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sabato 14 febbraio 2015

San Valentino accanto alle donne, ai gay, alla Terra: amore contro ogni razzismo e predazione, per i diritti

Oggi, San Valentino, è la giornata di #OneBillionRising: da 3 anni mobilitazione mondiale contro la violenza sulle donne. Qui gli eventi in tutta Italia. Oggi, San Valentino, è anche la giornata di piazzate d'amore per #UnAltroSI: campagna per uguali diritti promossa dalle associazioni gay. Oggi, San Valentino, è anche la giornata di #DivestmentDay: campagna per azioni urgenti per il clima promossa dalle associazioni ambientaliste. E oggi è anche giornata dei #lenzuolibianchi in solidarietà ai migranti. Oggi, San Valentino, è la giornata per il vero amore: e l'amore è uno solo. 
L'amore è uno solo. Noi, siamo Uno. E allora uniamoci! impariamo a fare più rete, una rete che ci sostenga tutti e tutte, che ci difenda dall'invadenza della distruzione. 
La visione del mondo per compartimenti stagni è fonte di caos mentale e di arroganza. L'arroganza è fonte di distruzione e di guerre. La divisione, basata sulla contrapposizione fra diritti, fedi, certezze granitiche, è la prima arma delle forze che tendono alla distruzione della democrazia.
Le piazze che oggi si stanno riempiendo nel mondo sono tante; e non sempre vicine: in tanti e tante vorremmo stare contemporaneamente in una, due, tre piazze diverse! ...peccato ci tocchi scegliere. 
Ora; da 3 anni #OneBillionRising, che nel 2013 è riuscita a sollevare 1 miliardo di persone nel mondo, per San Valentino chiama tutti e tutte alla mobilitazione globale contro la violenza. Quest'anno, però, anche le (benemerite) organizzazioni ambientaliste, e le (benemerite) organizzazioni per i diritti gay, hanno scelto questo giorno per chiamare all'amore per il Pianeta, e per i diritti; ottima scelta! Ma, proprio in questa giornata, entrambi hanno dimenticato di coordinarsi con le donne, di cercare un'alleanza. Perché?    
Ai gay va - da sempre - tutta la vera, profonda solidarietà delle donne. Una solidarietà dal di dentro: e non solo perché molte di NOI siamo LORO, ma perché le discriminazioni che colpiscono loro sono frutto dello STESSO patriarcato violento che colpisce noi
Al Pianeta, anche, va tutta la vera, profonda solidarietà e preoccupazione delle donne. 
Azioni urgenti per il clima! quale tema globale può esserci più caro? Nessuno, perché quello è il terreno stesso di tutti i temi. Perché noi siamo pianeta. E perché noi donne sappiamo che la violenza del potere e del profitto contro la Terra è la STESSA che colpisce il genere femminile.
Le grafiche che pubblichiamo qui, purtroppo, sono corrette/completate da noi. Quest'anno gli eventi sono stati organizzati, nelle piazze e sul web, senza interpellare le donne, e senza nessun coordinamento.
Non importa! sosteniamoci lo stesso gli uni con gli altri e con le altre.
Ma - anche - da questo istante in avanti, e per ogni azione futura, lanciamo un invito: facciamo più rete, uniamoci di più, non contrapponiamo diritti che sono, in tutto e per tutto, parte dello stesso diritto.
E' ora di alzare il tiro, e farlo guardando gli uni agli altri e alle altre - farlo di più... e a proposito, per la giornata di oggi un ringraziamento particolare ad Amnesty:

Perché diritti e lotta alla violenza sono la stessa cosa. E' ora di parlarci di più; ora di creare un solido asse fra gli attivismi.
Buon San Valentino!!!

sabato 8 novembre 2014

In spregio ad appello Onu sul clima, Sblocca-Italia è legge. Indignazione per l'irresponsabile sordità del governo

Con esecrabile voto di fiducia l'esecrabile Sblocca-Italia, con tutto il suo esecrabile bagaglio di sblocca-trivelle e di minacce per la democrazia, è legge dello Stato. E, a pochi giorni dall'inequivocabile appello dell'ONU sul clima, per l'improrogabile necessità di abbandonare i combustibili fossili (e mentre le alluvioni si susseguono e la Sicilia è battuta da un uragano tropicale), l'approvazione di una legge così catastroficamente sorda ai richiami degli scienziati è qualcosa di talmente sinistro che lascia senza fiato.
Più che mai giustificate dunque le mobilitazioni dell'8 novembre.
Perché non esiste Pianeta B, per cominciare.

