mercoledì 14 settembre 2016

I social, Tiziana Cantone e l'errore umano

Ennesimo linciaggio mediatico di una donna, che viene perseguitata a morte: Tiziana non ce l'ha fatta e si è uccisa. Non si può non notare che, mentre lei si uccide, su Facebook (che nulla ha fatto e nulla fa per censurare i misogini e i violenti) è viva la querelle per la censura implacabile contro una celeberrima foto di guerra, forse la più straziante e famosa foto che esista contro le guerre. Perché? bè, ragazzina-nuda-che-brucia-al-napalm, sarà scattato l'algoritmo anti porno e anti pedofilia! what else? Ma, contemporaneamente, esattamente come avvenuto durante la lunga persecuzione del branco scatenato sul web (non solo su fb ma su tante altre piattaforme) Facebook ancora non ferma gli oltraggi a Tiziana Cantone. Nemmeno dopo la sua tragica morte per suicidio causata dall'efficace e reiterato linciaggio mediatico. Che continua. Mentalità violenta, misoginia, mascolinità tossica? macché. Contro questi contenuti l'algoritmo non scatta.
E' l'errore umano, bellezza.

Il solo fatto che possa esistere un sito deputato a distruggere qualcuno per vendetta è folle.
Il fatto poi che tale sito, fondandosi su vendette pornografiche, abbia come ovvia conseguenza di distruggere prevalentemente (se non quasi esclusivamente) donne, è l'incarnazione mediatica dell'odio contro il genere femminile.  Il ripetersi di suicidi che ne derivano (l'ultimo dei quali, appunto, quello di Tiziana) non riesce a impedire tutto questo e, anzi, scatena l'odore del sangue. Non paghi, gli odiatori di donne vanno in delirio vomitando commenti pieni di scherno e di violenza agli articoli che parlano delle vittime, e addirittura creano pagine Facebook dedicate alle stesse attività contro le ragazze appena uccise. Perché questo sono: non morte accidentalmente, ma condotte al suicidio.
Per algoritmi; per errori umani; per complicità e scaricabarili.
Non sono altro che nuove pagine che si aggiungono alle migliaia di pagine Facebook esplicitamente deputate alla misogina; fenomeno che viene ben spiegato a questo LINK..
Facebook e gli altri social se ne facciano una ragione: i mezzi per inventare algoritmi migliori, e controlli umani più efficienti, li hanno; gestire in questo modo la violenza rappresenta una scelta. 

1 commento:

  1. Questa ragazza è stata uccisa dalla sessuofobia che ti spinge a disprezzare ciò che da un lato ti attrae. Questa ragazza non ha fatto nulla di male o nulla per cui mritare una tale gogna, chi l'ha offesa, chi l'ha denigrata per le sue scelte, chi l'ha fatta vergognare di qualcosa che vergognoso non è, chi ha diffuso quel video senza il suo consenso ce l'ha sulla coscienza. L'hanno lapidata con le parole anzichè coi sassi ma la mentalità è la medesima di chi lapida le adultere. aveva il diritto di scopare con chi voleva, di farsi i video che voleva, di dire ciò che voleva. Mentre nessuno aveva il diritto di schernirla, diffondere i video, farne parodie e paginate di articoli o offenderla. oggi è uscita la notizia che secondo la madre di tiziana lei sarebbe stata "plagiata" dall'ex che la induceva a fare quei video poichè godeva a vederla con altri, non so se sia vero (potrebbe essere anche una legittima situazione di scambismo alcune coppie lo fanno per dare "pepe" al rapporto) o se la madre voglia comprensibilmente preservare la memoria di sua figlia dalle vagonate di offese ma in ogni caso chi l'ha offesa l'ha offesa in quanto donna che fa sesso liberamente e lo dichiara, a un uomo anche adultero non sarebbe mai successo, questa è la questione

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