26 agosto 1789: a Versailles, l'Assemblea Nazionale Costituente francese emana la Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino. Da allora i libri e la Storia (rispettando una lunga tradizione e, ad oggi, Wikipedia inclusa) sorvolano sempre su un dettaglio: tale dichiarazione si riferiva all'Uomo esclusivamente in quanto maschio, mentre la donna non vi era minimamente contemplata. Due anni dopo, nel 1791, Olympe De Gouges, raffinatissima letterata e politica, tentò di colmare questa lacuna pubblicando un documento complementare, la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina: - atto che, insieme alle sue altre coraggiose prese di posizione contro la deriva dittatoriale, le costò poco dopo la ghigliottina.
Un anno dopo la Dichiarazione di de Gouges, (nel 1792), Mary Wollstonecraft pubblicava in Inghilterra la Rivendicazione dei diritti della donna, con critiche ai soggetti politici e morali.
Ma gli uomini restavano del loro parere; la condanna della De Gouges venne lodata dal procuratore della Comune di Parigi, Chaumette, con la motivazione che la morte sia pienamente meritata da una donna che dimentica le virtù che convengono al suo sesso. Cioè l'obbedienza e la acquiescenza allo stato di schiavitù a cui le donne si devono attenere.
Visione radicalmente capovolta solo dalla vera rivoluzione che, negli stessi anni, si operava nel nuovo mondo, dove la congregazione religiosa degli Shakers proclamava, e realizzava, la piena uguaglianza dei sessi. Comunità evolutissima, un po' troppo per gli americani; e infatti purtroppo già quasi estinta alla fine degli anni Trenta.
Ma gli uomini restavano del loro parere; la condanna della De Gouges venne lodata dal procuratore della Comune di Parigi, Chaumette, con la motivazione che la morte sia pienamente meritata da una donna che dimentica le virtù che convengono al suo sesso. Cioè l'obbedienza e la acquiescenza allo stato di schiavitù a cui le donne si devono attenere.
Visione radicalmente capovolta solo dalla vera rivoluzione che, negli stessi anni, si operava nel nuovo mondo, dove la congregazione religiosa degli Shakers proclamava, e realizzava, la piena uguaglianza dei sessi. Comunità evolutissima, un po' troppo per gli americani; e infatti purtroppo già quasi estinta alla fine degli anni Trenta.
26 agosto 1920: Washington, le donne americane ottengono l'applicazione del 19° emendamento e, con esso, il diritto di voto; dal 1971 il Congresso proclama anche questa data Women's Equality Day.
59 anni dopo il 19° emendamento: fu solo nel 1979 che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite giunse ad adottare la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (Cedaw, entrata poi in vigore nel 1981).
I soli Stati membri dell'Onu che NON ratificarono la Convenzione furono Iran, Somalia, Sudan (Stati islamici), inoltre Nauru, Palau, Tonga (3 piccole nazioni insulari del Pacifico), infine proprio gli Stati Uniti (che l'hanno firmata, ma mai ratificata; anche se Obama è sempre stato ben intenzionato in tal senso).
Purtroppo nello stesso anno in cui l'Onu adottava il CEDAW, in uno staterello dittatoriale che era stato armato fino ai denti dagli Stati Uniti, aveva luogo la malaugurata rivoluzione islamista che, facendo passare il paese dalla padella nella brace, diede formidabile impulso al dilagare dell'islamismo politico e all'immane strascico di tragedie che questo si porta dietro. Tragedie peraltro da costoro benedette, secondo gli insegnamenti della Guida suprema Khomeyni: l'Islam o è politico o non è nulla [...] la guerra è una benedizione per il mondo e per ogni nazione [...] una religione senza guerra è zoppa [...] Allah ordina agli uomini di condurre una guerra e uccidere [...] I nostri giovani combattenti sanno che l'uccisione degli infedeli è uno dei compiti più nobili che Allah affida all'umanità.
Oltre a tutto ciò questo tizio, nel suo programma politico, metteva in primissimo piano (come è ovvio, e in piena assonanza con i suoi "stranemici" sauditi; e come è caro da sempre a dittatori e nazisti di ogni ordine e grado), l'obiettivo di far sparire le donne, ricacciandole nella più profonda soggezione e dunque nel comodo ruolo di oggetti al servizio del maschio e dello Stato. Tutte a produrre carne da cannone, servire e sollazzare i maschi, far riposare i guerrieri.
Questa aspirazione è comune a tutti i fondamentalismi (islamico in testa, con la diffusione di gran lunga più estesa e virulenta, ma seguito a ruota anche da esempi di gruppi cristiani ed ebraici). Una cosa tanto mostruosa la si può motivare solo come volere di Dio; che ci vuoi fare! ce lo chiede il divino in persona; questa oggi è anche la strada più facile, e i dittatori non rinunciano di certo a una merce efficace con cui comprare, a tutti gli effetti, l'adesione della popolazione maschile. Perciò c'è questo, al cuore dell'odio per il genere femminile e dello stesso progetto politico che, con l'offensiva dell'Isis, rappresenta il più grave pericolo che oggi minaccia tutti e tutte: la feroce determinazione a fare delle donne un genere-schiavo; nonché piatto di lenticchie per tutti i frustrati.
96 anni dopo: ed eccoci al 2016; di quanto sopra si parla poco e si capisce ancora meno, oppure si preferisce non capire; lasciando il tema alla disastrosa interpretazione razzistica dei misogini autoritari; che nel caso, tuonando contro immigrazione e vomitando odio razziale, sono anche i migliori alleati dei loro peggiori nemici.
Ai nostri maschi libertari che, dal canto loro, di Engels si sono dimenticati tranquillamente, si attagliano le parole che Joseph Dèjacques indirizzò a Proudhon, chiamandolo (proprio in relazione alla sua mentalità sui sessi) anarchico del compromesso, liberale e non libertario che, insieme al libero scambio per il cotone e le candele, vuole sistemi che proteggano l'uomo contro la donna nella circolazione delle passioni umane; e che, mentre grida contro gli alti baroni del capitale vuole riedificare l'alta baronia del maschio sulla donna vassalla (da De l'être humain mâle et femelle).
E vabbè, Engels e Dèjacques c'è chi non li avrà mai nemmeno letti; ma molti, gli intellettuali che più pontificano, preferiscono non ricordare. Se così non fosse, di fronte alle battaglie femminili smetterebbero di fare il broncio insofferente del ma insomma, con tutti i problemi più seri che ci sono.
E inizierebbero finalmente a rimboccarsi le maniche insieme a noi.
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