Nadya Tolokonnikova delle Pussy Riot lancia una nuova organizzazione per i diritti umani, specificamente focalizzata sulla regione di Mordovia in cui si trovano i famigerati carceri speciali e sede di uno dei più grandi complessi detentivi in Europa, con circa 15.000 prigionieri detenuti.
La ONG si chiamerà "Mordovlag" (abbreviazione di "Mordovia Camp" in russo: il nome di quelli che ormai sono i famigerati nuovi Gulag russi), e coordinerà il lavoro di avvocati esperti e attivisti per poter ispezionare le carceri della regione, visitare i prigionieri e assisterli nei ricorsi legali.
La ONG si chiamerà "Mordovlag" (abbreviazione di "Mordovia Camp" in russo: il nome di quelli che ormai sono i famigerati nuovi Gulag russi), e coordinerà il lavoro di avvocati esperti e attivisti per poter ispezionare le carceri della regione, visitare i prigionieri e assisterli nei ricorsi legali.
"In pratica”, ha comunicato il marito di Nadezhda, “sarà una ONG in difesa dei diritti dei detenuti della regione. Questa sarà la principale eredità che Nadya lascerà in seguito a tutta questa situazione."
Il costo annuo totale del progetto è stimato in 120mila dollari, da raccogliere tramite crowd-funding e donazioni private.
La decisione di avviare la nuova organizzazione è l’esito finale della recente campagna lanciata da Nadia contro le autorità della sua colonia, iniziata tre settimane con uno sciopero della fame durato 9 giorni, prima che il rischio di danni permanenti alla sua salute la costringesse a interromperlo. Le inumane condizioni del carcere sono divenute pubbliche per la prima volta solo grazie a una lunga lettera aperta fatta uscire dal carcere proprio da Nadya. A questo Link trovate il testo integrale tradotto in italiano.
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