La Liberazione è soprattutto gioia.
Ma, a 70 anni dal 25 aprile della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, difendiamo la memoria di quello che fu, perché è lì che possiamo comprendere quello che accade oggi. La Liberazione dagli anni difficili che stiamo vivendo, a livello globale, dipenderà da noi. E noi umanità non siamo nulla senza le donne; solo un organismo vulnerabile alla mercé di tutti i dittatori. Se l'Isis è alle porte, anche Kobane è dietro l'angolo: quel luogo-simbolo di una bruciante sconfitta dell'Isis, la cui battaglia vittoriosa si deve tanto proprio al ruolo delle donne.
E così, come fu per la nostra Resistenza e Liberazione dal fascismo, a maggior ragione è anche oggi: la grande verità che una Umanità abituata a pensarsi al maschile fa ancora fatica a introiettare, è che senza le donne - o lasciando le donne ai margini (che è la stessa cosa) non si va da nessuna parte. Come dice bene Marisa Rodano, che c'era, quando ricorda: senza le donne la lotta di Liberazione non sarebbe stata vittoriosa.
E allora, quello che per 70 anni fu dimenticato, non stianchiamoci di ricordarlo noi: no women, no 25 aprile.
Vi riproponiamo qui un video che abbiamo montato utilizzando contributi da molte fonti (e tra cui il solo documentario che conosciamo realizzato sul tema, che era di Liliana Cavani) e con contributi originali, quali pezzi di interviste inedite da noi condotte, che documenta non solo la storia delle donne nella Resistenza - ma soprattutto come questa storia sia stata volutamente taciuta e ignorata da tutti. A partire dall'indicazione data da Togliatti, che decretò che le donne non dovessero sfilare alle manifestazioni seguite alla Liberazione: "il popolo non avrebbe capito" (leggi: le avrebbe considerate presenze sconvenienti, probabilmente "prostitute" dei partigiani maschi).
Una proibizione ad ennesima testimonianza che, secondo la narrazione patriarcale, le donne possono e devono attraversare il mondo, come oggetti, ma non debbano esistere davvero, come soggetti. Per questo una storia non la possono avere; e tantomeno attendibile.
E così, come fu per la nostra Resistenza e Liberazione dal fascismo, a maggior ragione è anche oggi: la grande verità che una Umanità abituata a pensarsi al maschile fa ancora fatica a introiettare, è che senza le donne - o lasciando le donne ai margini (che è la stessa cosa) non si va da nessuna parte. Come dice bene Marisa Rodano, che c'era, quando ricorda: senza le donne la lotta di Liberazione non sarebbe stata vittoriosa.
E allora, quello che per 70 anni fu dimenticato, non stianchiamoci di ricordarlo noi: no women, no 25 aprile.
Vi riproponiamo qui un video che abbiamo montato utilizzando contributi da molte fonti (e tra cui il solo documentario che conosciamo realizzato sul tema, che era di Liliana Cavani) e con contributi originali, quali pezzi di interviste inedite da noi condotte, che documenta non solo la storia delle donne nella Resistenza - ma soprattutto come questa storia sia stata volutamente taciuta e ignorata da tutti. A partire dall'indicazione data da Togliatti, che decretò che le donne non dovessero sfilare alle manifestazioni seguite alla Liberazione: "il popolo non avrebbe capito" (leggi: le avrebbe considerate presenze sconvenienti, probabilmente "prostitute" dei partigiani maschi).
Una proibizione ad ennesima testimonianza che, secondo la narrazione patriarcale, le donne possono e devono attraversare il mondo, come oggetti, ma non debbano esistere davvero, come soggetti. Per questo una storia non la possono avere; e tantomeno attendibile.
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