E’ in corso un progetto di respiro nazionale che invita le donne a fare un primo bilancio dell'operato delle giunte 50e50, rimettendo così a tema l’incidenza delle donne nella politica, e le relative forme di esclusione che di fatto, chiudendo alle donne, chiudono anche a metodi nuovi.
Un discorso avviato il settembre scorso ad Altradimora, e di cui era emersa potentemente l’esigenza anche durante la prima esperienza, nel 2012, della candidatura di una donna alle primarie.
Quando abbiamo pensato di dedicare l’ultimo appuntamento annuale di Officina dei Saperi Femministi ad Altradimora alla politica, con il titolo Politica: sostantivo femminile (a settembre 2013) non sapevamo che avremmo avuto un così vasto consenso, e che quell’incontro avrebbe poi dato adito a sviluppi.
Non soltanto per la partecipazione (tra l’altro di donne anche molto giovani, mai così numerose rispetto agli anni passati), ma perché non era allora nelle intenzioni prioritarie quella di mettere in moto un percorso di confronto tra città e gruppi di donne attive sui temi della partecipazione ai processi decisionali. Come spesso abbiamo detto Altradimora è un luogo aperto, sperimentale e inclusivo nel quale si prova a praticare la politica femminista a partire dall’offerta di spazi concreti di agio, come la possibilità di mangiare, dormire, fare formazione, incontrarsi e stare insieme, per potenziare il bagaglio di conoscenze di ciascuna nelle scambio tra le esperienze e i saperi delle altre (e anche di altri), senza per questo necessariamente indicare strade e precostruire itinerari.
Sul tema della politica e delle buone pratiche nell’amministrazione delle proprie città o paesi segnate dal genere c’era però già un filo comune, tra molte di noi: nello specifico alcune città (Torino, Milano e Genova) avevano, negli ultimi anni, vissuto momenti di cambiamento e di prime prove di laboratori di alternativa, mentre altre realtà avevano sperimentato la rappresentanza dei movimenti nei consigli comunali (Vicenza, Bussoleno e Bologna) con modalità diverse e controverse.
Quale che sia stato poi il risultato dei diversi percorsi, sia nella concreta amministrazione di queste città da parte della politica istituzionale sia di quelli delle donne che hanno dato vita a gruppi di elaborazione e di confronto (a Torino il collettivo civico, il laboratorio, attivo da molti anni grazie al lavoro di Laura Cima), i tavoli a Milano, la rete di donne a Genova) resta viva la volontà di tenere aperti spazi di discussione volti a dare efficacia al pensiero femminile.
Non tutte si è d’accordo su molti argomenti: l’opportunità di avere spazi dedicati (case delle donne o centri pubblici), il sostegno a donne dentro ai partiti, la partecipazione attiva dentro le istituzioni locali, le proposte di liste 50/50: questi e altri temi sono costantemente fonte di discussione e raramente trovano tutte consonanti, ma di certo è comune il bisogno di tenere aperte le porte al confronto e di sviluppare azioni e strumenti capaci di imporre alle istituzioni quel riconoscimento delle donne che viene spesso promesso, ma solo a parole.
C’è stato ora un primo momento di contatto tra le donne impegnante nelle reti citate che ha portato, dopo il seminario di Altradimora, a vedersi prima a Torino e poi a Milano, per provare a dare maggiore corpo ad una possibile rete tra donne sui temi della partecipazione alla politica locale e ai processi decisionali, i cui resoconti stanno già girando in rete, costituendo un primo bagaglio di informazioni e un terreno di confronto fecondo.
Interessante potrebbe essere, una volta deciso di continuare questi momenti di scambio tra reti cittadine, nelle prospettiva anche di allargare il cerchio e coinvolgere altre città, riproporre il format sperimentato per due anni a Torino con Politiche in-differenti, ovvero un confronto tra movimenti di donne e donne impegnate nelle istituzioni chiamate a discutere della distanza come della prossimità nella quotidianità della politica attiva.
Dal momento che è impossibile per tutte dedicare fisicamente tempo ed energie agli incontri fisici, pure necessari alla costruzione e alla cura di questa rete, esiste però la possibilità immediata di scambiarsi informazioni, materiali, pensieri e suggestioni con l’aiuto della tecnologia: mailing list, posta elettronica, blog e social network sono potenti alleati delle reti prive di aiuto istituzionale. Nel nostro caso la presenza consolidata di questa rete-blog Politica femminile a cui tutte possono partecipare (per ricevere l’accesso come autrice è sufficiente farne richiesta inviando qui la propria mail). Gestibile in autonomia da ciascuna, e declinato sia come contenitore regionale che nazionale, questo strumento dà a livello locale l’occasione di potenziare relazioni e contatti e, contemporaneamente, la possibilità - anche senza viaggiare - di restare continuamente in contatto, mantenendo il filo di un discorso.
Nell’incertezza pericolosa alla quale siamo purtroppo abituate da tempo rispetto alla situazione politica italiana, e nella non esaltante situazione nella quale versano le politiche delle nostre città e paesi, (salvo rare eccezioni), le nostre esperienze di rete locali, per quanto faticose ed esse stesse fragili costituiscono comunque una possibilità per tenere aperte strade di partecipazione. In questo modo tutte, ciascuna come può, ha la possibilità di dare un contributo, se lo desidera, restando in contatto con le altre nella costruzione di percorsi tematici sulla governance, sui processi decisionali e sulla partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica.
Riguardo alla proposta concreta di effettuare un bilancio al femminile delle giunte 50e50, avviata la discussione [qui un primo report da Genova], a che scenario guardare? Ciascuna città preparerà il rispettivo “bilancio” con modalità proprie, da presentare in un momento di condivisione cittadina.
A livello della discussione nazionale, in continuità con il precedente appuntamento di Officine dei saperi femministi e Marea, proponiamo un momento di approfondimento del tema delle pratiche politiche dal 5 al 7 settembre ad Altradimora. Un incontro che sarà preparato da un numero della rivista dedicato, al quale siete invitate a contribuire con le vostre riflessioni.
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