25 settembre 2021: la prima grande manifestazione nazionale delle donne dopo la pandemia partirà alle h. 14 da piazza del Popolo a Roma, con la parola d’ordine Tull Quadze che in lingua pashtun significa tutte le donne.
venerdì 24 settembre 2021
Per una rivoluzione della cura: manifestazione nazionale delle donne a Roma
martedì 21 settembre 2021
7 femminicidi in 7 giorni e i commenti di Palombelli: esposto delle giornaliste all'Ordine professionale
Le giornaliste rivolgono all'OdG il seguente esposto: "A volte è lecito anche domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa, oppure se c'è stato un comportamento esasperante e aggressivo dell'altra parte”. Queste parole, pronunciate dalla giornalista Barbara Palombelli durante la puntata di 'Forum' del 16 settembre 2021, su Canale 5 e Rete 4, rappresentano una narrazione degli ultimi sette femminicidi tremenda, vergognosa e pericolosa, in palese violazione dell'articolo 5 bis del testo unico deontologico e del Manifesto di Venezia.
Insinuare il dubbio che una donna uccisa dal partner, ex partner, o dal vicino di casa, se la sia in qualche modo cercata, è una affermazione di assoluta gravità che ignora le regole professionali: la vittima viene così uccisa una seconda volta, adducendo attenuanti e motivazioni a favore del carnefice.
Espressioni e atteggiamenti che testimoniano la totale assenza di una cultura di parità e di rispetto nei confronti di madri, mogli, figlie uccise in quanto donne. Non c'è, neppure nei codici penali, la giustificazione degli uomini “obnubilati”, in preda a raptus: ci sono donne che non hanno istigato la violenza, l'hanno subita e per questo sono morte.
Le Commissioni pari opportunità della Federazione nazionale della stampa, dell'Usigrai e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e delle giornaliste e l'associazione Giulia Giornaliste, che hanno tra le finalità anche di vigilare e garantire che l'informazione dia una corretta rappresentazione dell'immagine femminile, libera da stereotipi, improntata al rispetto della dignità delle donne, chiedono a codesto Consiglio regionale che si apra un procedimento disciplinare nei confronti di Barbara Palombelli, giornalista professionista e conduttrice di 'Forum'.
domenica 19 settembre 2021
Mi chiamo Tiziana Scalco: care donne, perché vi chiedo di votarmi
di Tiziana Scalco • Care amiche, mi rivolgo a quelle di voi che a Milano si recheranno presto a votare: perché chiedo il vostro voto e voglio spiegarvi perché votarmi. Mi chiamo Tiziana Scalco, sono di famiglia veneta e milanese di adozione.
Da sempre faccio politica impegnandomi sui diritti del lavoro e delle donne; per 35 anni nella Cgil come sindacalista, per 8 anni come segretaria confederale in Camera del Lavoro a Milano. Da quest’anno la pensione: ora è per me naturale dare continuità alla mia esperienza mettendo le mie idee e il mio impegno al servizio della comunità milanese. Per questo mi sono candidata in consiglio comunale per le amministrative di Milano del 3-4 ottobre 2021, nella lista del Partito Democratico.
Milano è una città cui devo molto, fin da quando mi accolse nel trasferimento dall’ufficio vertenze legali della Cgil di Varese a quello dell’allora FILCEA CGIL di Milano; sono seguiti 25 anni straordinari, che mi hanno consentito di maturare professionalmente e personalmente, lavorando a contatto con le associazioni milanesi, università, istituzioni.
Nei primi anni Duemila ho visto nascere a Milano le prime reti istituzionali antiviolenza, con la presenza anche del sindacato al tavolo delle associazioni femminili storiche che da sempre si occupavano di diritti femminili, di violenza maschile, prostituzione, stereotipi sessisti nella pubblicità e nei media. Sempre a Milano, con i tre sindacati e Caritas, ho fatto parte del Forum sulla prostituzione che ha avviato un dibattito cittadino su questi temi così sensibili e complessi. Abbiamo portato avanti un concetto di civiltà che mette la prostituzione in contraddizione stessa al diritto delle donne a una propria libera sessualità, contro l’idea che la prostituzione possa realmente essere una libera scelta o, ancor peggio, un lavoro da normare come libera professione. Su questo tema c’è stato molto dibattito e a seguire ho invitato associazioni e professioniste a lavorare a una proposta di legge che, a partire dalla regolamentazione della pubblicità sessista, fosse anche propedeutico a rivendicare un ruolo della donna nella società libera dagli stereotipi.
