giovedì 16 luglio 2020

Che la crisi climatica sia grave lo sanno tutti da tanto. Allora perché una lettera aperta ai media?

Pietro Omodeo sr e il climatologo del CNR Antonello Pasini sono i primi firmatari, insieme ad altri studiosi, a cittadini da molte città d’Italia e a diversi organismi riconosciuti in campo ambientale e scientifico (vedi sotto le firme), di una lettera (e di una petizione) che chiede alla Rai in quanto servizio pubblico - ma in realtà guarda ovviamente a tutti i mediadi mettere in primo piano l’informazione sul precipitare della crisi climatica. Che altro non è che l'altra faccia della crisi globale sanitaria. E ora questa richiesta prende spunto dal recente (ma passato quasi in sordina) disastro di Norilsk: descritto come indicatore dei rischi che stiamo correndo e come “potenziale paziente 1 nel default del pianeta”.


Ma come può un "incidente" diventare addirittura un paziente1 nel crollo di un intero pianeta?  E perché rivolgersi pubblicamente alla Rai? Dopotutto, già vi si parla spesso di ambiente, vero? anche con programmi di approfondimento di tutto rispetto. Si, però.. 
Ad esempio. Nel maggio scorso quasi 400 associazioni mediche, a cui fanno capo 40milioni di medici e operatori sanitari, si sono rivolte contemporaneamente, da tutto il mondo, ai leader del G20 invitandoli ad ascoltare la voce della comunità medica e a chiamare i consiglieri medici e scientifici a partecipare direttamente alla concezione di tutti i pacchetti per la ripresa economica, e a chiedere loro di riferire sulle ripercussioni a breve e a lungo termine delle decisioni sulla salute pubblica, dando la propria approvazione agli investimenti alla luce di queste indagini. [Elenco delle associazioni firmatarie QUI]
Negli stessi giorni, in Italia, 400 scienziati si sono rivolti direttamente al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica, sottolineando la priorità di mettere in primo piano la transizione ecologica, ovvero nuove modalità di vivere, alimentarsi, consumare e produrre, che rappresenteranno il cuore di questa auspicata rinascita umana, culturale, sociale, economica ed ecologica. [Elenco dei firmatari QUI]. Inoltre un appello di 4 importanti associazioni sul punto cruciale nell’origine delle zoonosi è stato indirizzato al nostro governo e alla UE [testo dell’appello QUI]. 
Ma tutte queste notizie sono passate praticamente inosservate. Poco dopo anche la notizia del disastro di Norilsk, oltre a essere uscita tardivamente, è stata trattata dalle stampa solo in modo marginale, e quasi per nulla dall’informazione televisiva.
L’informazione ambientale non può essere limitata alle trasmissioni di approfondimento, che pure ci sono, e anche di ottima qualità. Se le notizie sul problema più urgente che riguarda tutta l’umanità, e tanto da vicino ciascuno di noi, restano nascoste alla coscienza dei più, significa che l’informazione sulla crisi climatica, e sulle cose da fare per contenerla, non è sufficiente. Per questo i firmatari della lettera chiedono al servizio pubblico di portare questi temi in primo piano, nei tg e nei talk show, in modo continuativo e ragionato. Toccherà poi alla Rai elaborare e mettere in pratica il modo più adeguato, che non sia allarmista ma efficace nell’elevare la consapevolezza e orientare i comportamenti. 
Nel 1972 il Massachussets Institute of Technology calcolò, attraverso un modello computerizzato, che in assenza di cambi di rotta, la scadenza per il punto di non ritorno fosse esattamente il momento in cui ci troviamo: l’anno 2020

L’indifferenza a questo avvertimento e a tutti gli altri che sono seguiti ha regnato sovrana per decenni. Tanto che oggi, nonostante i serrati negoziati con i Paesi più negazionisti, non si è nemmeno riusciti ad ottenere un accordo per l’abbattimento della CO2. 
Ma, a giudicare dal susseguirsi di crisi e disastri che stanno caratterizzando il 2020 in tutto il mondo, quella previsione appare particolarmente inquietante. 
Perdita di biodiversità, sovrappopolazione umana, frammentazione e distruzione degli ecosistemi, ridursi delle foreste e crescente promiscuità tra esseri umani e animali selvatici o allevati e macellati a miliardi in pessime condizioni igieniche, globalizzazione e velocità dei trasporti, in un quadro di gravissimo e crescente surriscaldamento del pianeta: è questo mix di ingredienti che ha causato il sorgere e il diffondersi di una nuova zoonosi che è divenuta presto pandemia. Un mix che può portare anche a conseguenze ben peggiori. 
A tutto questo si può reagire solo con l’informazione più tempestiva e rigorosa e, quindi, con l’aiuto di tutti.

