Con esecrabile voto di fiducia l'esecrabile Sblocca-Italia, con tutto il suo esecrabile bagaglio di sblocca-trivelle e di minacce per la democrazia, è legge dello Stato. E, a pochi giorni dall'inequivocabile appello dell'ONU sul clima, per l'improrogabile necessità di abbandonare i combustibili fossili (e mentre le alluvioni si susseguono e la Sicilia è battuta da un uragano tropicale), l'approvazione di una legge così catastroficamente sorda ai richiami degli scienziati è qualcosa di talmente sinistro che lascia senza fiato.
Più che mai giustificate dunque le mobilitazioni dell'8 novembre.
Perché non esiste Pianeta B, per cominciare.
Più che mai giustificate dunque le mobilitazioni dell'8 novembre.
Perché non esiste Pianeta B, per cominciare.
Perché lascia basiti che si pensi di dare "soluzioni alla crisi" raccogliendo e dando adempimento alla dissennata Sen (Strategia energetica nazionale) che (se inizialmente, con Berlusconi, prevedeva addirittura il nucleare!) con il governo Monti puntava tutto sul petrolio. E anche oggi zero attenzione invece alle rinnovabili - tantomeno a green e blue economy.
Per inciso, lo Sblocca-Italia è davvero una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro; e lo è per molti motivi; ad esempio per come incentiva e finanzia infrastrutture pesanti (autostradali ed energetiche), per come porta all’estremo la deregulation edilizia e fomenta la privatizzazione dei beni demaniali, per come affossa i meccanismi di controllo dello Stato… eccetera. Ma soprattutto, per come promuove i combustibili fossili e fa inauditi regali ai petrolieri di ogni ordine e grado (con gli artt. 36, 37 e 38 del capo IX riguardante “Misure urgenti in materia di energia”).
Per inciso, lo Sblocca-Italia è davvero una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro; e lo è per molti motivi; ad esempio per come incentiva e finanzia infrastrutture pesanti (autostradali ed energetiche), per come porta all’estremo la deregulation edilizia e fomenta la privatizzazione dei beni demaniali, per come affossa i meccanismi di controllo dello Stato… eccetera. Ma soprattutto, per come promuove i combustibili fossili e fa inauditi regali ai petrolieri di ogni ordine e grado (con gli artt. 36, 37 e 38 del capo IX riguardante “Misure urgenti in materia di energia”).
E perché attribuisce “carattere di interesse strategico […] di pubblica utilità, urgenti e indifferibili” alle attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo del gas, di rigassificazione e trasporto del gas in Italia e in Europa: azzerando in un colpo ogni intralcio alle multinazionali del petrolio e del gas (tempi adeguati all'approvazione dei progetti, impedimenti ed opposizioni dei territori, costi degli investimenti).
Il tutto togliendo decisionalità agli enti locali (e dunque valore alle voci dei cittadini) sui progetti energetici: le comunità e i territori infatti non avranno più voce in capitolo sulle realizzazioni di gasdotti, terminali di rigassificazione di GNL, stoccaggi di gas e infrastrutture di trasporto del gas naturale. Né sulle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di gas e greggio, nella terraferma e nel mare: non discutibili perché di “interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”. In quattro e quattr'otto ci si appresta a mandare a compimento oltre 100 progetti in tutta Italia. Bontà dei petrolizzatori, si vietano (per grande concessione!) “ricerca e estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari” con la tecnica del fracking, ma senza trasparenza: consentendo che restino secretati i piani ingegneristici delle compagnie petrolifere.
Un disastro che ha a corollario una ricca costellazione di disastri collaterali - si, le ragioni di preoccupazione sono tante, e gravi. Qui le opinioni di Paolo Berdini, Anna Maria Bianchi, Massimo Bray, Antonello Caporale, Vezio De Lucia, Pietro Dommarco, Anna Donati, Domenico Finiguerra, Maria Pia Guermandi, Giovanni Losavio, Paolo Maddalena, Luca Martinelli, Tomaso Montanari, Carlo Petrini, Edoardo Salzano e Salvatore Settis.
E - tutto ciò, a pochi giorni dall'inequivocabile appello dell'ONU. Che il Ministro dell'Ambiente (ahimé) ha definito una chiamata a responsabilità x mondo, invocando presa di coscienza globale:
Poi, però, la chiamata vera è stata a serrare le fila per petrolizzare l'Italia.
Ma il premier e il parlamentari non pensano nemmeno ai propri figli? A quanto pare no, oppure non sanno abbastanza, o non capiscono niente (2 fatti già troppe volte dimostrati).
Certo è che se, con i paraocchi e le orecchie tappate, il nostro Parlamento fuori dal mondo mirava senza alcuno sguardo critico all'insano obiettivo di far decollare la produzione del petrolio in Italia, non può stupirci che la notizia di più grave importanza planetaria del secolo sia stata snobbata dai più grandi quotidiani nazionali - tenendo così i cittadini, come sempre, all'oscuro e anestetizzati.
Teniamoci svegli: facciamo tutto il possibile.
Non c'è più spazio per scherzare né tempo da perdere.
E, per cominciare, diventiamo coscienti di come tutto ciò sia diretta conseguenza ed espressione della cultura dello stupro su cui tanto ci interroghiamo.
E, per cominciare, diventiamo coscienti di come tutto ciò sia diretta conseguenza ed espressione della cultura dello stupro su cui tanto ci interroghiamo.
#moBasta!!
RispondiEliminaoggi manifestazione a Potenza http://giornalelucano.com/2014/11/07/petrolio-granata-green-italia-aderiamo-a-manifestazione-mo-basta/8095
ma si devono svegliare tutti!!
Cosa sblocca lo SbloccaItalia? "tanta roba"
RispondiEliminahttp://www.internazionale.it/opinione/cesare-buquicchio/2014/11/08/cosa-sblocca-lo-sblocca-italia
tanta robaccia, si..
"44 articoli destinati ad avere un notevole impatto in molte realtà diverse: dai treni ad alta velocità alle nuove autostrade, dalle prerogative delle soprintendenze alle norme sull’edilizia"