domenica 12 gennaio 2014

Scrivi un saggio. Anzi, un racconto. Premio Maria Grazia Zerman: il bando 2014.

Il Premio Maria Grazia Zerman, promosso dall’omonima Associazione per gli studi delle donne, nasce dalla volontà di una donna che desiderava favorire il pensiero femminile libero e autonomo.

Il bando di concorso di quest'anno, che invita a scrivere di lavoro oltre i luoghi comuni, consente ora di farlo sia in forma di saggio sia in quello della narrativa.

Il bando di concorso
Il comitato scientifico del Premio alla memoria di Maria Grazia Zerman bandisce un premio annuale da assegnarsi per il 2014, che verrà assegnato al miglior testo riguardante il seguente argomento:

Lavorare stanca? oppure no…

Due parole solo indicative: la stanchezza è una parola che fu associata al lavoro nell’esperienza comune. Oggi del lavoro si parla quasi soltanto perché “non c’è”. Di fatto quasi non si parla dell’esperienza dell’umanità che pure lavora e tanto, né si pensa che c’é molto lavoro che non riceve questo nome, né che il lavoro significa molto più di quello che si dice.

L’importo del premio è di € 1.500.

Condizioni per concorrere:
1 – L’argomento può essere trattato in forma saggistica o narrativa.
2 – Il testo deve essere tra le 20.000 e le 40.000 battute, bianchi compresi.
3 – L’età delle partecipanti: tra i 25 e i 35 anni.
4 – Inviare entro il 30 aprile 2014 in formato digitale, all’attenzione di Clara Jourdan, all’indirizzo elettronico della Libreria delle donne di Milano, mail: info@libreriadelledonne.it.
5 - Accludere copia della carta d’identità in pdf.
Il comitato scientifico è composto da Laura Boella, Marisa Caramella, Riccardo Fanciullacci, Ida Farè, Laura Milani, Chiara Zamboni. Il giudizio del comitato è insindacabile.
La Presidente dell’Associazione, Lia Cigarini

Per altre informazioni: “Borsa di studio Maria Grazia Zerman” c/o Zamboni, dipartimento di filosofia, pedagogia, psicologia, Università di Verona, tel. 045. 8028384 (lunedì h. 14.45/16.45).

7 commenti:

  1. Perché mettere un limite all'età?

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  2. Fuori dei giochi, solo per un anno in più...non credo che la creatività e il pensiero possano essere ristretti ad una cerchia in base all'età. Lo trovo molto svilente.

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  3. trovo anch'io un peccato porre un limite d'età. Ho 36 anni e mi sarebbe piaciuto partecipare

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  4. Ma che schifo il limite d'età. Sarebbe stato molto più intelligente creare differenti fasce d'età. Per capire le differenze generazionali nell'approccio al tema, no?

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  5. E'un vero peccato l'età, esiste già il tema a fare da limite....

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  6. credevo che dscriminare le donne in base all'età fosse una prerogativa maschile... ,-)

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  7. Bè... prendiamo atto delle vostre osservazioni! e le gireremo alle organizzatrici.
    Ma suggerisco di non arrendervi: scrivete lo stesso, e proviamo a sollecitare di dare qualche altra chance.. magari alla prossima edizione.

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