lunedì 5 maggio 2014

Elezioni europee del 25 maggio: perché votare e tutti i nomi delle candidate

La votazione alle elezioni europee del 25 maggio 2014 è estremamente importante; ma nei fatti l'opinione pubblica ne sa molto poco. 
Cerchiamo qui di dare le notizie (e link) utili, e risposte essenziali, a partire da quelle a queste 5 precise domande:
• Perché è importante?
• Chi sono i candidati presidenti?
• Come si vota in Italia?
• Cos'è la tripla preferenza di genere?
• Chi sono le candidate donne?
E forse è bene aggiungere un'ultima: quali partiti alzano la media delle donne candidate? ecco le risposte:
Perché è importante?
Negli ultimi anni la crisi economica ha fatto emergere l'importanza del Parlamento europeo riguardo a scelte niente affatto "esterne", ma destinate a riflettersi in modo sempre più determinante sulle nostre vite. E sempre lì verranno stabilite strategie future che ci riguardano da vicino. Insieme al Consiglio dell’Unione Europea (composto da un rappresentante di ogni Stato membro a livello ministeriale, scelto cioè in base alla materia di cui si deve legiferare), il Parlamento svolge la funzione legislativa, approva il bilancio annuale dell’UE, controlla le spese delle altre istituzioni europee. Si tratta dell'unica istituzione dell'Unione europea eletta direttamente dai cittadini e, sulla grande maggioranza delle leggi europee, ha pari poteri legislativi con i governi nazionali. Meglio votare, dunque. Alle elezioni del 25 maggio (in rappresentanza di oltre 400 milioni di persone sparse nei 28 Stati membri) saranno eletti 751 deputati: questi dovranno eleggere il Presidente della Commissione europea (capo dell'esecutivo dell'UE che avvia la legislazione e ne supervisiona l'attuazione), e saranno responsabili per le politiche europee per i prossimi 5 anni
Votare ci dà l'occasione di intervenire sulla composizione del parlamento e di conseguenza (per la prima volta!) sulla scelta del prossimo Presidente della Commissione. Con il nostro voto potremo cioè incidere sull'organismo che potrà confermare o cambiare la direzione dell'Europa.

Chi sono i candidati presidenti?
l'unica donna è Ska Keller, del Gruppo Verde. Tutti gli altri sono uomini; i 2 "principali candidati" sono Jean-Claude Juncker e Martin Schulz socialista, Guy Verhofstadt, del Gruppo liberale; per la sinistra radicale Alexis Tsipras... per la maggioranza degli italiani, quasi tutti solo nomi; per conoscerli 5 confronti televisivi, di cui trovate qui il calendario completo. Il primo (a cui Tsipras non ha partecipato) si è svolto il 28 aprile; qui il video integrale:


Il penultimo appuntamento, previsto il 15 maggio a Bruxelles, sarà anche il più completo perché ci saranno tutti i candidati ufficiali, incluso Tsipras.

Come si vota in Italia?
In Italia verranno eletti 73 deputati membri, per designare i quali il territorio nazionale è stato diviso in 5 circoscrizioni: 
1. Italia nord-occidentale: qui saranno eletti 20 deputati tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; 
2. Italia nord-orientale: qui saranno eletti 14 deputati tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; 
3. Italia centrale: qui saranno eletti 14 deputati tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio; 
4. Italia meridionale: qui saranno eletti 17 deputati tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria; 
5. Italia insulare: qui saranno eletti 8 deputati tra Sicilia e Sardegna.

Cos'è la tripla preferenza di genere?
E' il contentino paritario - che è (come sempre) ridicolo. La grande concessione fatta alla visibilità femminile è che sarà possibile esprimere fino a 3 preferenze, purché di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza. Ma purtroppo se l’elettore  si limiterà ad esprimere due preferenze potrà farlo per candidati dello stesso sesso. In altre parole la doppia preferenza non c'è e difficilmente l'aggiunta della terza (facoltativa) potrà dare qualche risultato alle donne.

Quali partiti candidano più donne?
In totale, tra i candidati le donne sono poco più di 1 terzo (36,5%, fonte: studio di Istituto Cattaneo). Ad alzare la media femminile i Verdi, che presentano più donne che uomini (53% donne contro il 47% uomini), seguiti da Mov5 stelle (47%) e Lista Tsipras (45%). Pd e FI sono presentano oltre il 40% di donne. Le liste che fanno crollare la media, a netta prevalenza maschile, risultano essere FdI-AN (29%) e Ncd-Udc (fanalino di coda con solo il 16%).

