Chi sono i Giudici della Corte Costituzionale attualmente in carica?
Ecco l'elenco: prof. Franco Gallo • prof. Gaetano Silvestri, eletto nel 2005 : prof. Luigi Mazzella, eletto nel 2005 • prof. Sabino Cassese. • prof. Giuseppe Tesauro • Nominato nel 2005 • dott. Paolo Maria Napolitano. Nominato nel 2006; avv. Giuseppe Frigo. Nominato nel 2008 • dott. Alessandro Criscuolo. Nominato nel 2008 • prof. Paolo Grossi. Nominato nel 2009 • dott. Giorgio Lattanzi. Nominato nel 2010 • dott. Aldo Carosi. Nominato nel 2011 • prof. Marta Cartabia. Nominata nel 2011 • prof. Sergio Mattarella. Nominato nel 2011 • Mario Rosario Morelli. Nominato nel 2011 • dott. Giancarlo Coraggio. Nominato nel 2013.
Ecco l'elenco: prof. Franco Gallo • prof. Gaetano Silvestri, eletto nel 2005 : prof. Luigi Mazzella, eletto nel 2005 • prof. Sabino Cassese. • prof. Giuseppe Tesauro • Nominato nel 2005 • dott. Paolo Maria Napolitano. Nominato nel 2006; avv. Giuseppe Frigo. Nominato nel 2008 • dott. Alessandro Criscuolo. Nominato nel 2008 • prof. Paolo Grossi. Nominato nel 2009 • dott. Giorgio Lattanzi. Nominato nel 2010 • dott. Aldo Carosi. Nominato nel 2011 • prof. Marta Cartabia. Nominata nel 2011 • prof. Sergio Mattarella. Nominato nel 2011 • Mario Rosario Morelli. Nominato nel 2011 • dott. Giancarlo Coraggio. Nominato nel 2013.
Notate anche voi quello che notiamo noi? il genere femminile vi è rappresentato per meno delll'8%:
• in aperto contrasto con il dettato costituzionale stesso,
• e in stridente violazione dell'impegno assunto dalla Repubblica, proprio in sede costituzionale, a promuovere con appositi provvedimenti le pari opportunità fra donne e uomini.
E la cosa interessante è che, riguardo all'elenco dei giudici costituzionali precedenti (le cui cariche sono ora cessate), la percentuale scendeva addirittura al 3% e rotti (28 giudici maschi contro 1 sola giudice donna). Ed ecco una domanda che viene in mente solo alle donne: come è possibile che simili consessi maschili possano, nel loro ambito, promuovere la parità di genere? Non è continuando a nominare sempre e solo figure maschili che si potrà uscire da questo grottesco squilibrio.
Ci auguriamo dunque che il Presidente vorrà tenere conto dell'educato "appello" dell'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, che trovate di seguito: ma non per comprensiva gentilezza, quanto perché operare in questa direzione rientra in un preciso dovere costituzionale, ad oggi ancora disatteso.
• in aperto contrasto con il dettato costituzionale stesso,
• e in stridente violazione dell'impegno assunto dalla Repubblica, proprio in sede costituzionale, a promuovere con appositi provvedimenti le pari opportunità fra donne e uomini.
E la cosa interessante è che, riguardo all'elenco dei giudici costituzionali precedenti (le cui cariche sono ora cessate), la percentuale scendeva addirittura al 3% e rotti (28 giudici maschi contro 1 sola giudice donna). Ed ecco una domanda che viene in mente solo alle donne: come è possibile che simili consessi maschili possano, nel loro ambito, promuovere la parità di genere? Non è continuando a nominare sempre e solo figure maschili che si potrà uscire da questo grottesco squilibrio.
Ci auguriamo dunque che il Presidente vorrà tenere conto dell'educato "appello" dell'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, che trovate di seguito: ma non per comprensiva gentilezza, quanto perché operare in questa direzione rientra in un preciso dovere costituzionale, ad oggi ancora disatteso.
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Illustre Presidente,
nel prossimo mese di settembre dovrà essere nominato un nuovo Giudice Costituzionale per la scadenza naturale di un mandato.
Poiché attualmente la Corte Costituzionale vede la presenza di una sola Giudice, sottoponiamo alla Sua attenzione l’opportunità di nominare un’altra donna per rivestire tale ruolo.
Le rivolgiamo questo caldo invito poiché riteniamo non giustificabile l’attuale esigua presenza femminile, anche in considerazione della possibilità di individuare agevolmente tra le donne competenze adeguate.
Come Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria - ricorderà che abbiamo avuto l’onore di essere state da Lei ricevute nell’aprile 2012 - da anni stiamo sostenendo a tutti i livelli e nelle varie circostanze la necessità di incrementare le presenze femminili nei luoghi della rappresentanza politica e istituzionale del nostro Paese.
L’intento delle 55 Associazioni che hanno sottoscritto l’Accordo è quello di colmare il divario - ormai insostenibile e ingiustificabile - tra le competenze delle donne italiane e la loro presenza sulla scena pubblica.
Contiamo dunque sulla Sua sensibilità e sui richiami da Lei più volte esplicitati circa la necessità di dare valore alle donne italiane anche allo scopo di sostanziare la nostra democrazia e rinvigorirne la presenza a tutti i livelli pubblici.
Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, 31 luglio 2013
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