Venerdì 17 settembre, alla Casa della Cultura di Milano, è stato presentato il manifesto “Milano città della parità”: l'iniziativa si rivolge all sindaco, all’amministrazione, alle cittadine e ai cittadini proponendo una serie di punti programmatici per accelerare il percorso della città verso la parità di genere.
Questo il testo del manifesto:
Milano, città della parità
Premessa
La drammatica esperienza della pandemia ha procurato all’intero Paese e alla nostra comunità ferite profonde. All’enorme numero di morti sofferti dalla nostra Regione, si sommano le paure e il disagio sociale di chi vive sulla propria pelle crisi economica e incertezza del futuro.
Nonostante sia ormai dimostrato come l’occupazione femminile produca benessere per l’intera società l’Italia, ben prima della crisi sanitaria, registrava un consistente gap salariale e occupazionale tra generi e anche un tasso di lavoro femminile sensibilmente inferiore rispetto al resto d’Europa, ma è oggi più che mai indispensabile che anche le donne siano motore pulsante della ricostruzione del nostro Paese, pur partendo da condizioni decisamente svantaggiate rispetto agli uomini.
In più, mentre le donne italiane sono in prima linea negli ospedali, nei negozi, nelle case, alle prese con i figli in didattica a distanza tentando di conciliare situazioni molto spesso inconciliabili, covid, lockdown e restrizioni sociali hanno colpito come un’ulteriore mannaia ambiti lavorativi storicamente femminili, spesso precari, collegati ai servizi alla persona, al commercio, al turismo e alla ristorazione.
Il crollo dell’occupazione ha interessato 3 lavoratrici ogni 4 posti di lavoro persi, a dimostrazione di come le conseguenze economiche della crisi abbiano esacerbato le diseguaglianze sociali a partire proprio dal divario di genere.
La gravità della situazione sanitaria, accrescendo la vulnerabilità personale e collettiva ha inoltre reso ancor più palese il valore sociale del lavoro di cura, da sempre associato alle figure femminili e tradizionalmente considerato questione privata. Riconoscerlo per contro come questione pubblica e politica in senso proprio, oltre che centrale sotto il profilo economico, appare fondamentale per il raggiungimento di una società paritaria e realmente democratica.
L’Italia è anche il Paese europeo dove più sono marcate le differenze in politica e nelle istituzioni tra uomini e donne, le quali, pur essendo oltre metà della popolazione, hanno ancora troppi pochi incarichi rappresentativi sul territorio nazionale.
Appare invece sempre più chiaro che il potere della responsabilità – inteso come capacità di farsi carico dei bisogni collettivi e di trovare soluzioni efficaci – debba venire distribuito equamente tra i generi per non attingere ai talenti di solo una parte dell’umanità ed essere tutti insieme protagonisti di una politica paritaria, riformista, europeista ed ecologista.
La pandemia ha reso, infatti, ancora più evidente come l’unica direzione possibile per la salvezza dell’umanità sia quella di uno sviluppo sostenibile e inclusivo e la necessità di battersi insieme per un’ idea di giustizia intergenerazionale.
L’attuale situazione mondiale sta colpendo duramente dal punto di vista sanitario ed economico anche la città di Milano dove certamente gli indicatori occupazionali femminili erano migliori rispetto ad altre aree del Paese, ma dove pure si sono rese più evidenti lacune e criticità nei riguardi delle donne. Infatti, se da un lato la massiccia presenza femminile nel tessuto lavorativo milanese ha contribuito negli anni al successo della città, è anche vero che il prezzo personale e sociale che le sue cittadine hanno pagato e pagano è ancora troppo alto.
Per questo molte donne e uomini del mondo delle professioni, della ricerca e della cultura, del terzo settore, delle aziende, delle istituzioni, del sindacato e dei partiti che ritengono che dalla crisi si possa uscire diversi e più forti solo uscendone insieme, chiedono che Milano diventi un laboratorio per la parità e operi in base a criteri di giustizia sociale e intergenerazionale, di competenze, di cura e di responsabilità politica.
È necessario che chi governerà la Città negli anni a venire ponga al centro della propria azione le politiche di genere intervenendo anche con azioni riparative per far decollare l’occupazione femminile e per creare reali pari opportunità tra donne e uomini.
È necessario che le donne abbiano la stessa rappresentanza e forza decisionale degli uomini nella società e in politica.
È necessario fare ancora di più per contrastare una cultura discriminatoria che limita il dispiegarsi delle energie femminili e continua a prevaricare le donne fino ai reiterati, insopportabili casi di violenza domestica e ai femminicidi.
È necessario creare nuove condizioni anche potenziando i servizi a favore delle famiglie per far sì che le energie e le competenze delle donne possano essere utilizzate al meglio senza che questo leda la loro autonomia o rinuncino alla maternità che riteniamo debba essere considerata come un valore al contempo personale e sociale.
Nel ripensare al suo modello di sviluppo in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, la città non potrà prescindere dalle energie e dalle competenze femminili perché anche dai talenti delle donne dovrà giungere una spinta fortissima alla ricostruzione di Milano che, per quello che rappresenta a livello nazionale e internazionale, potrà certamente influenzare l’intero Paese.
Proposte
• 1. Istituzione di un Assessorato alle Pari opportunità di genere con portafogli, struttura e personale adeguati, che si interfacci e lavori in Giunta trasversalmente con tutti gli altri assessorati.
