Era un 20 marzo. In Somalia viene uccisa con il suo operatore una giovane inviata del TG3.
Indagando su traffici illeciti di armi e rifiuti tossici i due stavano scoprendo che nella faccenda erano coinvolte anche istituzioni italiane, fra cui l'esercito.
Indagando su traffici illeciti di armi e rifiuti tossici i due stavano scoprendo che nella faccenda erano coinvolte anche istituzioni italiane, fra cui l'esercito.
Pochi mesi prima era stato ucciso anche un sottufficiale del SISMI che a questa giovane coraggiosa forniva informazioni sui traffici di scorie tossiche nel paese africano. Una storia disgustosa, che portò a galla sospetti su responsabilità disgustose, che ebbe epiloghi di disgustosi silenzi ed omissioni. Una sporcizia in cui il suo coraggio ancor più brilla, come un trasparente monito di rettitudine - qualcosa che, grazie ai suoi genitori, lascia oggi anche un segno concreto alle nuove generazioni di giornalisti.
mi si svegliano dentro: una rete di sole che si smaglia
(...).(Salvatore Quasimodo)
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