Il 21 giugno 2016 un giovane atleta di Fidenza, Andrea Raffaelli Enzi, è partito da San Donato Milanese con la sua bicicletta, per un giro d’Italia in cui porterà anche la voce delle donne e dei bambini che hanno subito e che subiscono violenza.
Atleta e giovane padre, Andrea vuole con la sua prestazione dare sostegno alla battaglia contro il femminicidio ed il figlicidio intrapresa dall’Associazione Federico nel Cuore, fondata dalla mamma di quel bimbo che fu ucciso dal padre in un colloquio cosiddetto protetto: Federico che in quelle stanze fu lasciato solo.
Una storia atroce ed emblematica che sprona tutti a interrogarsi e a chiedere un vero cambio rotta. Percorrendo l’Italia in bicicletta Andrea sarà testimonial dell'impegno contro la violenza domestica, portando un segnale a tanti uomini e giovani che come lui intendono sostenere il cambiamento culturale che serve attuare.
E come prima tappa ha portato un girasole (simbolo della campagna contro il figlicidio e dell’Associazione Federico nel cuore), proprio nel luogo dove è stato ucciso il piccolo Federico: gli uffici ASL di San Donato Milanese.
Lì, nell’ambito dove doveva essere protetto, durante un incontro organizzato per tutelare il diritto del padre, Federico fu ucciso a coltellate dall'efferata violenza di quel padre che temeva, con cui non voleva stare. Ma forse, era la tesi degli operatori, non voleva starci perché condizionato dalla mamma! Eh... forse la mamma soffriva di cosiddetta PAS!? No, non voleva starci perché aveva ragione di averne paura. Eppure nessuno ascoltò né lui né la madre; eppure con quel padre il piccolo fu obbligato a starci, eppure fu ucciso, eppure né nel processo, né nel ricorso in Cassazione, il suo caso ha mai avuto giustizia. Colpevoli? zero. Ultima speranza, si attende ora l'esito del ricorso presso la Corte dei Diritti umani di Strasburgo, atteso entro l'anno.
Grazie dunque ad Andrea che nel suo lungo viaggio ha accettato di portare la voce di donne e bambini che, mentre i centri antiviolenza chiudono, restano spesso inascoltati. Arriverà sino all’Etna e dedicherà l’attraversata dello Stretto a Sara, la ragazza recentemente uccisa a Roma dall’ex fidanzato, a tutte le altre “Sara”; al piccolo Federico, e a tutti i bambini che hanno avuto il medesimo atroce destino (quali, ad esempio, i fratellini Iacovone). Lo farà come ad indicare una direzione; come un girasole che sempre tende verso la luce; e, di città in città, lasciando un girasole anche in tanti altri luoghi dove altri figlicidi o femminicidi sono stati commessi.
Per altre info, e per invitare Andrea a transitare presso un particolare luogo, scrivere ad Antonella Penati: presidente@federiconelcuore.org • Tel. 345.0066295
L’Associazione Federico nel Cuore chiede ai giornalisti e relative testate, ai centri antiviolenza, a tutte le Associazioni sportive di aderire all’iniziativa, sostenerla e pubblicizzarla.
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