Partito da Torino, il primo coming out delle donne che hanno subito violenza merita di estendersi e radicarsi rapidamente ovunque: le organizzatrici si rivolgono a tutte perché questa iniziativa si estenda ad altre città. Le donne che desiderano partecipare portando testimonianze (o replicando l'evento altrove) scrivano a Pensiero femminile.
Un'azione necessaria, che cade molto opportunamente a pochi giorni dalle iniziative per il 25 novembre, perché va stroncato il sottinteso che le donne cadute vittime di violenza debbano avere qualche colpa, mentre quasi niente si dice (né si fa! riguardo a una necessaria prevenzione culturale) intorno alla figura degli stupratori. Tutto questo deve finire. Come scrivono le organizzatrici:
Noi donne che abbiamo subito violenza spesso ci sentiamo in colpa e ci vergogniamo, diventando così vittime di una nuova, meschina e a volte peggiore violenza, che ci paralizza, ci rende inermi e nasconde la nostra forza. Continuiamo a sentire la vergogna della nostra esperienza anche quando è “finita”, ed è faticoso parlarne. Temiamo che dicendolo alle altre e agli altri verremo giudicate e saremo considerate delle perdenti, “sporche”, inadeguate. Come se parlarne danneggiasse la nostra dignità per colpa di chi - senza alcun senso della dignità - ha commesso un crimine contro di noi. In questa giornata vogliamo dire a chi è causa del nostro silenzio e del nostro isolamento che non abbiamo più paura e non siamo sole.
Noi donne che abbiamo subito violenza spesso ci sentiamo in colpa e ci vergogniamo, diventando così vittime di una nuova, meschina e a volte peggiore violenza, che ci paralizza, ci rende inermi e nasconde la nostra forza. Continuiamo a sentire la vergogna della nostra esperienza anche quando è “finita”, ed è faticoso parlarne. Temiamo che dicendolo alle altre e agli altri verremo giudicate e saremo considerate delle perdenti, “sporche”, inadeguate. Come se parlarne danneggiasse la nostra dignità per colpa di chi - senza alcun senso della dignità - ha commesso un crimine contro di noi. In questa giornata vogliamo dire a chi è causa del nostro silenzio e del nostro isolamento che non abbiamo più paura e non siamo sole.
Il 23 novembre saliamo sui palchi nelle piazze e scandendo forte insieme “nessuna colpa - nessuna vergogna”! Testimoniamo la nostra esperienza: con un solo gesto, con alcune parole o con una breve storia. Disinneschiamo la meschina e violenta arma della colpa, con orgoglio gridiamo che alla violenza siamo sopravvissute!
Ogni volta che, unite e forti, denunceremo sul palco di una piazza la nostra storia, toglieremo forza a ogni forma di violenza che tenta di annientare le donne.
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