Bello, l'ultimo scherzo ad “Amici” di Maria De Filippi: palpeggiare pesantemente una cantante durante le prove sul palco. La giocosa citazione del più classico gioco del branco: molestare, violentare, aggiungendo alla violazione l’incitazione di gruppo, l’umiliazione collettiva della persona colpita, dileggiandola. Una persona subisce, mentre gli altri ridono; e anche ad Amici ridono, ridono tutti. E tutte. Mica vorrai far la figura di uno/una senza il senso dell'umorismo, vero? Il tweet che celebra l'ideona come lo scherzo più divertente degli ultimi anni dà poi la stura a commenti da branco che completano il quadro.
Bello.
Non tanto nuovo, però. Amici deficienti + sessisti = branco: ecco l'ambito in cui, da sempre, molestare è il passatempo preferito. Era davvero il caso di celebrarlo propinandolo come lecito e divertentissimo a milioni di spettatori, fra cui innumerevoli zucche già vuote? NO, secondo la petizione che ora chiede di dare uno stop alle molestie sessuali in tv. Invitando a firmarla, prendiamo a prestito le parole da un post di Giulia Siviero (a cui diciamo anche grazie) per far notare l'implicazione, gravissima, che tutto questo comporta:
Ridono, ridono tutti. E tutte. Nessuna, nessunissima consapevolezza, invece, della cosa che era stata appena messa in scena. Una molestia sessuale normalizzata, offerta senza alcun filtro al “divertimento” di chi l’ha pensata e di chi vi ha assistito, in una specie di festa dell’auto-assoluzione simbolica da bar. Ancora: una molestia sessuale dissimulata, travestita e celebrata su un palco con quegli stessi argomenti che i molestatori usano spesso nei tribunali. Che ridere.
Il 2 febbraio 2016 un uomo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale perché “scherzava”. Domenico Lipari, ex direttore dell’agenzie delle entrate di Palermo, era stato accusato di violenza sessuale attenuata nei confronti di due colleghe di lavoro (…) Secondo il tribunale non era stato commesso un reato perché Lipari aveva fatto effettivamente quel che gli veniva contestato ma senza trarne «appagamento sessuale» e senza «limitare la libertà sessuale delle due donne». I giudici avevano inoltre tenuto conto del contesto in cui si erano svolti i fatti, che era guarda un po’, scherzoso: «Il comportamento del capufficio imputato era oggettivamente dettato da un immaturo e inopportuno atteggiamento di scherzo, frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e ad una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all’interno dell’ufficio (…) non si deve però fare riferimento alle parti anatomiche aggredite e al grado di intensità fisica del contatto instaurato, ma si deve tenere conto dell’intero contesto. Nel comportamento del Lipari non era ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale».
La sentenza ha sostanzialmente stabilito che è il molestatore a decidere se un contesto è scherzoso e che una molestia è una vera-molestia solo se il molestatore ne trae piacere sessuale. E ha stabilito che è sempre il molestatore a decidere se, quando e come una donna deve sentirsi violata.
Quel siparietto in tv ha normalizzato, nello spazio di un minuto, tutto questo: confondendo i limiti, i confini tra offesa e offensore, stabilendo una cornice in cui certe cose smettono di essere quello che sono e diventano altro. E facendo automaticamente diventare “altro” e “altra” chi ci ha visto una cosa ben differente: una sciocchina-che-ha-frainteso, nel migliore dei casi, una frigida-femminista-incattivita (notoriamente priva di senso dell'humour, ndr) nel forse peggiore dei casi. Come non ridere, dunque, tutte e tutti insieme davanti a tutto un mondo che finalmente è autorizzato a ridere quando ti palpano le tette come fossero paperelle? Come non ridere, di fronte a un contesto che ti fa capire che devi ridere, perché ci sono le risate registrate e ci sono, al momento giusto, i suoni che fanno i giocattoli di gomma quando li strizzi? Poco mi importa che la diretta interessata (ma non mentre accadeva), altre presenti e altre ancora si siano divertite o piegate al divertimento altrui per non fare “figuracce”. Ho imparato che al mondo ci sono donne che gli uomini hanno “educato” benissimo.
Che speranze abbiamo davanti a questo continuo travaso di spazzatura nei cervelli, da parte della Tv? Ma su dai, non lamentiamoci sempre; un po' di sense of humour! Godiamoci l'allegro entertainment a base di compiacenti donne dell'est e giocose molestie, facciamoci altre 4 risate.