Il testo integrale della lettera:

All’attenzione di:
Marcello Foa, presidente Rai
Fabrizio Salini, amministratore delegato Rai
Alberto Matassino, direttore generale Rai
Al presidente Alberto Barachini 
e ai componenti della Commissione parlamentare di vigilanza per l’Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi
e per conoscenza :
Al Ministro per l’Ambiente Sergio Costa
Ai promotori e organizzatori del Festival del Giornalismo Ambientale

Egregi Signori,
chiediamo al servizio pubblico di agire senza perdere tempo, esattamente come è già stato fatto per l’emergenza Covid19, per garantire informazione puntuale e accurata sul precipitare di una situazione che, in relazione alla crisi climatica, è ormai emergenza globale. 
È necessario spiegare ai cittadini il pericolo che si sta correndo, dare il bollettino quotidiano ragionato delle temperature medie del pianeta e delle zone più critiche a causa del grave fenomeno dell’amplificazione artica, diramare informazioni precise sui comportamenti individuali urgenti da tenere per ridurre il surriscaldamento, subito. 

Al contempo auspichiamo che il nostro governo vorrà essere in prima linea nell’adozione di misure efficaci e nel cercare e sollecitare alleanze internazionali volte a porre rimedi drastici e urgenti a livello planetario. 
La nostra richiesta è motivata dalla inaspettata accelerazione a cui stiamo assistendo. Da diversi mesi la temperatura nelle zone artiche ha raggiunto in modo persistente alti picchi, toccando in ampie zone i 30-35°C. Dal 20 giugno a Verkhoyansk nel nord Siberia (luogo ad alte escursioni termiche nella valle dello Yana, ove, mentre in inverno la temperatura scende fino a -70°, può attestarsi a luglio su medie di +17°C), si è giunti addirittura a 38°C.
L’anomalia di temperature così elevate e persistenti è allarmante per molteplici ragioni, fra cui la più nota, almeno in ambito scientifico, è il quadro apocalittico a cui l’accelerazione incontrollata nella fusione del permafrost porterebbe inevitabilmente, con fuoriuscite abnormi di CO2 e metano, e di virus letali. Ma, oltre a questo, anche altri rischi aggiuntivi si profilano.
Un recente seminario informativo urgente, dal titolo “cosa è successo il 29 maggio?”, ha preso spunto dal disastro di Norilsk: qui, in seguito a fusione del terreno ghiacciato (permafrost) è crollata una struttura, riversando 21.000 tonnellate di gasolio nel sistema dei fiumi siberiani. Si tratta di un ulteriore evento che si aggiunge ad altri simili, benché meno noti, già avvenuti alle alte latitudini delle regioni artiche ove la temperatura sta crescendo molto di più che nelle altre zone del pianeta.
Come osservato nell’ambito del seminario citato, questo incidente suggerisce un ulteriore pericolo che potrebbe innestarsi nel quadro già di per sé gravissimo. La grave anomalia di calore, infatti, potrebbe ora scatenare altri eventi simili in successione, perché sul permafrost delle regioni artiche poggiano anche altre centinaia di strutture come quella già crollata. Se anche altre, fra queste, dovessero collassare potrebbero causare altrettanti incidenti petroliferi e anche nucleari, in un processo a catena che potrebbe divenire inarrestabile. Per questo, il disastro petrolifero di Norilsk è stato definito in quel seminario informativo come potenziale “paziente1 nel default del Pianeta”.
Questo precipitare di eventi non accade "in Siberia" ma qui, sull'organismo unico "pianeta" sovraffollato da noi umani e ci riguarda molto da vicino, qui e ora, anche in Italia. Avrà conseguenze dirette su tutti e rapidamente. Altrettanto rapidamente, quindi, facendo anche riferimento agli impegni presi nel Contratto di Servizio Rai 2018-2022 (Artt. 3 comma 2b; 4 comma 2f, 12 comma 2) sollecitiamo il servizio pubblico a mettere in primo piano l'emergenza climatica come oggetto prioritario degli sforzi comuni
Non c’è più tempo da perdere, possiamo ben dire che non ci sono più margini per l’attesa. 
Un gruppo di cittadine e cittadini preoccupati, 15 luglio 2020   

Seguono firme + adesioni di associazioni e istituti. Primi firmatari i partecipanti al seminario informativo "Perché il disastro 29/5/2020 può essere paziente1 nel default del Pianeta?" 