L'azione decisiva di Se Non Ora Quando è partita da Milano e io con le mie compagne del sindacato e le tante donne che si attivarono, a Milano siamo state perno di questa battaglia, che ha portato a tanti risultati anche se poi, a livello nazionale, ha perso tanto del suo potenziale. Potrei citare molte altre battaglie al fianco delle donne in ogni ambito, da quello per l'occupazione femminile alla disparità di salario e di percorso di carriera, dalle molestie sessuali e il mobbing subiti dalle donne nei luoghi di lavoro. Credo fermamente che il talento e la sensibilità delle donne, la loro affermazione nel lavoro pubblico e privato possa cambiare le sorti del nostro pianeta, dove non solo bisogna ancora lavorare tanto sui diritti civili, ma anche per scelte ambientali realmente lungimiranti, rispettose della salute delle persone e del pianeta. Una responsabilità sociale alla quale siamo chiamati tutti e tutte! E rispetto alla quale proprio le donne possono fare la differenza.
Basti vedere come ancora non si interviene sull’orrore della filiera degli allevamenti intensivi, che non solo infieriscono sugli animali ma sullo stesso equilibrio basilare del pianeta. C’è un processo di riqualificazione che parte dall’alimentazione animale e umana, dalla cura del verde alle scelte urbanistiche e dei trasporti, dalla cura dell’acqua e dell’aria, i cui temi devono essere messi in agenda più incisivamente e subito nei programmi politici nazionali e in quelli dell’amministrazione comunale di Milano, perché è da questa città che possiamo ripartire per uno sviluppo veramente sostenibile.
Milano è sempre stata pioniera di tante scelte di civiltà e di sviluppo che hanno fatto da faro per tutto il Paese e può esserlo ancora.
Mi candido perché le donne sono il futuro di questo pianeta maltrattato, perché possono essere il motore vero del cambiamento e Milano può lanciare temi forti come questi, è la Città che può fare la differenza anche dal punto di vista internazionale. La forza delle donne e il loro impegno vanno messi ancor più in rete e rafforzati per cambiare davvero il paradigma maschile cui siamo soggetti e con il quale siamo governati. Lo stesso PNRR, pur con qualche tratto di novità rispetto alle politiche di equità uomo donna, non riesce ancora ad essere incisivo come dovrebbe.
La politica ha bisogno delle donne e votare donna può fare la vera differenza.
Care amiche, inutile vi dica come votare donna sia fondamentale per portare avanti temi di civiltà e per scelte coraggiose e concrete per la sostenibilità sociale e ambientale. Vi dico che se mi voterete mi impegnerò con tutta me stessa per non deludervi.
Candidata in consiglio comunale a Milano, elezioni 3 – 4 ottobre 2021 Scheda blu
sabato 18 settembre 2021
Milano città della parità: un manifesto
Venerdì 17 settembre, alla Casa della Cultura di Milano, è stato presentato il manifesto “Milano città della parità”: l'iniziativa si rivolge all sindaco, all’amministrazione, alle cittadine e ai cittadini proponendo una serie di punti programmatici per accelerare il percorso della città verso la parità di genere.
Questo il testo del manifesto:
Milano, città della parità
Premessa
La drammatica esperienza della pandemia ha procurato all’intero Paese e alla nostra comunità ferite profonde. All’enorme numero di morti sofferti dalla nostra Regione, si sommano le paure e il disagio sociale di chi vive sulla propria pelle crisi economica e incertezza del futuro.
Nonostante sia ormai dimostrato come l’occupazione femminile produca benessere per l’intera società l’Italia, ben prima della crisi sanitaria, registrava un consistente gap salariale e occupazionale tra generi e anche un tasso di lavoro femminile sensibilmente inferiore rispetto al resto d’Europa, ma è oggi più che mai indispensabile che anche le donne siano motore pulsante della ricostruzione del nostro Paese, pur partendo da condizioni decisamente svantaggiate rispetto agli uomini.
In più, mentre le donne italiane sono in prima linea negli ospedali, nei negozi, nelle case, alle prese con i figli in didattica a distanza tentando di conciliare situazioni molto spesso inconciliabili, covid, lockdown e restrizioni sociali hanno colpito come un’ulteriore mannaia ambiti lavorativi storicamente femminili, spesso precari, collegati ai servizi alla persona, al commercio, al turismo e alla ristorazione.
Il crollo dell’occupazione ha interessato 3 lavoratrici ogni 4 posti di lavoro persi, a dimostrazione di come le conseguenze economiche della crisi abbiano esacerbato le diseguaglianze sociali a partire proprio dal divario di genere.
