sabato 11 aprile 2015

Quando nasce una mamma le ostetriche siano dalla parte della salute! e non delle aziende

Con una petizione che richiama una nuova trasmissione televisiva, le Ostetriche per la buona pratica fanno appello alla deontologia delle ostetriche.

E scrivono: 
"Abbiamo visto la trasmissione “Ostetriche: quando nasce una mamma” trasmessa giovedì 26 marzo 2015, e che andrà in onda ogni giovedì alle 22.10 su Real Time, canale 31. Non ci riconosciamo nei contenuti e nella modalità proposte perché:
• i suggerimenti e le pratiche professionali mostrate non sono coerenti con le raccomandazioni e le evidenze scientifiche attuali sull'accompagnamento al percorso nascita e sulla buona pratica ostetrica che, invece, tante ostetriche mettono in atto quotidianamente in una relazione con le donne basata sulla fiducia e sulla valorizzazione delle competenze della madre, del bambino e del nucleo parentale;
la sponsorizzazione del programma da parte di un’Azienda che produce prodotti che rientrano nel campo di applicazione del Codice Internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno non è compatibile con le attuali linee d’indirizzo internazionali, con quelle del Ministero della Salute e con il Codice Deontologico dell’ostetrica e pone un grave problema di conflitto d’interesse.
La stessa FNCO, organo di rappresentanza delle ostetriche, in un comunicato stampa del 23 marzo scorso, ricorda che “gli operatori sanitari non devono accettare compensi o farsi promotori di alimenti per lattanti o di altri prodotti, come presidi e attrezzature per la loro preparazione e consumo, eccetto quando necessario nell’ambito di una valutazione professionale o ricerca a livello istituzionale e che la partecipazione al programma televisivo delle tre ostetriche, riprese con in mano prodotti del marchio sponsor, lede l’immagine stessa della professione veicolando un messaggio sbagliato e violando palesemente il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef.”
VISTO CHE
i documenti di riferimento in materia di allattamento al seno e di pubblica amministrazione si esprimono chiaramente a favore di un’etica professionale come presupposto fondamentale per la protezione della salute, in particolare:
1. il Codice Deontologico dell’ostetrica/o prevede:
• Art. 3.6 L’ostetrica/o favorisce l’attaccamento precoce madre/padre e bambino, promuove l’allattamento al seno e supporta il ruolo genitoriale. L’ostetrica sostiene e diffonde la donazione volontaria del latte materno. L’ostetrica/o altresì aderisce al Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, ne promuove il rispetto delle norme e si impegna a denunciarne eventuali violazioni;
• Art. 5.3 L'ostetrica/o respinge qualunque tentativo di imposizione di comportamenti non conformi ai principi e ai doveri deontologici, dandone immediata notizia al Collegio professionale;
• Art. 5.4 L’ostetrica evita ogni conflitto di interesse economico e non, che si può manifestare nei rapporti individuali, nella prescrizione, nei rapporti con enti, organizzazioni, istituzioni ed industrie;
2. il Codice Internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno,
promosso da OMS e UNICEF nel 1981 per proteggere madre e bambino in tutela dell’allattamento al seno e redatto assieme alle stesse ditte che avrebbero dovuto successivamente rispettarlo, non impedisce la produzione o la vendita di sostituti del latte materno o di ausili per l’alimentazione complementare, inclusi biberon e tettarelle, ma ne regolamenta il marketing. Esso prevede:
• Art. 6.5 Un’alimentazione a base di alimenti per lattanti, sia di produzione industriale che di preparazione casalinga, dovrebbe essere mostrata esclusivamente dal personale sanitario, o da altri operatori sociali e soltanto alle madri o ai membri della famiglia che hanno necessità di ricorrervi; l’informazione data dovrebbe includere una chiara spiegazione dei rischi di un uso improprio;
• Art. 7.3 Nessun incentivo finanziario o materiale diretto alla promozione dei prodotti cui si applica il presente Codice dovrebbe essere offerto da produttori o distributori al personale sanitario o membri delle loro famiglie, né dovrebbero essere accettati dal personale sanitario o da membri delle loro famiglie;
• Art. 7.4 Campioni di alimenti per lattanti o di altri prodotti contemplati dal presente Codice, o di attrezzature e utensili per la loro preparazione e consumo, non dovrebbero essere forniti al personale sanitario eccetto quando necessario nell’ambito di una valutazione professionale o ricerca a livello istituzionale. Il personale sanitario non dovrebbe consegnare campioni di alimenti per lattanti a donne in gravidanza, madri di lattanti e bambini o membri delle loro famiglie;