Chi sono le candidate donne? Ecco l'elenco completo 
Di seguito, partito per partito, diamo l'elenco completo, in ordine alfabetico, di tutte le candidate donne presentate alle elezioni europee dai partiti italiani, nessuno ecluso. Una volta individuata la candidata che interessa, per individuare la circoscrizione in cui si presenta rimandiamo invece a questo link.
Con una doverosa precisazione: vogliamo più donne, è vero, ma soprattutto vogliamo più politicafemminile. Che nessun partito autoritario potrà mai darci: negli elenchi che seguono figurano molto nomi di donne che hanno scelto di schierarsi con una politica nemica delle donne e dell'umanità.
Mai ci potremo spiegare il perché. Invitiamo a votare e invitiamo a votare donna, senza accontentarsi, cercando con attenzione, scegliendo bene fra le figure (se ci sono) che promettono davvero qualcosa di diverso e di nuovo.

PARTITO DEMOCRATICO
Arena Tiziana
Bonaccorsi Ilaria
Bonafè Simona
Bora Manuela
Bresso Mercedes
Briano  Renata
Capone Roberta
Chinnici Caterina
Costa Silvia
De Luca  Maria Chiara
De Monte Isabella
Gentile Elena
Giuffrida Michela
Gualco Carlotta
Kyenge Cécile
Leserri Rosaria
Lombardi Marina
Luciani Rita Cinti
Mantua Valentina
Miranda Filolena Detta Milena
Mosca Alessia
Pesaresi Lorena
Petrone Anna
Picierno Pina
Saladino Maria
Schlein Elly
Stancheris Michela
Toia Patrizia
Trapani  Antonella
Zaltieri Francesca

LISTA TSIPRAS
Agostini Maria Nazzarena detta Nazzarena
Arbia Silvana
Boccardi Costanza
Bolini Raffaella
Bonanni Anna-Lucia
Brugger Oktavia 
Cirelli Isabella
Comuzzi Annalisa
Dosio Nicoletta
Eleonora Forenza 
Giuriato Anita
Ledda Maria Elena detta Elena
Lipperini Loredana
Lucatini Lorena
Maddoli Lucia
Masciopinto Teresa
Mattioli Carla
Morandin Paola 
Padoan Daniela
Parrella Valeria
Pavlovic Dijana detta Diana
Quarta Alessandra
Quintavalla Maria Cristina
Rispoli Rossella
Seibezzi Camilla
Sgrena Giuliana
Signorelli Assunta
Zanardo Lorella

LISTA SCELTA EUROPEA
Anna Busia
Annarita Frullini
Antonia Sallustio
Bruna Righi
Cinzia Renzi
Corinna Marzi
Elisa Petroni
Francesca Mazza
Gabriella Colla
Gabriella Gallarati
Gemma Mantovani
Ines Caloisi
Innocente Carla They
Manuela Formicola
Maria Grazia Bartolomei
Maria Rosaria Arrighi
Marinella Colombo
Roberta Ricco
Rosaria Maria Baiamonte
Rosella Castellano
Stefania Schipani
Stefania Giannini
Vittorina Rossi

LISTA MOVIMENTO 5STELLE
Ferrara Laura  
Pomante Melania  

E per i partiti della destra:

FORZA ITALIA
Bolzoni Elisabetta
Cacciolari Barbara
Capasso Simona
Chiavacci Antonella
Ciaurro Paola
Citino Ylenia Maria
Comi Lara
De Benedetto Federica  
De Martini Isabella
De Nichilo Rizzoli Melania  
Fatnassi Sonia
Ferraioli Marzia
Gardini Elisabetta
Lazzaroni Daniela Maria Cristina
Loiaconi Carmela Nadia detta Nadia 
Matera Barbara
Mussolini  Alessandra
Paparella Ilaria
Reitano Francesca
Rescigno Francesca
Ronzulli Licia
Sartori Amalia detta Lia
Savino Sandra
Soncini Emma
Striglio Cristina
Tripodi Maria
Zanicchi Iva
Zanini Mirella

LEGA NORD
Aderenti Irene   
Anvar Susanna 
Bellocchi Claudia 
Bizzotto Mara 
Brambilla Enrica Giovanna 
Bubisutti Aurelia 
Callegari Michela 
Cataldi Teresa Vittoria detta Vittoria 
Celletti Antonella 
Donato Francesca 
Droise Carmelina 
Ferrero Roberta  
Mantini Anna  
Maraventano Angela  
Montemagni Elisa  
Nisini Tiziana  
Oltolini Giovanna 
Papaevangeliu Kristalia Rachele   
Pastore Maria Piera  
Pernice Stefania  
Spinelli Massimiliana 
Stragliati Valentina 
Taini Claudia  
 Vigolo Elisa 
 Villa Ilaria 
 Zoso Zeudi  

