domenica 13 settembre 2015

Flavia Pennetta e Roberta Vinci: dilettanti dello sport italiano

La storica vittoria di Flavia Pennetta, e di Roberta Vinci, e dell'Italia grazie a entrambe queste 2 atlete, casca proprio alla vigilia di uno storico meeting. Congratulazioni a loro, all'Italia e anche a chi ha organizzato il primo Meeting italiano dello sport al femminile, il prossimo 26 settembre. 
Un incontro che, siamo certe, getterà luce sul paradosso tutto italiano del dilettantismo femminile.
Ora che (dopo i tristi risultati dell'Italia ai Mondiali 2015) il mondo riconosce all'Italia una vittoria di questa portata, e che perfino il Presidente del Consiglio si è scomodato ad andare ad assistere alla competizione finale, si farà, finalmente e seriamente, mente locale alla vera condizione in cui le nostre atlete (incluse queste 2 campionesse) sono costrette dalla politica dello sport italiana?
Del dilettantismo femminile nello sport (lì con particolare riferimento al calcio) abbiamo già parlato qui. Ribadiamo ora, per i molti che ancora non lo sanno, che lo sport italiano è affetto da un sessismo talmente insultante da bollare letteralmente le donne, per definizione, come dilettanti, impedendo loro di accedere al professionismo sportivo. 
Come mai? La legge 91/1981 sul professionismo sportivo dice che lo status di “sportivo professionista” (diverso da quello di “dilettante”) è definito dalle singole federazioni sportive nazionali, che si dovrebbero rimettere alle direttive stabilite dal CONI. Ma dopo ben 34 anni, nonostante questa legge, molte federazioni ancora approfittano del fatto che la distinzione fra professionismo e dilettantismo non sia ancora stata chiarita dal CONI, per escludere esplicitamente le donne dall’area del professionismo.  L'imposizione del “dilettantismo” ostacola così l'accesso ai fondi e impedisce alle atlete di usufruire della legge 91/81 che regola i rapporti con le società, la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria, il trattamento pensionistico ecc. Una situazione messa ora in discussione dalla petizione che trovate qui.
Da 14 anni l'associazione Assist,  nata grazie all'impegno di sportive appassionate e atlete (tra cui Luisa Rizzitelli, Manù Benelli, Carolina Morace, Patrizia Panico, Antonella Bellutti, Josefa Idem, e con il patrocinio di Telefono Rosa) promuove cultura e rispetto per le donne dello sport.  

Con Assist, con le donne dello sport e con tutti i veri sportivi, appuntamento per parlare di questi temi, al Meeting italiano dello sport al femminile [dalle h. 10 del 26/11/2015 presso Vigamus, vale Sabotino 4, Roma]: per la prima volta tutti i sindacati di atleti a confronto con le grandi atlete, per parlare di diritti negati e di un nuovo impulso femminile in Italia.  

1 commento:

  1. Ma non perderebbero le agevolazioni fiscali indicate qui?

    http://www.filodiritto.com/articoli/2014/07/associazioni-sportive-dilettantistiche-alcune-nozioni-sugli-aspetti-civilistici-e-fiscali.html

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