sabato 6 novembre 2021

Ma che belle le armi. Il trend delle sparatorie e l’hi-tech italiano nei nuovi fucili per gli Usa

Se c’è una cosa di cui dobbiamo ringraziare Salvini è che, in seguito all’approvazione della legge ridicolmente riferita alla legittima difesa da lui voluta, in Italia cresce allegramente il rischio di crepare a causa di una pallottola in testa. Non per niente, nei 12 mesi successivi all’introduzione della nuova normativa (e nonostante fossimo in piena pandemia), si è scatenata la corsa all’ottenimento di licenze e all’acquisto di armi.

I censimenti sulle armi non sono attendibili, in quanto (anche qui assurdamente) si aderisce in maniera volontaria, quindi conferisce dati solo il 10% dei detentori. Secondo i dati forniti dalla Polizia di Stato, comunque, nel 2020 le licenze hanno avuto un balzo in avanti addirittura del 10% rispetto al 2019, anno in cui si era verificata invece una certa diminuzione.  


E oggi, secondo la normativa italiana, una volta ottenuta la licenza non è che si possa ottenere di tenere con sé un’arma, e in caso di volerne acquistare due si debba fare alcuna richiesta a nessuno. Macché: si può liberamente possedere e tenere nella propria casa (e quindi anche potenzialmente distribuire a chi ci pare) un vero e proprio arsenale da paura: 3 armi da sparo + 6 armi ad uso sportivo + un numero illimitato di fucili e carabine + 8 armi “antiche o artistiche”, oltre a munizioni e polvere da sparo. 

Come nota il Censis, considerando che ogni famiglia italiana conta in media 2,3 individui, oggi in Italia ci sono circa 4,5 milioni persone, di cui oltre 700.000 minori, che vivono con un’arma a portata di mano “con cui (per gioco, per sbaglio, rancore o follia) potrebbero essere indotti a sparare e ad uccidere. E numerosi fatti di cronaca dimostrano come avere un’arma in casa rappresenti una formidabile tentazione di usarla, e che molti assassini sono legali detentori di armi. Perciò è fondamentale subordinare la disponibilità di un’arma a un addestramento adeguato nonché alla valutazione, ripetuta nel tempo, delle condizioni psicofisiche del possessore”. E questo si fa? No.



Non si fanno adeguati controlli sui legali detentori di armi di ogni tipo, non si fa prevenzione contro la violenza, tantomeno si incentiva qualunque educazione nelle scuole a coltivare un equilibrio nelle relazioni e il rispetto per il vivente. 

Ieri Repubblica ci informava gongolando che l’eccellenza italiana delle armi potrebbe accaparrarsi un succulento appalto per la fornitura di fucili d’assalto per l’esercito USA. Benché con ritorni economici nulli per l’Italia, un affare da almeno 5miliardi di dollari: in buona parte per una produzione che avverrebbe negli Stati Uniti e beninteso tutti per una azienda privata che esporta morte nel mondo, mica in qualche modo a beneficio pubblico (e comunque, anche se lo fosse? Soldi sporchi di sangue).

Appalto che se venisse confermato viene spacciato come evento dagli interessanti risvolti geopolitici per l’Italia: svolta epocale per almeno tre motivi: la dimensione dell'affare, la rivoluzione strategica che porterà sui campi di battaglia e il banco di prova per la disponibilità dell'amministrazione Biden verso l'Italia guidata da Mario Draghi.

Segnaliamo come più pertinente quanto commenta Stefania Maurizi, autrice di "Il Potere Segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks”: dopo l'11 settembre, in un clima di *distrazione* generale l'Italia è stata trasformata nella piattaforma di lancio delle guerre USA. Solo grazie ai cablo della diplomazia USA rivelati da Wikileaks mi è stato possibile capire l'ampiezza e la profondità di questa trasformazione, ma la più grande truffa è presentare il militarismo assassino che ha distrutto nazioni come l'Iraq, l'Afghanistan, la Siria, la Libia, in un vantaggio per il "sistema Paese": il contratto Beretta venduto come qualcosa che sarebbe nell'interesse degli italiani.



Per maggiori informazioni sugli assassini perpetrati con armi da fuoco legali in Italia:

• Omicidi con armi detenute con regolare licenza nel 2021

• Omicidi con armi detenute con regolare licenza nel 2019

• Omicidi con armi detenute con regolare licenza nel 2018

• Omicidi con armi detenute con regolare licenza nel 2017

Per chi avesse voglia di andare a vedersi le tipologie di omicidi, molto interessante notare l'incidenza dei femminicidi (logica conseguenza dell'armare il boia domestico) e dei cosiddetti "incidenti di caccia" (logica conseguenza del considerare uno "sport" il divertimento psicopatico di uccidere animali indifesi e per definizione innocenti): tutti assassini che si potrebbero prevenire con delle leggi a tutela della vita anziché dei pistoleri.


 

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