sabato 14 maggio 2016

L'ultimo ginecologo

Si chiamava Nabil Daas, l’ultimo ginecologo del Ghouta orientale; un uomo a cui va (anche) il nostro commosso grazie.
Centri sanitari e personale medico sono ormai obiettivi di attacchi nel conflitto siriano; ma secondo All4Syria Nabil aveva rifiutato di lasciare la regione perché oltre 10.000 donne avevano bisogno di lui; donne che ora, per avere cure ginecologiche, rischieranno la vita per andare fino a Damasco.

L'Unified Medical Office in Eastern Ghouta ha detto che Nabil Daas era fra i principali pilastri del lavoro medico in questa martoriata regione. Una zona assediata dalle forze del regime e scenario dei più incivili scontri fra le bande guerresche che a vario titolo infestano il paese [la Legione della Misericordia, l'Esercito di Al Fustat legato al ramo siriano di Al Qaeda “Al-Nusra”, l'Esercito dell'Islam dei cosidetti “ribelli moderati” sostenuti dalla comunità internazionale (aiuto), l’esercito di Assad stesso].
Gli uomini che fanno la guerra spesso sono travolti da circostanze che non possono evitare. Ma quelli che li muovono, quelli che muovono guerra, sono  uomini che vivono invano - o ben peggio; gente di cui potremmo fare a meno. Mentre non vivono invano mai Nabil e gli uomini e donne come lui.



La tristissima notizia della sua morte segue di poco quella, altrettanto tragica, dell'uccisione dell'ultimo pediatra di Aleppo - Muhammad Passim Moaz, ucciso alla fine di aprile in un bombardamento che ha colpito l’ospedale di Al Quds.


Il solo segnale di risposta in grado di dare qualche conforto viene dall’offerta di aiuto dell'Associazione Pediatri spagnola; il solo, ma pur sempre un segnale.
In attesa che le notizie ci raccontino della sparizione, finalmente, dell'ultimo dittatore, l'ultimo trafficante d'armi, l'ultimo sanguinario fanatico, l'ultimo assassino, l'ultimo stupratore...

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