Quattro sorelle. Quattro figlie del Re: sono queste le oppositrici più famose del regime saudita. Quattro donne dal coraggio sovrumano.
Quattro prigioniere, ormai da 13 anni segregate a causa della loro battaglia per i diritti umani. Ora attiva una petizione in loro aiuto.
La madre (al centro nella foto) esule a Londra; le figlie separate perfino fra di loro e soggette ad abusi. Come lo è, qualunque sia la sua condizione sociale, qualunque donna saudita, soggetta al potere assoluto dei maschi di famiglia.
Ci vogliono una resistenza e un coraggio sovrumano per non piegarsi e sopravvivere - eppure, loro, ogni tanto riescono a fare uscire da quel buco un messaggio, un appello al mondo, il più clamoroso in occasione dell'ultima visita di Obama al Re, loro padre. Ma chi le ascolta? Nessuno.
L'Arabia Saudita ha troppi soldi, troppo potere.
Oggi L'Arabia Saudita possiede buona parte, anche, del mondo occidentale: i suoi soldi non puzzano, anche se la sua ferocia fa orrore. Perché spaventi meno, basta non parlarne.
Su Wikipedia, per esempio, neanche un cenno alla condizione femminile (solo un lapidario cenno al dato pittoresco che le "donne non possono guidare") e tantomeno al trattamento che subiscono gli oppositori. Ad esempio, un ragazzo che affidasse una critica a internet…che fine fa? niente, solo ammazzato dieci volte a frustate e poi (se sopravvive miracolosamente) incarcerato 10 anni. Questa la condanna per Raif Badawi, e quasi la stessa cosa per Omar, di soli 22 anni. In termini di terrore e repressione l'Arabia Saudita non si fa mancare niente; contro le donne nemmeno la caccia alle streghe, con condanne capitali per "maleficio". Non stupisce dunque che le coraggiose donne della "Saudi women revolution" siano state presto zittite e azzerati tutti i loro siti. Qualche esempio della ferocia dell'Arabia Saudita, contro qualunque tipo di opposizione? Basta dare un'occhiata alle più banali notizie che giungono da quel paese - ad esempio scorrendo il tag "Arabia Saudita" sul Fatto Quotidiano. Un regime semplicemente, banalmente, totalmente, favolosamente assolutistico, come nelle più remote favole in cui il Re può tagliare la testa a chiunque in base a qualunque capriccio. Un Paese privo perfino di Costituzione (al posto della "costituzione" è il Libro Sacro stesso, la cui interpretazione è nelle mani del Re - massima guida religiosa). Un capolavoro di repressione e totalitarismo che avrebbe fatto impallidire Goebbels - eppure qui, proprio qui, c'è il fulcro delle più importanti alleanze mondiali: dagli Usa, alla Cina, alla Russia, tutti sono amici dell'Arabia Saudita.
La madre (al centro nella foto) esule a Londra; le figlie separate perfino fra di loro e soggette ad abusi. Come lo è, qualunque sia la sua condizione sociale, qualunque donna saudita, soggetta al potere assoluto dei maschi di famiglia.
Ci vogliono una resistenza e un coraggio sovrumano per non piegarsi e sopravvivere - eppure, loro, ogni tanto riescono a fare uscire da quel buco un messaggio, un appello al mondo, il più clamoroso in occasione dell'ultima visita di Obama al Re, loro padre. Ma chi le ascolta? Nessuno.
L'Arabia Saudita ha troppi soldi, troppo potere.
Oggi L'Arabia Saudita possiede buona parte, anche, del mondo occidentale: i suoi soldi non puzzano, anche se la sua ferocia fa orrore. Perché spaventi meno, basta non parlarne.
Su Wikipedia, per esempio, neanche un cenno alla condizione femminile (solo un lapidario cenno al dato pittoresco che le "donne non possono guidare") e tantomeno al trattamento che subiscono gli oppositori. Ad esempio, un ragazzo che affidasse una critica a internet…che fine fa? niente, solo ammazzato dieci volte a frustate e poi (se sopravvive miracolosamente) incarcerato 10 anni. Questa la condanna per Raif Badawi, e quasi la stessa cosa per Omar, di soli 22 anni. In termini di terrore e repressione l'Arabia Saudita non si fa mancare niente; contro le donne nemmeno la caccia alle streghe, con condanne capitali per "maleficio". Non stupisce dunque che le coraggiose donne della "Saudi women revolution" siano state presto zittite e azzerati tutti i loro siti. Qualche esempio della ferocia dell'Arabia Saudita, contro qualunque tipo di opposizione? Basta dare un'occhiata alle più banali notizie che giungono da quel paese - ad esempio scorrendo il tag "Arabia Saudita" sul Fatto Quotidiano. Un regime semplicemente, banalmente, totalmente, favolosamente assolutistico, come nelle più remote favole in cui il Re può tagliare la testa a chiunque in base a qualunque capriccio. Un Paese privo perfino di Costituzione (al posto della "costituzione" è il Libro Sacro stesso, la cui interpretazione è nelle mani del Re - massima guida religiosa). Un capolavoro di repressione e totalitarismo che avrebbe fatto impallidire Goebbels - eppure qui, proprio qui, c'è il fulcro delle più importanti alleanze mondiali: dagli Usa, alla Cina, alla Russia, tutti sono amici dell'Arabia Saudita.
il nazismo, dopotutto, è un fatto reale e in buona parte del mondo è tranquillamente applicato, anche se gli vengono dati altri nomi.
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