FIRME INDIVIDUALI  
Pietro Omodeo sr, naturalista ambientalista  
Antonello Pasini, fisico del clima CNR e docente Università degli Studi Romatre, Roma
Sandra Casellato, prof. associata di Biologia, Università di Padova  
Silvia Peppoloni, geologa, Istituto di Geofisica e Vulcanologia  

Inoltre, in ordine alfabetico:  
Giovanna Badalassi, esperta di economia di genere, Genova  
Claudia Chiozzotto, esperta ambientale; Milano  
Laura Cima, già parlamentare ambientalista; Torino  
Marcella Corsi, prof. ordinaria di Economia Politica Università La Sapienza, Roma  
Andrea Di Stefano, economista ricercatore, Milano  
Daniela Ducato, imprenditrice; Guspini  
Marco Fratoddi, caporedattore Agricolturabio.info; Roma  
Giuliana Nuvoli, scrittrice e docente Università degli Studi Milano  
Maria Omodeo, sinologa, docente Università di Siena  
Serena Omodeo-­‐Salè, architetta; Milano  
Daniela Padoan, scrittrice e saggista; Milano  
Carlo Alberto Rinolfi, consulente ambientale, Milano
Massimiliano Sanfilippo, esperto foreste tropicali, Firenze
Massimo Temporelli, consulente per l’innovazione, Milano  
Carlo Triarico, storico della scienza, presidente APAB; Firenze  