La gravità della situazione sanitaria, accrescendo la vulnerabilità personale e collettiva ha inoltre reso ancor più palese il valore sociale del lavoro di cura, da sempre associato alle figure femminili e tradizionalmente considerato questione privata. Riconoscerlo per contro come questione pubblica e politica in senso proprio, oltre che centrale sotto il profilo economico, appare fondamentale per il raggiungimento di una società paritaria e realmente democratica.
L’Italia è anche il Paese europeo dove più sono marcate le differenze in politica e nelle istituzioni tra uomini e donne, le quali, pur essendo oltre metà della popolazione, hanno ancora troppi pochi incarichi rappresentativi sul territorio nazionale.
Appare invece sempre più chiaro che il potere della responsabilità – inteso come capacità di farsi carico dei bisogni collettivi e di trovare soluzioni efficaci – debba venire distribuito equamente tra i generi per non attingere ai talenti di solo una parte dell’umanità ed essere tutti insieme protagonisti di una politica paritaria, riformista, europeista ed ecologista.
La pandemia ha reso, infatti, ancora più evidente come l’unica direzione possibile per la salvezza dell’umanità sia quella di uno sviluppo sostenibile e inclusivo e la necessità di battersi insieme per un’ idea di giustizia intergenerazionale.
L’attuale situazione mondiale sta colpendo duramente dal punto di vista sanitario ed economico anche la città di Milano dove certamente gli indicatori occupazionali femminili erano migliori rispetto ad altre aree del Paese, ma dove pure si sono rese più evidenti lacune e criticità nei riguardi delle donne. Infatti, se da un lato la massiccia presenza femminile nel tessuto lavorativo milanese ha contribuito negli anni al successo della città, è anche vero che il prezzo personale e sociale che le sue cittadine hanno pagato e pagano è ancora troppo alto.
Per questo molte donne e uomini del mondo delle professioni, della ricerca e della cultura, del terzo settore, delle aziende, delle istituzioni, del sindacato e dei partiti che ritengono che dalla crisi si possa uscire diversi e più forti solo uscendone insieme, chiedono che Milano diventi un laboratorio per la parità e operi in base a criteri di giustizia sociale e intergenerazionale, di competenze, di cura e di responsabilità politica.
È necessario che chi governerà la Città negli anni a venire ponga al centro della propria azione le politiche di genere intervenendo anche con azioni riparative per far decollare l’occupazione femminile e per creare reali pari opportunità tra donne e uomini.
È necessario che le donne abbiano la stessa rappresentanza e forza decisionale degli uomini nella società e in politica.
È necessario fare ancora di più per contrastare una cultura discriminatoria che limita il dispiegarsi delle energie femminili e continua a prevaricare le donne fino ai reiterati, insopportabili casi di violenza domestica e ai femminicidi.
Proposte
• 1. Istituzione di un Assessorato alle Pari opportunità di genere con portafogli, struttura e personale adeguati, che si interfacci e lavori in Giunta trasversalmente con tutti gli altri assessorati.
• 2. Garanzia dell'equilibrio di genere, già prevista a livello statutario e regolamentare, anche nella nomina nelle posizioni apicali degli enti, aziende, istituzioni e società partecipate; rispetto di un equilibrio sostanziale anche nella composizione delle Giunte, bilanciando tra i due generi gli incarichi di maggior peso politico.
• 3. Adozione sistematica dello strumento del bilancio di genere per inserire una prospettiva paritaria nei diversi momenti della programmazione politica e di spesa, attuazione e valutazione delle scelte di bilancio.
• 4. Potenziamento dei servizi per la salute e dei presidi territoriali con servizi di prossimità per le donne, al fine di garantire la piena applicazione delle leggi vigenti in materia di sanità pubblica, capaci di rispondere ai bisogni della salute psico-fisica delle cittadine e dei cittadini, anche con disabilità.
• 5. Implementazione dei servizi di welfare per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro volti a favorire, attraverso una loro riorganizzazione capillare, anche la condivisione famigliare della cura e l’investimento sull’occupazione femminile.
• 6. Potenziamento dei luoghi di co-working, coerentemente con il ripensamento degli orari e della mobilità, in un ottica flessibile e sostenibile del lavoro, per la riqualificazione di tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, secondo la condivisa visione della “città a 15 minuti”.
• 7. Collaborazione costante e sostegno continuativo ai centri antiviolenza e alle case rifugio, con il potenziamento dell’attività di rete tra presidi sociali e territoriali e cooperazione tra istituzioni.
