martedì 7 luglio 2020

8 luglio 2020, assemblea nazionale delle donne

Domani, 8 luglio, avrà luogo un’assemblea nazionale delle donne presso la Casa Internazionale delle donne di Roma, che sarà possibile seguire in diretta Facebook dalla pagina fb della Casa. Qui l’evento. L’ordine del giorno, dal titolo oggi è l’ora della forza e dell’unità delle donne, fa riferimento all’esigenza che tutte sentiamo di confrontarci e coordinarci, in un momento storico di svolte e di decisioni importanti da prendere in relazione all’emergenza sanitaria, e agli investimenti da fare.


Dopo la retorica sulle eroine distrutte dalla fatica nei nostri ospedali pubblici falcidiati dai tagli, scrive l’invito all’assemblea, le donne sembrano essere state dimenticate. Le uniche cose che le riguardano di cui si discute in questa difficile estate sono la possibile riduzione dell’offerta di istruzione pubblica, la diminuzione degli orari dei servizi per l’infanzia, la ulteriore precarizzazione del lavoro, la generalizzazione senza limite dei contratti a termine, l’aumento del lavoro da casa, per ora senza regole e senza limiti.
Si è detto che non si deve tornare alla normalità perché la normalità era il problema, ma per le donne non solo si rischia di tornare alla normalità, ma persino di tornare indietro.
Non possiamo lasciare milioni di donne senza parola.Tante donne stanno reagendo. Denunciano, si mobilitano, costruiscono proposte e punti di vista, chiedono coerenza e pensieri lunghi rispetto alle evidenze che il covid19 ha illuminato come irrinunciabili e che erano state nel tempo rimosse: la centralità della sanità e della scuola pubblica, l’ambito ineludibile della riproduzione sociale, il ruolo insostituibile dello Stato per garantire diritti e anche sviluppo, l’importanza della difesa dell’ambiente contro la follia delle ricette neoliberiste, soprattutto la necessità di rimettere al centro di ogni idea di cambiamento la categoria del genere. Se ci mettiamo insieme possiamo fare la differenza. Possiamo far sì che quello che la pandemia ci ha rivelato e insegnato sulle ingiustizie della nostra vita, non venga dimenticato, coperto dalla paura della crisi economica e dalla voce roboante dei potenti. Possiamo cambiare, segnare le scelte future che l’Italia deve compiere. Dobbiamo. Per questo ci dobbiamo essere e ci dobbiamo essere insieme. In tante, tantissime, oltre le nostre differenze. Non si tratta certo di rimuoverle, perché sappiamo che il movimento delle donne è stato sempre plurale e così continua a essere. Ma le differenze non possono diventare approcci identitari escludenti, spazi spezzettati di consapevolezza e di pratiche, che rischiano di soffocare le attese di tante, di tutte le altre.
Serve oggi ripartire dalla forza necessaria delle donne, serve costruire l’unità delle donne. Unità e non unanimismo, unità e differenze, unità e responsabilità, di ognuna e di tutte.
La Casa Internazionale delle donne - proprio perché non è un movimento ma un luogo e perché questo luogo è percepito e anche riconosciuto come luogo simbolico del femminismo, proprio perché ha inscritto nella sua storia il valore delle lotte e delle conquiste delle donne e l’irrinunciabile pratica dell’ascolto e della relazione tra donne nella pluralità delle loro voci - si candida a proporre a ognuna e a tutte di incontrarci, di vederci, tutte insieme
Invitiamo tutte a partecipare, augurandoci che da questa assemblea nascerà il progetto di un Coordinamento nazionale del movimento delle donne che possa offrire uno strumento, pur nelle differenze, di confronto e di espressione. Un'altra importante occasione di confronto sarà, sempre alla Casa Internazionale delle Donne, la riunione (prevista per il 27 luglio) sul progetto #dallastessaparte. Che, nella sua lettera di invito, scrive: dovremo costruire anche un'onda lunga che raccolga i pensieri per cambiare i paradigmi, il sistema di valori con cui è stato governato questo mondo. Dobbiamo costruire una nuova civiltà che parta dalla consapevolezza del nostro essere soggetti fragili ed interconnessi gli uni agli altri, le une alle altre.


Siamo certe che in questi ambiti il movimento delle donne saprà individuare obiettivi comuni col metodo che storicamente appartiene a noi tutte: attraverso l’elaborazione di proposte ed eventuale condivisione di programmi. 
Al contrario di una “alleanza delle donne” recentemente annunciata: che in assenza di interlocuzione con il femminismo riconosciuto, ha lasciato molte di noi alquanto perplesse.

Nessun commento:

Posta un commento