mercoledì 18 novembre 2015

Mariana è una Fukushima del Brasile: l’ennesima tragedia dell’avidità che grida vendetta

Due dighe hanno ceduto il 5 novembre in Brasile, causando morti, dispersi e il peggior disastro ecologico nella storia del paese, le cui conseguenze sono talmente gravi da essere anche, al momento, impossibili da valutare. Ma non è tutto: altre 2 sono a rischio di fare la stessa fine, e perfino la Samarco Mineração, che irresponsabilmente e strenuamente, negava ogni pericolo, ieri (martedì 17 novembre) ha ammesso che, per le forti piogge, nuove strutture potrebbero cedere.

La Samarco Mineração (che riunisce i giganti minerari Vale SA e BHP Billiton), proprietaria della miniera che ha causato il primo disastro, non aveva nessun piano di monitoraggio né ha mai dato alcun preavviso di pericolo (come rivela Nilo Davila di Greenpeace Brasile); non solo! ma poiché nei giorni precedenti il crollo c'erano state piccole scosse di terremoto, la società aveva comunicato che i suoi tecnici avevano fatto ispezioni "senza rilevare niente di anomalo". Un'ora dopo questa dichiarazione è scoppiato l'inferno. E anche ora la Samarco peggiora la situazione, dichiarando che la marea di fango che ha travolto tutto “non è materiale tossico”. Biologi ed esperti ambientali sono unanimi, invece, nel dichiarare che è pericolosissimo; molti animali domestici e selvatici, oltre a tutti gli animali acquatici e anfibi che popolavano il fiume che dava vita alla valle, sono morti tra atroci sofferenze, e le autorità locali hanno dato disposizione, alla popolazione già poverissima scampata al disastro, di smaltire i vestiti e gli oggetti entrati in contatto con i fanghi.

Al di là delle tragedie che riguardano le vittime e coloro che hanno perso tutto, e di Mariana e dei suoi dintorni (bellissime cittadine storiche di Minas Gerais), l'intero ecosistema è devastato. La catastrofe di Mariana è un disastro ecologico fra i peggiori nella storia del paese, e del mondo intero: una sorta di Fukushima del Brasile.



Le dighe venivano infatti utilizzate per contenere rifiuti minerari. Questi ora hanno invaso, con la colata di fango, oltre 500 km, traboccando dallo Stato di Minas Gerais a quello di Espirito Santo, e coprendo una distanza maggiore di quella tra Rio e San Paolo. Il sistema delle acque del Rio Doce (e affluenti) è gravemente contaminato (i risultati dei test saranno disponibili solo nelle prossime settimane), ma non solo: il limo che si depositerà sul fondo dei fiumi è tanto che modificherà il loro stesso corso. E, secondo i geologi, quando il fango si consoliderà renderà difficile coltivare.Secondo gli esperti ambientali la colata tossica non solo danneggerà gravemente tutta la vegetazione e le specie animali, ma potrebbe seppellire la barriera corallina: creando danni su una scala "incommensurabile", secondo Marco Vinicio Polignano, dell'Università di Minas Gerais.
Secondo una relazione di valutazione del 2014 (che è nelle mani del Ministero delle Miniere e dell'Energia), c’è almeno una decina di altre dighe il cui livello di rischio è considerato elevato; del resto altri disastri simili, anche se di entità minore, avevano già avuto luogo negli anni passati, ma non se ne è quasi parlato, nessuno è corso ai ripari.
Alla miniera è stata immediatamente imposta una multa di 250 milioni di reais (61 milioni di euro).
Una multa che non solo è una miseria; ma un insulto. 
Fosse anche comminata una multa mille volte tanto, l’ipotetico risarcimento in denaro non coprirebbe mai nemmeno lontanamente i danni che ricadranno sulla regione e su tutta l’umanità.
Quello che deve cambiare è un intero paradigma di pensiero: dobbiamo smettere di accettare che, per fare denaro, la vita stessa sia minata alla base.
Con tutte le nostre forze dobbiamo stare al fianco di tutte le piccole Màxima Acuna del mondo, contro lo strapotere suicida dei forzati del profitto.

Nessun commento:

Posta un commento