domenica 11 dicembre 2016

Uccisa da un raptus? No, da un uomo. Lettera all’ordine dei giornalisti

L’ultimo rapporto di monitoraggio mondiale dei media GMMP2015 (Gender Media Monitoring Project), registrando la preoccupante persistenza del sessismo (e di conseguenza di modalità sessiste nel rappresentare le notizie), nel giornalismo e negli organi di stampa di ogni Paese, raccomanda di tracciare politiche e pratiche mediatiche tese a promuovere una comunicazione più gender-equal.


Cioè egualitaria, più aderente alla realtà dei fatti, più attenta alla rappresentazione e alla rappresentanza femminile. Un invito raccolto dalla WACC (Associazione mondiale per la comunicazione cristiana) che, proprio il 10 dicembre, nella Giornata internazionale dei diritti umani (nonché giornata conclusiva dei "16 giorni per vincere la violenza contro le donne”) lancia una campagna per l’eliminazione del sessismo nei media entro il 2020. Contemporaneamente, in Italia, per iniziativa delle attiviste di Rebel Network, parte una lettera sul tema rivolta all’Ordine dei Giornalisti; ecco il testo:
Le Attiviste di Rebel Network chiedono all’Ordine Nazionale dei Giornalisti di intervenire con una potente azione di moral suasion affinché nel dare le notizie relative ai femminicidi si abbandonino espressioni fuorvianti e sminuenti della gravità del reato quali “delitto passionale”, “raptus”, “pista sentimentale”, “gelosia”. Questa terminologia induce di fatto a giustificare azioni criminali e violenze reiterate, non solo ostacolando il superamento di una cultura misogina ma rendendosene inconsapevolmente complice. Chiediamo inoltre che l’Ordine inserisca tra i suoi obiettivi prioritari del 2017 la scrittura e ratifica di una “Carta del Rispetto della dignità delle donne”. Una carta che sappia, come la “Carta di Treviso” per i minori (si pensi all’ uso del termine “baby-squillo”), dare indicazioni deontologiche definitive su come rispettare l’immagine e la dignità delle donne. Crediamo che questo documento potrà essere una fondamentale dimostrazione di quanto l’Ordine vorrà contribuire, con tutte le donne e gli uomini di questo Paese, a fare la sua preziosa parte in quel cambiamento culturale necessario e non più rinviabile per contrastare il femminicidio e porre fine alla violenza maschile contro le donne. Rebel Network, con le giornaliste associate, è a disposizione dell’Ordine per eventuali confronti e approfondimenti in merito, nonché per contribuire a giornate formative sul linguaggio e le modalità di comunicazione.

Una lettera che in poche ore ha raccolto oltre 200 firme. A tutte e a tutti raccomandiamo di sostenere questa istanza, su cui da tanti anni le donne si battono senza ottenere risposte. Per i giornalisti, ad esempio, sono previsti corsi obbligatori annuali di aggiornamento: possibile che non contemplino anche qualche aggiornamento obbligatorio sul tema del linguaggio sessista? aggiornamenti che consentano loro di conoscere studi come quelli messi a punto dal GMMP? e che trattino della capacità di rappresentare correttamente la cronaca sulle violenze contro le donne? Una cura non più rimandabile, per una vera #scuoladigiornalismo.


Per consultare i rapporti GMMP 2015:

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