La Rete per la parità invia una lettera di richiamo (al premier Conte e non solo; vedi in fondo tutti i destinatari) sulle modalità di gestire la crisi gravemente sbilanciate al maschile,
senza alcuna considerazione delle competenze delle donne e del pensiero femminile; e preannuncia che, in caso di insoddisfacente risposta, si rivolgerà ufficialmente, salva e impregiudicata ogni altra azione per l’effettiva parità uomo-donna, al Presidente della Repubblica, al Presidente dell’Assemblea Europea, alla Presidente della Commissione Europea, al Commissario europeo per gli affari economici e monetari e alla Commissaria europea per la concorrenza. Mentre salta all'occhio che, fra i paesi che affrontano la pandemia, quelli gestiti meglio sono tutti guidati da donne, in Italia le donne non sono nemmeno considerate..? come se non esistessero. Ecco dunque il testo della lettera:
senza alcuna considerazione delle competenze delle donne e del pensiero femminile; e preannuncia che, in caso di insoddisfacente risposta, si rivolgerà ufficialmente, salva e impregiudicata ogni altra azione per l’effettiva parità uomo-donna, al Presidente della Repubblica, al Presidente dell’Assemblea Europea, alla Presidente della Commissione Europea, al Commissario europeo per gli affari economici e monetari e alla Commissaria europea per la concorrenza. Mentre salta all'occhio che, fra i paesi che affrontano la pandemia, quelli gestiti meglio sono tutti guidati da donne, in Italia le donne non sono nemmeno considerate..? come se non esistessero. Ecco dunque il testo della lettera:
Oggetto: non può esserci una Fase 2 senza una presenza paritaria di uomini e donne
Per assicurare in Italia l’uscita dalla pandemia è necessario superare l’abuso di posizione dominante maschile che caratterizza da millenni le cosiddette società occidentali e che sopravvive nel nostro Paese, al contrario di quanto sta avvenendo da anni in altri paesi dell’Unione Europea. Usiamo volutamente la nozione tratta dal diritto dell’economia e della libera concorrenza perché tale abuso – perpetuando profonde discriminazioni di genere – ha un impatto socio–economico diffuso ed aggrava le diseguaglianze basate sul sesso, nella vita pubblica e privata.
Non è bastato l’esempio dell’Unione Europea, nella quale attualmente il Presidente del Parlamento è uomo ma per la prima volta la Commissione ha una presidente donna e una composizione paritaria. Costante è invece in Italia l’individuazione, quale che siano i meccanismi di nomina o elezione, di incarichi affidati esclusivamente o prevalentemente a uomini e a poche donne scelte da loro.
Dal mancato rispetto del criterio di equilibrio nelle elezioni nel 2018 per la Corte costituzionale, il Csm e gli organi di autogoverno delle magistrature speciali, dove su 21 cariche sono risultati eletti dal Parlamento in seduta comune, 21 uomini, alle più recenti composizioni dei numerosi organismi attivati [diciamo pure troppi, ndr], la costante è un uomo al comando e, quando ci sono, poche donne tra i componenti.
Unica eccezione la Cabina di Regia “Benessere Italia” affidata alla Professoressa Filomena Maggino, che si avvale però di un Comitato scientifico costituito da accademici tutti uomini.
La Rete per la Parità è un’Associazione di promozione sociale per la Parità uomo-donna secondo la Costituzione, fondata nel 2010, in occasione del cinquantenario della sentenza della Corte costituzionale n° 33/1960 che aprì alle donne carriere pubbliche fino allora ancora precluse. Ha aderito dall’inizio all’ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nella quale la presidente Rosa Oliva coordina il Gruppo di lavoro sull’Obiettivo 5 - Parità di genere - dell’Agenda ONU 2030.
La Rete per la Parità ha tra le proprie associazioni fondatrici e tra le aderenti che compongono il Comitato scientifico donne e storiche associazioni e fondazioni femminili e miste, e università, impegnate fin dal secolo scorso per il superamento del monopolio maschile e la pari dignità e uguaglianza davanti alla legge di donne e uomini secondo il principio fondamentale della nostra Costituzione.
Nel momento attuale, nel pieno dell’emergenza creata dalla pandemia, giustamente il Paese deve prepararsi con modalità diverse ad affrontare la cosiddetta Fase 2.
