioni da Barletta

Ci scirve un'amica di Barletta, in merito agli usi scorretti della legge sulla doppia preferenza, anche in relazione al problema da noi sollevato (sulle perplessità espresse dai 5Stelle), nel post sulle prossime elezioni del 26-27 maggio.
Ciao, sono una donna barlettana. Qui a Barletta siamo in piena campagna elettorale. I manifesti abusivi continuano ad esserci e il voto di scambio continua a essere praticato (purtroppo), a giudicare da quanto dicono anche i giornali. 
Scrivo su questo blog di politica femminile per segnalare, senza far nomi, l'uso strano e singolare che secondo me e secondo qualcun altro è stato fatto della legge che ha introdotto la doppia preferenza. Sappiamo tutti che la doppia preferenza va espressa necessariamente per due candidati di sesso diverso, appartenenti alla stessa lista. Facendosi un giro per la città si notano manifesti, santini, volantini in cui compaiono un uomo e una donna insieme. Bene - ho pensato - questo è un segnale di parità, mi piace.

Quindi mi aspettavo che venisse adottato lo stesso metodo da tutti i candidati che volessero presentarsi con un/a candidato/a del sesso opposto. Invece no. Abbiamo palesemente assistito ad un uso della legge un po' personalizzato: se è vero che la ratio era quella di offrire pari opportunità a uomo e donna nell'ingresso nel mondo della politica. 

Un candidato, pur rispettando le proporzioni dettate per la composizione delle liste, si è candidato con QUATTRO donne! Ma sul suo santino c'è SOLO il suo nome, mentre su quello delle quattro donne c'è sempre il nome di ciascuna di loro + quello di lui. Come per dire: se voti lei devi votare anche lui, e non viceversa. Non mi sembra un trattamento equo. Possiamo ipotizzare che questo signore abbia fatto questa scelta per veder confluire su di sè tutti (o forse così spera) i voti delle quattro donne, sottraendo ad ognuna di loro la possibilità di prendere un numero di voti sufficiente per essere eletta. Non è riempi-lista una donna che fino a qualche giorno prima nemmeno sapeva che sarebbe stata candidata? E dai! Ha messo anche in conto la tentazione che potrebbe venire a qualcuna di votare solo una delle quattro donne e basta?

Le mie preoccupazioni sono fuori luogo? Lo spero. Vedremo...
Lettera firmata, 9 maggio 2013

5 commenti:

  1. Si sta perpetrando un uso perverso delle quote rosa. Mi auguro che la legge venga cambiata al più presto in modo da formare le liste da metà uomini e metà donne cosicchè nessuno dei due sessi potrà approfittare della presenza maggioritaria dell'altro sesso. P.S. Io anche senza quote rosa ho quasi sempre votato donna ed ho molta fiducia nelle donne: più tenaci e più capaci di tanti uomini.

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    1. dovrebbero invece lasciare la singola preferenza, permettere una competizione paritaria e rendere obbligatoria l'elezione di una percentuale di donne.
      In tal modo così come puoi esser consigliere eletto se sei il primo della tua lista a prescindere dalla comparazione voti con le altre (ovvero puoi esser eletto con 500 voti anche se in un altro partito a pari merito saresti stato fuori)così "riservando" un numero di posti alla donne, loro si confronteranno alla pari senza esser avvantaggiate perché c'è "il rigo vuoto" della doppia preferenza

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  2. Non è giusto che l'uguaglianza sia solo formale! DEVE essere anche sostanziale, e nell'elaborazione delle leggi si deve mettere in conto anche l'abuso... Sono sicura che il legislatore troverà una soluzione!

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  3. CHE PROFEZIA!!!! Ha vinto UN uomo e hanno perso le donne, proprio in senso lato. Addio etica...

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  4. non è vero ... hanno vinto anche un paio di donne che senza ticket ufficiali si sono fatte strada con i voti degli uomini ... la doppia preferenza non ha garantito le pari opportunità per tutti ma solo per quelli che hanno USATO questo strumento consapevoli che la loro rappresentanza non attinge dal primo e naturale bacino ... quello del voto femminile

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