Le giornaliste rivolgono all'OdG il seguente esposto: "A volte è lecito anche domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa, oppure se c'è stato un comportamento esasperante e aggressivo dell'altra parte”. Queste parole, pronunciate dalla giornalista Barbara Palombelli durante la puntata di 'Forum' del 16 settembre 2021, su Canale 5 e Rete 4, rappresentano una narrazione degli ultimi sette femminicidi tremenda, vergognosa e pericolosa, in palese violazione dell'articolo 5 bis del testo unico deontologico e del Manifesto di Venezia.
Insinuare il dubbio che una donna uccisa dal partner, ex partner, o dal vicino di casa, se la sia in qualche modo cercata, è una affermazione di assoluta gravità che ignora le regole professionali: la vittima viene così uccisa una seconda volta, adducendo attenuanti e motivazioni a favore del carnefice.
Espressioni e atteggiamenti che testimoniano la totale assenza di una cultura di parità e di rispetto nei confronti di madri, mogli, figlie uccise in quanto donne. Non c'è, neppure nei codici penali, la giustificazione degli uomini “obnubilati”, in preda a raptus: ci sono donne che non hanno istigato la violenza, l'hanno subita e per questo sono morte.
Le Commissioni pari opportunità della Federazione nazionale della stampa, dell'Usigrai e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e delle giornaliste e l'associazione Giulia Giornaliste, che hanno tra le finalità anche di vigilare e garantire che l'informazione dia una corretta rappresentazione dell'immagine femminile, libera da stereotipi, improntata al rispetto della dignità delle donne, chiedono a codesto Consiglio regionale che si apra un procedimento disciplinare nei confronti di Barbara Palombelli, giornalista professionista e conduttrice di 'Forum'.
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