E’ necessario che tutte le commissioni, task force, comitati abbiano una composizione paritaria e che ai vertici si affianchino un uomo e una donna o una doma e un uomo.
Se davvero l’Italia vuole prepararsi all’avvio di una nuova epoca, e non solo all’uscita dalla crisi per ripristinare le condizioni di partenza, riteniamo indispensabile che:
1. In tempi brevi
a. il Presidente del Consiglio e tutti i titolari di incarichi di governo, parlamentari, commissari responsabili di organi tecnico scientifici ecc. siano affiancati da una Vice donna se uomini o da un Vice uomo se donna;
b. si riveda la composizione dei vari organismi costituiti in questi ultimi tempi tra i quali:
• il Comitato tecnico scientifico della Cabina di regia “Benessere Italia” composto da accademici tutti uomini,
• il Comitato tecnico scientifico che affianca il Presidente del consiglio,
• il Dipartimento della Protezione civile,
• il Commissario straordinario per l’emergenza,
• la task force tecnologica composta da 74 esperti di big data nominati dalla ministra Pisano,
• la Task force per la Fase 2 presieduta da un uomo e con la presenza di solo il 23 % di donne.
E’ inoltre indispensabile il rispetto del Contratto di servizio Rai e delle norme antidiscriminatorie sull’informazione, e in particolare delle disposizioni relative all’immagine e alle presenze delle donne nei media.
2. In tempi medi
a. si predispongano candidature ed elezioni degli organi di garanzia Agcom e Garante della Privacy in modo da assicurare almeno una presidenza ad una donna e una composizione paritaria di entrambi gli organismi rinnovati;
b. si approvi la riforma organica del cognome per completare gli effetti della sentenza n.286/ 2016 della Corte costituzionale, sino ad ora limitati ai casi in cui i genitori di un/una nuovo/a nato/a siano informati sulla possibilità e chiedano di comune accordo l’aggiunta del cognome materno a quello paterno.
3. In tempi lunghi
a. si modifichino le leggi elettorali regionali con inserimento della par condicio di genere nel periodo elettorale e la doppia garanzia di genere o analoghe norme di garanzia di genere in tutte le leggi regionali;
b. si modifichi la legge elettorale del Consiglio superiore della Magistratura con l’inserimento delle norme di risultato di cui si è tante volte discusso ma senza alcun esito;
c. si modifichi la legge elettorale per l’elezione di Camera e Senato con norme di garanzia di genere come la previsione di elenchi di candidati e candidate separati e altre disposizioni per evitare tentativi volti a vanificare o ridurne gli effetti.
Preannunciamo che nel caso di mancate o insoddisfacenti risposte alle richieste di cui al punto 1 ci rivolgeremo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente dell’Assemblea Europea David Sassoli, alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al Commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni e alla Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager, salva e impregiudicata ogni altra azione per l’effettiva parità uomo-donna.
La presente lettera, che reca la sola firma della Rete per la Parità, è di per sé già rappresentativa dell’associazionismo e del mondo accademico.
16 aprile 2020 La Presidente Rosa Oliva
info e comunicazioni: segreteria.reteperlaparita@gmail.com • reteperlaparita@pec.it
La lettera è indirizzata a:
Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati
Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico
Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli
Garante Privacy Antonello Soro
Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli
Garante Privacy Antonello Soro
Presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani
Presidente Task Force per la Fase 2 Vittorio Colao
Presidente della Cabina di regia “Benessere Italia” Filomena Maggino
Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli
Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri
Vice Presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini
Presidente Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini
Presidente della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle provincie autonome Rosa D’Amelio
Presidente della Corte dei conti Angelo Buscema
Presidente Task Force per la Fase 2 Vittorio Colao
Presidente della Cabina di regia “Benessere Italia” Filomena Maggino
Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli
Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri
Vice Presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini
Presidente Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini
Presidente della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle provincie autonome Rosa D’Amelio
Presidente della Corte dei conti Angelo Buscema
e, per conoscenza, a:
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia
Ministro della Salute Roberto Speranza
Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese
Ministra per le PO e la Famiglia Elena Bonetti
Ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisanu
Presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere Valeria Valente
Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana Giuseppe Giulietti
Presidente dell’Associazione Articolo 21 Paolo Borrometi,
Presidente Associazione GiULiA giornaliste Silvia Garambois
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