NUOVO CENTRODESTRA
Andena Carla
Angelilli Roberta
Calia Maddalena
Colombo Daniela
Lorenzin Beatrice
Mandolini Giorgia
Mazzoni Daniela
Rosi Maria
Scarpa Angela
Stancari Cristina
Strianese  Loredana detta Lorella
Valenti Patrizia

FRATELLI D'ITALIA ALLEANZA NAZIONALE
Arbarello Alice
Arizzi Lucia 
Bencini Paola
Bizzari Sonia
Bottaro Maria Adele
Cantamessa Paola
Cascioli Sonia
Chiara Luigia
Chiesa Paola Maria
Cristalli Valentina
Guardabassi Maria Grazia
Lombardi Assunta
Maietta Giovanna
Mascioni  Marina
Meloni Giorgia
Mengoli Chiara
Pizzuto Mariolina
Ronchi Simona
Russo Elisa

venerdì 2 maggio 2014

Le donne inventarono l'agricoltura, ora sono in prima linea a difenderla

Cambiare rotta si può e si deve. Partiamo da corretta informazione e azioni urgenti. Oggi, 4 maggio, è giornata mondiale della #permacultura. Cos'è? lo sapevate? una giornata mondiale di comunicazione e azione sul tema di "esigere la libertà alimentare”. Quasi nessuno sa, infatti, che ovunque avanzano nuove leggi, presentate come positive, ma di cui l’opinione pubblica non sa letteralmente nulla. Scopriremo tutto solo davanti al fatto compiuto, e non si potrà più tornare indietro
Si tratta in realtà leggi molto pericolose che da un lato limitano il nostro diritto a cibo sano e alla sua gestione democratica, dall'altro portano garanzie, guadagni, monopoli nelle tasche delle multinazionali e legano le mani ai piccoli coltivatori, con un grave impatto ecologico sulla biodiversità e sulla salute dei terreni. Vedi ad esempio questo post sui gravissimi attentati alla libertà dei semi. Da divieti sul latte crudo, alla diffusione abnorme (e spesso calndestina) degli OGM, alla criminalizzazione del risparmio del seme, la realtà è che il diritto più basilare - una volta universale - all'accesso a risorse essenziali è ormai gravemente eroso: letteralmente derubato per il profitto aziendale di pochissimi. E dal momento che l'approvvigionamento di cibo si concentra in poche mani, protette da legge inique, in gioco non sono solo la nostra salute, sicurezza e sovranità alimentare, ma anche la salute ambientale e i mezzi di sussistenza degli innumerevoli agricoltori attivi nel mondo. L'umanità deve recuperare la libertà alimentare, già gravemente erosa, mentre si è ancora in tempo per farlo. Invitiamo tutti a unirsi a questa chiamata per far conoscere la giornata del 4 maggio, diffondere notizie cruciali per la sopravvivenza dell’umanità e – ove possibile – sostenere questo evento organizzando un'azione, aggiungendola al relativo Calendario eventi .
Per cercare gli eventi e azioni già organizzati nel mondo potete cercare nel menu di questo sito e tenervi aggiornati tramite queste pagine di Facebook e Twitter .
Perché parliamo di "permacultura"? 
La permacultura è un sistema di progettazione per il vivere sostenibile che ha preso avvio in Australia negli anni Settanta ed è oggi praticato da milioni di persone in tutto il mondo. Non si riferisce solo alla gestione del cibo, ma anche a energie rinnovabili, risorse agroforestali, gestione degli animali, riciclaggio dei rifiuti, raccolta dell'acqua, edilizia sostenibile, finanza, comunità abitative e riparazione dei territori.

La giornata internazionale della permacultura è ormai al suo quinto anno: nata come iniziativa australiana locale è cresciuta rapidamente conducendo a una sorprendente intensità e diversità di azioni: vedi ad esempio nel 2012 e nel 2013.
Per contatti, contributi e info scrivi a info@permacultureday.org  

giovedì 1 maggio 2014

1° maggio amaro. Ma come si cambia rotta?