• 8. Incentivazione di iniziative culturali e educative per contrastare gli stereotipi e formare alla parità di genere, partendo dalle scuole dell’infanzia, ma anche rivolte alla cittadinanza: rafforzamento dell’empowerment femminile, attenzione alle materie STEM, contrasto deciso e strutturato alle pubblicità sessiste e discriminatorie, attenzione al principio paritario nei panel e negli eventi pubblici del Comune e delle partecipate.
Per raggiungere questi obiettivi, è strategico l’avvio di una collaborazione costante fra l’Amministrazione comunale, il Sistema scolastico pubblico e privato e le Università.
• 9. Istituzione di un Osservatorio indipendente che collabori con Università e Istituti di ricerca, per la raccolta dei dati necessari a definire politiche mirate, per monitorare le azioni programmate dall’Amministrazione e per verificarne le ricadute sulla popolazione femminile, come richiesto dall’Unione Europea.
Le firme delle promotrici e dei promotori (in ordine alfabetico):
Marilena Adamo, Politica, già Senatrice della Repubblica;
Edoardo Bai, Medico del Lavoro, Comitato Scientifico Legambiente;
Giovanni Baule,
Ilaria Bonacossa, Gallerista D’Arte e Direttrice di Artissima;
Valeria Bucchetti, visual designer, docente di Design della comunicazione, Politecnico di Milano;
Ferruccio Capelli, Direttore della Casa della Cultura di Milano;
Lorella Carimali, docente di Liceo Matematica e Fisica, Scrittrice;
Alba Chiavassa, Magistrata;
Marco Coldani, Presidente Associazione Italiana Commercio Chimico e Vicepresidente Unione ConfCommercio di Milano, Lodi e Monza Brianza;
Roberto Cornelli, docente di Criminologia, Università Milano Bicocca;
Lella Costa, Attrice e Scrittrice;
Elisabetta Daniele, Imprenditrice;
Carla Facchini, docente di Sociologia della famiglia, Università Milano Bicocca, Presidente Associazione Nestore;
Alessandra Faiella, Attrice, Scrittrice, Formatrice;
Renata Ferri, giornalista e photoeditor;
Mario Furlan, docente Universitario di Motivazione e Crescita personale, Scrittore , Fondatore dei City Angels;
Laura Hoesch, Avvocata di Famiglia;
Cristina Jucker, giornalista, vicepresidente Movimento Milano Civica,
Alessandra Kustermann, Ginecologa;
Gad Lerner, giornalista e scrittore;
Lia Lombardi, docente di Sociologia, Università degli Studi di Milano;
Marta Maria Marangoni, Attrice, Cantante, Regista, Presidente APS Minima Theatralia;
Luisa Mariani, Psicologa, docente di Psicoterapia dell’adolescenza;
Donatella Martini, Presidente di DonneinQuota;
Donatella Massimilla, Drammaturga, Fondatrice di Cetec (Centro Europeo Teatro e Carcere);
Enzo Mingione, docente Sociologia Economica, Università Milano Bicocca;
Silvia Penati, docente di Fisica teorica e Metodi Matematici Università Bicocca;
Cinzia Poli, autrice radiofonica;
Annalisa Rosiello, Avvocata del Lavoro, Consigliera di Fiducia del Politecnico di Milano;
Alice Sophie Sarcinelli, Antropologa, Presidente Associazione Blimunde;
Marina Senesi, attrice-autrice teatrale e radiofonica;
Tiziana Scalco, Sindacalista;
Paolo Scotti, Impresario teatrale;
Cinzia Spanò, Attrice, Fondatrice del collettivo Amleta;
Maria Cristina Treu, docente di Urbanistica, Politecnico di Milano;
Lucia Vasini, Attrice e Comica;
Giovanni Zaccherini, Giornalista, Pubblicista, Scrittore;
Francesca Zajczyk, docente di Sociologia Urbana, Università Milano Bicocca;
Francesca Zanasi Gabrielli Panza, Editor e Giornalista
#iosottoscrivomilanoxlaparita
per aderire potete scrivere a: info@donneinquota.org
mercoledì 15 settembre 2021
Riconoscere gli animali come soggetti, non oggetti: per una riforma del codice civile
La Task Force Animalista, un nutrito gruppo di pressione per il rispetto degli animali, invita tutte le persone sensibili a questo tema a manifestare sabato 18 settembre, in nove città italiane, in favore della modifica della nostra legislazione in senso animalista.
