Bologna, dal 17 al 21 settembre Some prefer cake, ottava edizione del festival del cinema lesbico, con un ricco programma, quest'anno dedicato ad Audre Lorde. Scrivono Luky Massa e Marta Bencich:
Audre Lorde ci ha accompagnate e ispirate negli anni con la forza della sua opera e della sua etica, dal convegno "Il valore della differenza", che abbiamo organizzato a Bologna nel 2006, fino a quest’anno, in cui finalmente vediamo pubblicate due delle sue opere in italiano:
Zami - che in italiano ha per titolo
Zami. Così riscrivo il mio nome: una biomitografia, a cura di Liana Borghi per la traduzione di Grazia Dicanio (Edizioni Ets), e Sorella Outsider
e Gli scritti politici di Audre Lorde, per la traduzione di Margherita Giacobino e Marta Gianello Guida (Edizioni Il Dito e la Luna). Entrambe le pubblicazioni verranno presentate all’interno del festival.
Zami - che in italiano ha per titolo
Zami. Così riscrivo il mio nome: una biomitografia, a cura di Liana Borghi per la traduzione di Grazia Dicanio (Edizioni Ets), e Sorella Outsider
e Gli scritti politici di Audre Lorde, per la traduzione di Margherita Giacobino e Marta Gianello Guida (Edizioni Il Dito e la Luna). Entrambe le pubblicazioni verranno presentate all’interno del festival.
A dare il suo volto all’ottava edizione di Some Prefer Cake è Ruby Rose, vj per MTV Australia, dj, modella, conduttrice tv, attrice e ora anche regista, dichiaratasi lesbica fin dall’età di 12 anni: un inno alla visibilità, che da sempre è lo strumento più efficace per decostruire modelli e stereotipi e per creare la nostra comunità.
46 film, di cui 23 prime italiane, 10 lungometraggi narrativi e tante biopic, quest’anno davvero numerose e significative, creano un mosaico di ritratti di lesbiche e donne straordinarie che hanno segnato il pensiero e la cultura degli ultimi decenni. La scrittrice francese Violette Leduc, la pittrice cino-americana Bernice Bing, la teorica chicana Gloria Anzaldúa, la coreografa statunitense Elizabeth Streb, la scrittrice afroamericana Alice Walker, l’attivista femminista parigina Thérèse Clerc e la scrittrice finlandese di libri per l’infanzia Tove Jansson. E non dimentichiamoci la poeta americana Elizabeth Bishop e l’architetta brasiliana Lota de Macedo Soares, raccontate superbamente dalla fiction Reaching for the Moon, a SPC 2014 in prima italiana.
In ogni edizione esploriamo un nuovo paese e dopo l’India e la Cina quest’anno volgiamo il nostro sguardo all’Argentina, che con due film della regista Liliana Paolinelli e un documentario sul gruppo punk femminista Kumbia Queers ci travolge col suo spirito estroso, surreale ed eccessivo, ma anche molto franco e concreto. Come ogni anno, oltre ai film, Some Prefer Cake propone ospiti internazionali, incontri con le registe, presentazioni di libri, mostre, performance, aperitivi con dj-set, l’official party.
Fra lesbiche punk che suonano la cumbia, nonne kung fu, acrobate in volo, pinguine testarde, lesbiche zombie e regine follemente innamorate continuiamo a celebrare la ricchezza del cinema lesbico!
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