Anche l'appello di Fiorella De Cindio è per votare, subito, Rodota: vi chiedo la lucidità e il coraggio di capire che oggi non c'è spazio per larghe intese - e in quel quadro nemmeno la differenza di genere può garantisce il cambiamento, sarebbe solo la foglia di fico. Ecco le parole che rivolge direttamente ai grandi elettori:
L'appello è affinché votiate già da stamattina per Stefano Rodotà. Conosco Stefano da anni per lavoro. Lo scorso 5 febbraio, quando è venuto a Milano, abbiamo passato tre ore insieme con altre cento persone, studenti di Scienze Politiche e Informatica.
Alla fine di quell'incontro in tanti ci dicemmo che era il Presidente della Repubblica che volevamo perché sa coniugare la difesa delle fondamenta della democrazia che vengono da lontano (non solo della nostra Costituzione, ma ben prima) e la capacità di capire che la democrazia va rinnovata perchè il mondo è cambiato e non può più essere rinnovato avvalendosi solo degli strumenti conoscitivi del passato.
L'appello è affinché votiate già da stamattina per Stefano Rodotà. Conosco Stefano da anni per lavoro. Lo scorso 5 febbraio, quando è venuto a Milano, abbiamo passato tre ore insieme con altre cento persone, studenti di Scienze Politiche e Informatica.
Alla fine di quell'incontro in tanti ci dicemmo che era il Presidente della Repubblica che volevamo perché sa coniugare la difesa delle fondamenta della democrazia che vengono da lontano (non solo della nostra Costituzione, ma ben prima) e la capacità di capire che la democrazia va rinnovata perchè il mondo è cambiato e non può più essere rinnovato avvalendosi solo degli strumenti conoscitivi del passato.
Vi chiedo di avere la lucidità e il coraggio di capire che oggi non c'è spazio per un Presidente di larghe intese (nel senso di derivante da un accordo PD-PdL e magari Monti) perchè quel presidente, chiunque sia sarebbe il presidente dell'accordo con chi ha calpestato negli ultimi 20 anni tutti i principi fondamentali del vivere civile a vantaggio del suo personale profitto.
Un accordo con Berlusconi, Formigoni, Maroni & Co non è possibile: questo matrimonio "non s'ha da fare".
Chi lo vuole nel PD è perché ha interessi "compatibili" con quel sistema di potere, come in Lombardia sappiamo bene.
Non cambierebbe se anche fosse una donna eletta da un simile accordo (Cancellieri, Bonino incluse): la differenza di genere in questo momento non è purtroppo la discriminante che garantisce il cambiamento, sarebbe solo la foglia di fico.
Vi chiedo di avere la lucidità e il coraggio di appoggiare il candidato che sta votando l'altro pezzo del Parlamento e che vuole l'altra parte del Paese, come confermato anche dalla piccola ma significativa consultazione fatta sul sito di Umberto Ambrosoli che trovate QUI.
Se lo fate, ora, STAMATTINA, se dite di farlo a chi vi è vicino, non è detto che Rodotà venga eletto, ma potrebbe esserlo alla prossima, se si vede che il consenso sul suo nome aumenta.
Ho letto su qualche tweet su cui sono finita in questi giorni che votare Rodotà sarebbe arrendersi a Grillo: paradossale.
Il PD ha caratterizzato l'ultima campagna elettrale con lo slogan: Italia Bene Comune.
Un concetto - quello dei beni comuni - che nasce dalla commissione parlamentare istituita dal governo Prodi e presieduta da Rodotà.
Ci sono tanti in questo Paese che vogliono provare a costruire una nuova Italia, dipende anche da voi renderlo possibile.
Grazie dell'attenzione
Fiorella De Cindio, 20 aprile 2013
assolutamente in disaccordo in un paese dove nessun parlamento ha mai eletto un membro della corte costituzionale donna (le rare sono state su nomina del presidente), dove mai c'è stato una presidenza ecc..la foglia di fico è quella di continuare a pensare che questo non sia rilevante
RispondiEliminae come al solito, nessuno ha ascoltato: perfino al momento di mettere foglie, si è scelta solo una mutanda maschile.
RispondiEliminaMa comunque per me sempre meglio che se l'ALIBI glielo avesse dato una donna!
su questo conocordo con Decindio: no grazie.
Verena
Vero che la questione di genere puo' rischiare di essere una foglia di fico, per molti uomini ma anche per molte donne. Ad esempio per la professoressa De Cindio, non ieri 20 aprile, ma neanche prima, chiedere una donna al Quirinale era una richiesta valida, visto che è stata tra i 101 promotori e promotrici dell'appello per Rodotà presidente della Repubblica (16 aprile). Un appello nato prima che si riunissero i grandi elettori, prima che Grillo indicasse Rodotà come candidato del M5S (17 aprile). La sua opinione è lecita e coerente nel tempo, come lo è quelle di molte che hanno invece posto la questione di genere prima e dopo. Che non puo', se ci si crede, essere utilizzata a intermittenza a secondo dei comportamenti dei leader, naturalmente maschi.
RispondiEliminanon mi sembra che questo appello sminuisca l'importanza della questione di genere, e in particolare sono indignata anch'io che nemmeno questa volta sia venuto in mente a nessuno di cercare, da subito, una proposta seria fra le donne.
RispondiEliminaMa proprio per questo non mi è piaciuta poi, in extremis, la candidatura strumentale di una donna da parte di Monti: io VOGLIO una donna al Quirinale, ma NON VOGLIO, fortissimamente e mai più non voglio un governo ostaggio di Berlusconi: se per vedere assolta questa legittima aspettativa il prezzo è quello, credo proprio che rinuncio.
Ecco perché ho apprezzato questa richiesta, e mi dispiace non sia stata ascoltata.
Ho apprezzato che anche la Serracchiani stasera. a Piazza pulita, anche se a posteriori, abbia posto la logica domanda sul perché il pd non abbia proceduto in quel modo.