Perché lascia basiti che si pensi di dare "soluzioni alla crisi" raccogliendo e dando adempimento alla dissennata Sen (Strategia energetica nazionale) che (se inizialmente, con Berlusconi, prevedeva addirittura il nucleare!) con il governo Monti puntava tutto sul petrolio. E anche oggi zero attenzione invece alle rinnovabili - tantomeno a green e blue economy.


Per inciso, lo Sblocca-Italia è davvero una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro; e lo è per molti motivi; ad esempio per come incentiva e finanzia infrastrutture pesanti (autostradali ed energetiche), per come porta all’estremo la deregulation edilizia e fomenta la privatizzazione dei beni demaniali, per come affossa i meccanismi di controllo dello Stato… eccetera. Ma soprattutto, per come promuove i combustibili fossili e fa inauditi regali ai petrolieri di ogni ordine e grado (con gli artt. 36, 37 e 38 del capo IX riguardante “Misure urgenti in materia di energia”).
E perché attribuisce “carattere di interesse strategico […] di pubblica utilità, urgenti e indifferibili” alle attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo del gas, di rigassificazione e trasporto del gas in Italia e in Europa: azzerando in un colpo ogni intralcio alle multinazionali del petrolio e del gas (tempi adeguati all'approvazione dei progetti, impedimenti ed opposizioni dei territori, costi degli investimenti).
Il tutto togliendo decisionalità agli enti locali (e dunque valore alle voci dei cittadini) sui progetti energetici: le comunità e i territori infatti non avranno più voce in capitolo sulle realizzazioni di gasdotti, terminali di rigassificazione di GNL, stoccaggi di gas e infrastrutture di trasporto del gas naturale. Né sulle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di gas e greggio, nella terraferma e nel mare: non discutibili perché di “interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”. In quattro e quattr'otto ci si appresta a mandare a compimento oltre 100 progetti in tutta Italia. Bontà dei petrolizzatori, si vietano (per grande concessione!) “ricerca e estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari” con la tecnica del fracking, ma senza trasparenza: consentendo che restino secretati i piani ingegneristici delle compagnie petrolifere.
Un disastro che ha a corollario una ricca costellazione di disastri collaterali - si, le ragioni di preoccupazione sono tante, e gravi. Qui le opinioni di Paolo Berdini, Anna Maria Bianchi, Massimo Bray, Antonello Caporale, Vezio De Lucia, Pietro Dommarco, Anna Donati, Domenico Finiguerra, Maria Pia Guermandi, Giovanni Losavio, Paolo Maddalena, Luca Martinelli, Tomaso Montanari, Carlo Petrini, Edoardo Salzano e Salvatore Settis.
E - tutto ciò, a pochi giorni dall'inequivocabile appello dell'ONU. Che il Ministro dell'Ambiente (ahimé) ha definito una chiamata a responsabilità x mondo, invocando presa di coscienza globale:
Poi, però, la chiamata vera è stata a serrare le fila per petrolizzare l'Italia.
Ma il premier e il parlamentari non pensano nemmeno ai propri figli? A quanto pare no, oppure non sanno abbastanza, o non capiscono niente (2 fatti già troppe volte dimostrati). 
Certo è che se, con i paraocchi e le orecchie tappate, il nostro Parlamento fuori dal mondo mirava senza alcuno sguardo critico all'insano obiettivo di far decollare la produzione del petrolio in Italia, non può stupirci che la notizia di più grave importanza planetaria del secolo sia stata snobbata dai più grandi quotidiani nazionali - tenendo così i cittadini, come sempre, all'oscuro e anestetizzati.
Teniamoci svegli: facciamo tutto il possibile. 
Non c'è più spazio per scherzare né tempo da perdere.
E, per cominciare, diventiamo coscienti di come tutto ciò sia diretta conseguenza ed espressione della cultura dello stupro su cui tanto ci interroghiamo.