• 2. Garanzia dell'equilibrio di genere, già prevista a livello statutario e regolamentare, anche nella nomina nelle posizioni apicali degli enti, aziende, istituzioni e società partecipate; rispetto di un equilibrio sostanziale anche nella composizione delle Giunte, bilanciando tra i due generi gli incarichi di maggior peso politico.
• 3. Adozione sistematica dello strumento del bilancio di genere per inserire una prospettiva paritaria nei diversi momenti della programmazione politica e di spesa, attuazione e valutazione delle scelte di bilancio.
• 4. Potenziamento dei servizi per la salute e dei presidi territoriali con servizi di prossimità per le donne, al fine di garantire la piena applicazione delle leggi vigenti in materia di sanità pubblica, capaci di rispondere ai bisogni della salute psico-fisica delle cittadine e dei cittadini, anche con disabilità.
• 5. Implementazione dei servizi di welfare per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro volti a favorire, attraverso una loro riorganizzazione capillare, anche la condivisione famigliare della cura e l’investimento sull’occupazione femminile.
• 6. Potenziamento dei luoghi di co-working, coerentemente con il ripensamento degli orari e della mobilità, in un ottica flessibile e sostenibile del lavoro, per la riqualificazione di tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, secondo la condivisa visione della “città a 15 minuti”.
• 7. Collaborazione costante e sostegno continuativo ai centri antiviolenza e alle case rifugio, con il potenziamento dell’attività di rete tra presidi sociali e territoriali e cooperazione tra istituzioni.
• 8. Incentivazione di iniziative culturali e educative per contrastare gli stereotipi e formare alla parità di genere, partendo dalle scuole dell’infanzia, ma anche rivolte alla cittadinanza: rafforzamento dell’empowerment femminile, attenzione alle materie STEM, contrasto deciso e strutturato alle pubblicità sessiste e discriminatorie, attenzione al principio paritario nei panel e negli eventi pubblici del Comune e delle partecipate.
Per raggiungere questi obiettivi, è strategico l’avvio di una collaborazione costante fra l’Amministrazione comunale, il Sistema scolastico pubblico e privato e le Università.
• 9. Istituzione di un Osservatorio indipendente che collabori con Università e Istituti di ricerca, per la raccolta dei dati necessari a definire politiche mirate, per monitorare le azioni programmate dall’Amministrazione e per verificarne le ricadute sulla popolazione femminile, come richiesto dall’Unione Europea.
Le firme delle promotrici e dei promotori (in ordine alfabetico):
Marilena Adamo, Politica, già Senatrice della Repubblica;
Edoardo Bai, Medico del Lavoro, Comitato Scientifico Legambiente;
Giovanni Baule,
Ilaria Bonacossa, Gallerista D’Arte e Direttrice di Artissima;
Valeria Bucchetti, visual designer, docente di Design della comunicazione, Politecnico di Milano;
Ferruccio Capelli, Direttore della Casa della Cultura di Milano;
Lorella Carimali, docente di Liceo Matematica e Fisica, Scrittrice;
Alba Chiavassa, Magistrata;
Marco Coldani, Presidente Associazione Italiana Commercio Chimico e Vicepresidente Unione ConfCommercio di Milano, Lodi e Monza Brianza;
Roberto Cornelli, docente di Criminologia, Università Milano Bicocca;
Lella Costa, Attrice e Scrittrice;
Elisabetta Daniele, Imprenditrice;
Carla Facchini, docente di Sociologia della famiglia, Università Milano Bicocca, Presidente Associazione Nestore;
Alessandra Faiella, Attrice, Scrittrice, Formatrice;
Renata Ferri, giornalista e photoeditor;
Mario Furlan, docente Universitario di Motivazione e Crescita personale, Scrittore , Fondatore dei City Angels;
Laura Hoesch, Avvocata di Famiglia;
Cristina Jucker, giornalista, vicepresidente Movimento Milano Civica,
Alessandra Kustermann, Ginecologa;
Gad Lerner, giornalista e scrittore;
Lia Lombardi, docente di Sociologia, Università degli Studi di Milano;
Marta Maria Marangoni, Attrice, Cantante, Regista, Presidente APS Minima Theatralia;
Luisa Mariani, Psicologa, docente di Psicoterapia dell’adolescenza;
Donatella Martini, Presidente di DonneinQuota;
Donatella Massimilla, Drammaturga, Fondatrice di Cetec (Centro Europeo Teatro e Carcere);
Enzo Mingione, docente Sociologia Economica, Università Milano Bicocca;
Silvia Penati, docente di Fisica teorica e Metodi Matematici Università Bicocca;
Cinzia Poli, autrice radiofonica;
Annalisa Rosiello, Avvocata del Lavoro, Consigliera di Fiducia del Politecnico di Milano;
Alice Sophie Sarcinelli, Antropologa, Presidente Associazione Blimunde;
Marina Senesi, attrice-autrice teatrale e radiofonica;
Tiziana Scalco, Sindacalista;
Paolo Scotti, Impresario teatrale;
Cinzia Spanò, Attrice, Fondatrice del collettivo Amleta;
Maria Cristina Treu, docente di Urbanistica, Politecnico di Milano;
Lucia Vasini, Attrice e Comica;
Giovanni Zaccherini, Giornalista, Pubblicista, Scrittore;
Francesca Zajczyk, docente di Sociologia Urbana, Università Milano Bicocca;
Francesca Zanasi Gabrielli Panza, Editor e Giornalista
#iosottoscrivomilanoxlaparita
per aderire potete scrivere a: info@donneinquota.org