PRIME FIRME INDIVIDUALI CHE SI SONO AGGIUNTE  
Laura Agnoletto, designer, Milano
Gabriella Anselmi, già presidente Fildis, ora CD ALES, Roma  
Antonella Anselmo, avvocata; Roma  
Gianfranco Anzini, autore Rai cultura; Roma 
Fulvia Astolfi, avvocata; Roma   
Anna Maria Barbato Ricci Langella, giornalista; Roma  
Alessio Bartolini, guida ambientale; Pavia  
Andrea Barzini, regista; Roma  
Stefania Barzini, scrittrice; Roma  
Stella Beghini, Agroecology Europe Young Network (AEEUYN), Verona 
Duccio Beluffi, professore d’orchestra Teatro alla Scala; Milano  
Caterina Benello, imprenditrice; Milano  
Marina Borghetti, presidente Associazione Un Pane per Tutti, Brescia  
Nadia Boaretto, insegnante e traduttrice; Milano  
Andreina Bruno, PhD, ricercatrice CNR, Palermo  
Antonio Brunori, segretario generale PEFC, Perugia  
Valeria Calandra, ecologa naturalista; Palermo  
Serena Cantelli Anibaldi, architetta; Milano  
Enrica Capelli, docente di Scienze della Natura, Univ. Degli Studi di Pavia
Giovanna Cardarelli, psicologa; Milano
Daniela Carlà, dirigente PA; Roma
Eugenio Carratelli, prof. ordinario Idraulica Marittima e Fluidodinamica Ambientale, Univ. Salerno
Chiara Cavaliere, insegnante; Pavia
Rossana Ciambelli, giornalista pubblicista; Napoli
Giovanna Ciceri, insegnante; Pavia
Daniele Cima, artista; Milano
Paola Cima, imprenditrice; Milano
Rita Coco, avvocata; Roma
Daniela Colombo, economista dello sviluppo; Roma
Marco Colombo, architetto; Milano
Roberta Colombo, scultrice, Milano 
Laura Conforte, insegnante; Pavia
Annalisa Corrado, portavoce di GreenItalia
Tiziano Corradori, giornalista; Pistoia
Giuseppe D’Alessandro, dottore forestale; Torino 
Sabrina Damassa, imprenditrice head hunter; Milano 
Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano
Patrizia De Michelis, già dirigente PA ora segretaria Rete per la Parità, Roma
Patrizia Del Giudice, presidente Comm. PO Regione Puglia, Bari
Eva Desana, prof. ordinaria Diritto Commerciale, Università degli Studi di Torino
Paola Domenichini, strategie di comunicazione sociale; Milano 
Beatrice Falchini, presidente cooperativa sociale Tangram; Firenze 
Francesca Fantato, giornalista; Sassari
Anna Fiocchi, libera professionista; Milano
Donata Francescato, prof. emerita Psicologia di Comunità, Un. “La Sapienza”, Roma
Elena Gallo, Milano
Gustavo Gandini, prof. ordinario Scienze e tecnologie animali, Università degli Studi Milano
Marco Garofalo, libero professionista; Milano
Lauro Ghedini, architetto; Bologna
Mario Giusti, gallerista; Milano
Antonietta Innocenti, mov. Alleanza Civica; Milano
Anna Maria Isastia, prof. ass. Storia moderna e contemporanea Univ. La Sapienza, Roma
Monica Lanfranco, giornalista e scrittrice; Genova
Silvia Lelli, antropologa, docente Università di Firenze
Laura Lungo, legale d'impresa; Milano
Maria Pia Macchi, psicologa e antropologa; Vicenza 
Carlo Magni, industriale; Milano
Alessandra Manca, videomaker, Sassari
Francesca Manfredini, manager informatica; Milano
Paola Manfroni, esperta di comunicazione; Roma
Marco Manzoni, ideatore e promotore di progetti culturali; Milano
Adonella Marena, documentarista, Torino
Marco Marigo, consulente pedagogico; Firenze
Donatella Martini, manager; Milano
Enrico Mattioni, dirigente; Roma
Carmine Maturo, portavoce di GreenItalia
Chiara Masetti, docente; Pisa
Lea Melandri, scrittrice e saggista; Milano
Anna Melone, consigliera municipale, Milano
Giorgio Menchini, presidente Cospe, Viareggio
Emilio Molinari, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Giuliana Lucia Maria Mori, pensionata; Pavia
Claudia Monaco, insegnante; Pavia
Marco Moneta, docente e scrittore; Milano
Carlo Monguzzi, ambientalista e politico, Milano
Rosanna Oliva de Conciliis, presidente Rete per la Parità; Roma
Eugenio Omodeo, prof. ordinario di Matematica e Informatica Università di Trieste 
Fausta Omodeo Salè, già prof. associata di Biochimica, Università degli Studi, Milano
Letizia Omodeo Salè, biologa; Milano
Gioacchino Onorati, editore; Ariccia
Stefano Orsini, ricercatore presso Istituto Nazionale di Astrofisica, Roma
Sonia Ostrica, attivista e sindacalista; Roma
Maria Pace Lucioli Ottieri, scrittrice e saggista; Milano
Carla Pagani, archeologa; Milano
Marta Palmieri, prof. ordinaria di biochimica; Università degli Studi di Verona
Francesca Giovanna Paloscia, grafica; Roma
Maria Rosa Panté, docente scrittrice, Borgosesia
Antonio Pesenti, prof. ordinario Anestesia e Rianimazione Un. degli Studi di Milano
Gigliola Paoletti, già dirigente A.P, formatrice; Firenze
Beatrice Pomarico, professora d’orchestra Teatro alla Scala; Milano
Mirella Protti, ambientalista; Pavia
Eliana Rasera, già assessora all’Ambiente; Catania
Cristina Rodocanachi, medico, Milano
Laura Salaris, insegnante; Pavia
Luigi Sani, dottore forestale, già direttore Arbos; Firenze
Maria Santarossa, grafica; Roma
Piera Savino, Roma
Mauro Sbordoni, antropologo, già dirigente scolastico; Firenze
Dionigi Secci, dottore forestale; Cagliari
Simona Segre Reinach, antropologa, prof. ass. Sociologia processi economici, Univ. Bologna 
Iolanda Stocchi, psicanalista; Milano
Lorenza Taricone, prof. associata Storia delle Dottrine Politiche Univ. UNICAS, Cassino
Magda Terrevoli, presidente CUG Regione Puglia
Alba Tiberto Beluffi, scrittrice e critica d’arte; Querceta
Paolo Toniolo, medico; Milano
Mariella Ubbriaco, biologa, docente di Chimica Università degli Studi di Catania
Manuela Ulivi, avvocata; Milano
Giorgio Vacchiano, ricercatore, Scienze e Tecnologie Sistemi arborei e forestali, Un. degli Studi Milano
Paolo Viganò, fondatore di Rete Clima
Giorgio Vigna, artista; Milano
Luana Zanella, già parlamentare, presidente Accademia Belle Arti, Venezia

ORGANISMI (ISTITUTI / ASSOCIAZIONI)
[prime adesioni, in ordine alfabetico]
APAB Ass. Agricoltura Biodinamica  
COSPE Onlus   
FILDIS Nazionale ‐ Federazione Italiana Laureate e Diplomate

INOLTRE SI SONO UNITI: [in ordine alfabetico] 




1 commento:

  1. senza fiato e senza parole di fronte al suicidio collettivo che stiamo compiendo; e a 9 mesi da questo articolo sia l'informazione sia la politica che han fatto? non mi sembra abbiano partorito altro che topolini..
    una come me confida negli angeli più che negli uomini, ma qui mi sa che se non si muove l'Umanità intera ci sia poco da sperare :-((

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