1° maggio amaro se, come osserva Susanna Camusso, è ormai una "festa della disoccupazione", più che del lavoro. Non più un giorno di festa, dunque: questa giornata sempre più torna ad acquisire il significato di un momento di lotta: per politiche totalmente diverse. Vogliamo lavoro. Vogliamo sia riconosciuto anche il lavoro domestico e di cura. Vogliamo il pane e vogliamo anche le rose. Vogliamo più #Politicafemminile. Perché un cambiamento di rotta si trae solo dal coltivare la pace, curare l'ambiente, combattere la corruzione. 
No, le vecchie logiche non cambieranno nulla - né risolve "flessibilizzare". 
Serve una #riconversione.

domenica 13 aprile 2014

La Chiesa è società in divenire

DOCUMENTI/ARCHIVIO Avrete senz'altro sentito parlare dell'indagine che, in 12 paesi su 5 continenti, ha raccolto le opinioni dei cattolici riguardo a contraccezione, divorzio, aborto, celibato, sacerdozio femminile, diritti gay. Ma avete visto il rapporto? Eccolo, lo trovate qui.

E qui, invece, trovate l'analisi dei dati, corredata da numerosi grafici esplicativi (da qui potrete scaricare i dati anche in excel). 

Quasi ovunque vince quel dissenso, rispetto alla dottrina ufficiale, che (anche in sinergia con la figura progressiva del nuovo Papa) fa sperare in una strada di vero rinnovamente di questa grande istituzione. Non sarebbe cosa da poco, bisognerebbe rendersi conto. Tanto ha fin qui frenato, la nostra religione (così come quasi tutte le altre), facendo più o meno ovunque i giochi del potere, e tanto potrebbe fare, invece, per agire all'incontrario. Teniamola d'occhio. Proprio da lì, dalla culla dei peggiori pantani di compromissioni, si potrebbero liberare energie davvero nuove e pulite, capaci di riossigenare le acque.
Là sotto, dove le acque sono più fonde, polle gettano nuove correnti.
Fra queste il movimento Noi siamo Chiesa, Qui la loro sezione dedicata alle donne e al pensiero femminile.

venerdì 4 aprile 2014

Nuovi regolamenti della Commissione di vigilanza Rai: un primo passo avanti per la democrazia paritaria

L’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria esprime la sua soddisfazione per i regolamenti appena licenziati dalla Commissione di Vigilanza Rai per le prossime scadenze elettorali che riguarderanno le Europee, le Regioni Piemonte e Abruzzo, e numerose amministrazioni comunali:

Bene i nuovi regolamenti della Commissione di vigilanza Rai per contrastare la sotto rappresentazione delle donne in politica. Finalmente non saranno solo gli uomini gli unici protagonisti delle trasmissioni e servizi che la Rai manderà in onda per la prossima tornata elettorale. Per la prima volta infatti, richiamandosi all’articolo 51 della Costituzione e alla legge 215 del 2012, la Commissione di vigilanza intende contrastare efficacemente la sotto-rappresentazione delle donne in politica, e prescrive la più ampia ed equilibrata presenza di entrambi i sessi nelle trasmissioni radio televisive del servizio pubblico. Non più solo parità di accesso a tutte le forze politiche ma anche alle donne e agli uomini coinvolti nella consultazione elettorale. Un risultato ottenuto grazie al lavoro di squadra tra l’Accordo, la senatrice Laura Puppato e la deputata Paola De Micheli che, con il loro lavoro, sono riuscite a coinvolgere su questa battaglia di pari opportunità l’intera Commissione di vigilanza Rai. Commissione che, lo ricordiamo, conta solo 7 donne su 40 componenti e nessuna donna nel comitato di presidenza. 
L’Accordo è fiducioso che l’Autorità di garanzia per le telecomunicazioni si adeguerà agli stessi principi nelle delibere che riguardano le sue funzioni generali di controllo e le competenze sulle altre trasmissioni radiotelevisive.
Accordo di Azione Comune Comune per la Democrazia Paritaria 

mercoledì 2 aprile 2014

La svolta autoritaria va respinta: chiunque sia a proporla

Lorenza Carlassare: "Farò l’oppositrice finché muoio. L’idea del capo mi spaventa. La politica senza ideologia diventa un puro mestiere: da qui nascono le corruzioni"
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n° 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.

Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti)  a guardare. 
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi, ma il leader del Pd, a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Libertà e Giustizia, 27 marzo 2014

Riteniamo doveroso far conoscere questo appello. Anche per le ragioni già affrontate, su Politicafemminile, in questo post-dossier. La stampa italiana dimostra da lungo tempo di non dare un'informazione sufficientemente accurata e obiettiva su fatti che sono di un'estrema importanza. Lamentarsi di questo a quanto pare non serve a niente. Ma fortunatamente l'informazione siamo anche noi: poiché la peggiore storia che si ripete poggia sulla disattenzione e sull'oblio, ciascuno faccia del suo meglio per non cadere nel torpore e non perdere la memoria.