domenica 28 giugno 2015

Chi si rende conto oggi è in marcia per il Clima. Se può a Roma oppure sui social; e ogni giorno sul lavoro, a scuola, a casa sua

Domenica 28 giugno, alle 9,00 da Piazza Farnese fino a Piazza San Pietro, sotto lo slogan una sola Terra, una sola famiglia: ecco il vero, il solo Family Day che abbia davvero un senso
Anche Greenpeace e Avaaz si uniranno alla marcia per il clima promossa da GreenFaith e Conservation Foundation su proposta di OurVoices (Campagna interreligiosa contro i cambiamenti climatici), e organizzata da Focsiv (Volontari cristiani nel mondo). Ambientalisti e comunità delle più diverse ispirazioni religiose (cattolica, protestante, ebraica, i giovani legati alla Moschea di Roma e l'Unione buddista), gruppi della società civile, organizzazioni di volontariato, sindacati, associazioni degli agricoltori, marceranno insieme verso Piazza San Pietro in risposta all'Enciclica “Laudato si’”: per ringraziare Papa Francesco per aver agito,per chiedere impegni più seri ai governi in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Parigi in dicembre. 
Perché i nostri politici restano sordi. E invece urgono “accordi intergovernativi che servono a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili, in modo da non arrivare a questo famoso riscaldamento del pianeta di due gradi [a cui siamo già ampiamente arrivati, ndr] e, contemporaneamente, la creazione di un fondo verde per rispondere ai drammi di popolazioni del Sud del mondo, che già oggi vivono l’impatto nella loro vita, nel loro quotidiano, dei cambiamenti climatici. Le periferie del mondo subiscono, prima e ancor più dei Paesi economicamente ricchi, le conseguenze dei disastri ambientali: i poveri [e più di tutti le donne, e con loro i bambini, ndr], benché siano quelli che inquinano di meno, sono coloro che vivono sulla loro pelle con maggiore forza l’impatto di questi cambiamenti” (Attilio Ascani di Focsiv)).
Un tema a noi stracarissimo; il tema per eccellenza - per ragioni altrove mille volte sviscerate e per cui invitiamo, anche ora, tutte e tutti a esserci e ad agire.
Ricordando, per l'ennesima volta: guerra, distruzione ambientale, persecuzione delle donne, razzismi  sono tutti nomi diversi per dire la stessa cosa. Ecco perché per la giustizia, la pace e la sostenibilità serve un solido asse fra gli attivismi.

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