L'appuntamento invita ad unirsi in presenza, in tutta Italia, per sostenere la richiesta di Riforma del Codice Civile, Libro Terzo sulla Proprietà e Libro Primo sulla Persona e la Famiglia, in chiave ambientalista: dando riconoscimento a tutti gli animali dello status di esseri senzienti, esseri viventi quali sono, in grado di provare gioia, dolore, emozioni, affezioni; riconoscendo inoltre gli animali d’affezione come soggetti giuridici parti integranti delle nostre famiglie, compresi quelli da cortile a cui siamo affezionati. Con una riforma che attualizzi un codice oggi non etico, quindi non civile, si chiedono pene adeguate per chi maltratta esseri indifesi e azioni concrete come spese veterinarie mutuabili.
In alcune piazze del 18 settembre sarà anche possibile firmare per il Referendum Aboliamo la Caccia.
Notevole che, facendo cadere le reciproche rivalità in nome dell’amore per gli animali, alla manifestazione di Milano abbiano aderito (promettendo la loro presenza) membri dei più vari partiti: da Francesco Fortinguerra dei Verdi, e Carlo Monguzzi passato a Europa Verde dopo tanta militanza ambientalista nel Pd, a Luigi Piccirillo dei Cinque Stelle a Gabriele Luigi Abbiati e all’avv. Gianluca Lanza della Lega, all’Avv. Mauro Festa leader del Partito Gay LGBT.
Lo status di esseri senzienti, aventi soggettività, viene riconosciuto agli animali dal Trattato Europeo di Lisbona (art.13 TFUE), a cui hanno aderito molti paesi europei; ma in Italia siamo ancora in attesa di una riforma legislativa che consenta di ridurre più efficacemente le crudeltà.
Nel frattempo sono infinite le sofferenze degli animali, a causa di sfruttamento e maltrattamenti impuniti, tratta, randagismo, allevamenti intensivi, vivisezione, spese veterinarie impossibili da sostenere per molte famiglie, canili lager e colonie feline abbandonate, caccia e bracconaggio.
I fondi per la prevenzione, la sterilizzazione degli animali sul territorio nazionale, la cura, finiscono nelle tasche di molti Comuni e Regioni senza produrre azioni concrete.
In nome del principio “senza etica ed empatia non c’è civiltà”, è nata dunque la Task Force Animalista, associazione culturale presieduta dalla filosofa della scienza Carolina Sala, che si dedica alla parte legislativa della tutela degli animali e dell’ambiente con l’aiuto degli avvocati Daniela Russo e Nicola Tamola del Foro di Milano.
La Task Force Animalista coinvolge molti enti già attivi su questi temi: il Partito Animalista Italiano, il Coordinamento Animalista, Gaia Animali e Ambiente di Edgar Meyer accompagnata dall’Avv. Tiziano Buzzolani, Alpha Educatori di Strada ODV, Animalisti Italiani, Animalisti Genovesi, Oipa Genova, Origine Animale, Fronte Animalista, Associazione Zampette Felici, Meta Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente, AVI Associazione OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, AVI Associazione Vegani Internazionale, Animalisti ETS, Iene Vegane, Associazione CA.TE.RI.NA, Associazione Culturale Varese, LAV Milano, LAC Padova, Parma Etica Festival, Oipa Parma, F.I.B.A – Federazione Italiana Benessere Animale di Gianluca Comazzi, LAV Roma, Confconsumatori Varese e Provincia, Anpana Sez. Territoriale di Milano, LEAL Lega Antivivisezionista, Horse Angels.
Tra i testimonial ci sono Donatella Rettore, Massimo Wertmuller, Edoardo Stoppa, supportati da RadioVeg.it e cittadini che organizzano presidi, come avv. Camilla Cusumano a Padova, e Domenico Chiericozzi (Editore di guidacitta4zampe.it) a Rimini.
Questi gli appuntamenti organizzati:
• Lombardia:
Milano manifestazione c/o Palazzo di Giustizia
L. go Biagi / P.zza San Babila;
Varese SIT-IN c/o Piazza Carducci
• Veneto: Padova presidio c/o Piazza Antenore
• Liguria: Genova presidio Via XX Settembre
/Via Porta d’Archi;
La Spezia presidio c/o Piazza Beverini
• Emilia Romagna: Parma presidio Piazza della Pace;
Forlì presidio c/o Piazza Saffi;
Rimini SIT-IN Bagno 81 Rimini Dog No Problem
• Toscana: Firenze presidio Piazza della Repubblica
• Lazio: Roma presidio c/o Piazza del Popolo
• Calabria: Lamezia Terme presidio Corso Numistrano
• Campania: Cava De’Tirreni manifestazione
Corso Mazzini / Corso Umberto I /Piazza Abbro
• Sicilia: Catania presidio Via Etnea ang.o Via Prefettura;
Messina presidio Piazza Cairoli
Per altre informazioni e aggiornamenti contattare l'evento facebook.