• Art. 7.5 Produttori e distributori dei prodotti contemplati dal presente Codice dovrebbero dichiarare all’istituzione di appartenenza degli operatori sanitari qualsiasi contributo erogato ad un operatore o in suo favore per borse e viaggi di studio, assegni di ricerca, partecipazioni a conferenze professionali o simili iniziative. Tali dichiarazioni dovrebbero essere rese dal beneficiario;
3. le Linee d'Indirizzo nazionali sulla protezione, la promozione ed il sostegno dell'allattamento al seno prevedono:
• che "i servizi sanitari e sociali, con i loro operatori, ed i produttori e distributori di sostituti del latte materno, di biberon e di tettarelle, rispettino pienamente lo spirito e la lettera del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno";
- il Tavolo Tecnico del Ministero della Salute sia incaricato di "promuovere, facilitare e monitorare l’applicazione delle raccomandazioni indicate nelle Linee di indirizzo nazionali”;
4. il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici prevede che il dipendente:
• rispetti i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, agendo  in  posizione  di  indipendenza  e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi;
• si  astenga  dal  prendere  decisioni  o  svolgere attività inerenti alle sue  mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali;
• nei rapporti privati non assuma comportamenti che possano nuocere all'immagine dell'amministrazione.
Nel rispetto delle direttive citate, che vanno nella direzione della salute collettiva, chiediamo
1. ai Collegi di appartenenza delle Colleghe coinvolte nella trasmissione:
l’invio di una lettera di richiamo, l’invito alla sospensione della propria partecipazione alla trasmissione e l’attivazione di tutte le misure che si renderanno necessarie e opportune;
2. alla Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche e a tutti i Collegi sul territorio nazionale:
• di farsi promotori presso i Collegi nel biennio 2015-2016 di formazione ECM obbligatoria per tutte le proprie iscritte sull’etica professionale, il conflitto d’interesse, il Codice Deontologico e il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e successivi aggiornamenti internazionali e nazionali nonché sulle linee di indirizzo del Ministero della Salute [5];
• di vegliare affinché siano rispettati i principi sanciti nel codice deontologico dell’ostetrica;
• di promuovere eventi di rilevanza mediatica per promuovere la figura dell’ostetrica come portatrice di buone pratiche professionali;
3. al Tavolo Tecnico del Ministero della Salute:
• un richiamo forte a tutti gli Ordini Professionali e alle Associazioni di categoria che si occupano di percorso della nascita sul tema del conflitto d’interesse, del Codice Internazionale e del rispetto “dello spirito e la lettera del Codice Internazionale”, come previsto dalle Linee di Indirizzo nazionali, in particolare ostetriche, pediatri, infermieri e ginecologi;
• che le società scientifiche e gli ordini professionali siano invitati a seguire l’esempio della FNCO e ad inserire nel proprio codice deontologico il rispetto dello spirito e della lettera del Codice, vigilando affinché questo aspetto sia rispettato;
• che, sull’esempio del Corso di laurea in Ostetricia dell’Università di Milano-Bicocca, che lo scorso 14 dicembre è stato il primo in Italia a ottenere dall'UNICEF Italia il riconoscimento di “Corso di laurea amico dell’allattamento materno”, titolo attribuito per avere adottato nell'offerta formativa e nei tirocini curriculari gli standard previsti dall'UNICEF, le Università siano invitate ad adottare tali standard nei percorsi curriculari previsti per ostetriche, infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitarie, dietiste, farmacisti, medici e nelle scuole di specializzazione in pediatria e ostetricia-ginecologia.
Ci rendiamo disponibili a sostenere ulteriori iniziative istituzionali in questa direzione intraprese dalla FNCO, Collegi e Università, nell’interesse dell’immagine della professione ostetrica e soprattutto della salute della mamma, del bambino e del nucleo parentale.
Ostetriche per la buona pratica ostetrica, 31 marzo 2015

1 commento:

  1. bel pezzo, perché di queste cose non si parla abbastanza, e brave ostetriche
    e INDOVINA un po'? qual è la conseguenza di tutte queste ingerenze a fini di LUCRO?
    http://telodicemamma.com/index.php/2015/07/12/le-mamme-italiane-allattano-poco-tutta-colpa-degli-ospedali/
    scrivete anche voi, anche di questo, è importante
    grazie
    Anna

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