domenica 9 agosto 2015

Anche il diavolo sorride; ora lo sapete. Odio e bellezza a Gaza

Scriveva Simone Weil che perfino la gioia ha due volti: esiste una gioia buona e una cattiva. Non si può fare a meno di ricordare queste parole vedendo il bel sorriso sul volto di Meir Ettinger, il giovane assassino che ha causato l'atroce morte del bimbo di un anno bruciato vivo a Gaza. E dopo giorni di agonia, anche il padre del piccolo è morto; ustionati restano in ospedale la mamma e il fratellino di 4 anni. Ma nessun rimorso
Solo un sorriso - addirittura luminoso - che conferma la piena volontà di fare il male, un male assoluto. Il ragazzo è nipote di Meir Kahane, fondatore della Lega di difesa ebraica, organizzazione di estrema desta, fondamentalista e terrorista, e fautore della deportazione di tutti i palestinesi. Questa è la scuola da cui sboccia quel sorriso, sulle labbra di un quasi bambino nutrito a odio e violenza.
Serve rispondere con altro odio? Forse a sfogare gli animi. Ma ad affogare la violenza, a prosciugare il sangue, non servirà mai. Solo la Bellezza potrebbe. Come sembra dirci lei, la ragazza che con il suo violino profonde musica sulle macerie di Gaza.


3 commenti:

  1. Su facebook una lettrice commenta, a questo post: "Mi chiedo se un articoletto simile, infuso dei più intollerabili cliché e trasudante lo spirito di Liala, sortisca l'effetto di farmi inorridire per il miasma antisemita che funge da cornice e sottotesto) o muovere compatimento. Scelgo la seconda opzione, ravvisando nello scritto una tale deficitaria ignoranza delle complessita' contemporanee, che mi pare non abbia ancora raggiunto lo stadio della maladefe e del preconcetto. Consiglierei a chi scrive di aggiornare la propria conoscenza sulla lista di vittime che il terrorismo di Hamas e PA ha mietuto fino ad oggi. Attenzione, nessuna giustificazione per l'estremismo fanatico delle destre israeliane su cui il premier Netanyahu ha la responsabilità di un attendismo e un'attribuzione di impunità colpevoli. Ma chi scrive qui gradirà ricevere la sollecitazione a munirsi di più seri e obiettivamente aggiornati strumenti, pena il sarcastico sberleffo all'appello alla Bellezza e l'inserimento acritico della bambina palestinese in posa Pallywood per il pubblico gonzo occidentale. Si guardi e si documenti su come i bambini sono disgraziatamente manipolati da un manipolo di terroristi con florido conto in banca e appoggi internazionali. Ha saputo che Hamas ha aperto un campo estivo quest'anno per aspiranti terroriste riservato alle bambine ? Si cerchi materiale adeguato in rete, Hamas non nasconde come militarizza e manipola i bambini, certo com'e' di poter contare sul ventre molle del pigro e tonto pubblico occidentale, avvezzo alla pornografia sull'infanzia proveniente dai reggenti di Gaza (quante immagini provenienti dalla Siria, dimenticata da tutti , soprattutto da esponenti del suo mondo ideologizzato e ipocrita). Congedandomi e augurandole di prendere maggiormente sul serio il difficile compito del giornalismo (a meno che non si ambisca di "appartenere" piu' che "informare", con quel che ne consegue...) le lascio un articolo su cui meditare. Questo succede quando si esercita il diritto di espressione a Gaza e si muovono critiche contro quel sistema parassititario che sta uccidendo, con il proprio teorema di odio e corruzione, il futuro dei cittadini palestinesi. Saluti (Rosanna)" http://www.maannews.com/Content.aspx?id=766876
    RISPOSTA: leggeremo l'articolo, Rosanna, e lo lasciamo qui, insieme alle notizie che dai, a disposizione di tutti, perché il dibattito che sollevi è interessante e benvenuto. A quello che dici, però, abbiamo qualcosa da rispondere (come giò fatto su Fb): nel commento seguente.

    RispondiElimina
  2. PREMESSA: esattamente 1 anno fa, su questo blog compariva (anche) questo post: "A Gaza, a Israele e al mondo intero: servono nuovi leader con nuove idee"
    http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2014/08/a-gaza-israele-e-al-mondo-intero.html
    che chiediamo di leggere proprio in relazione a quanto abbiamo scritto qui.
    A Rosanna: tutte le cose che tu scrivi qui sono vere, non le mettiamo minimamente in dubbio. Il fatto è, però, che il tema di QUESTO post era un altro. Include il fatto che compassione ed empatia non sono buonismi, ma preziose risorse che ci mancano: così tanto che vengono interpretate, anche da te, come stucchevoli balle. Sul tema più ampio che tu sollevi, chiedo anche a te di leggere il post dell'anno scorso e di guardare anche i video che ci trovi; ma non perché pretenda di "insegnare qualcosa"; te lo chiediamo non solo perché contengono preziose informazioni (che i nostri media non ci danno) ma per cercare di avvicinarci al solo terreno comune su cui si può andare oltre alla rissa: uno spazio cui si arriva solo dopo aver fatto lo sforzo, per quanto difficile, di sentirsi (anche) "l'altro", di provare a mettersi al suo posto. Rabbia, frustrazione, bisogno di giustizia non possono essre messi a tacere, ma la nostra speranza è che trovino altri bersagli di quelli che hanno attualmente.

    Poi… hai ragione da vendere nel citare la grandissima complessità che investe il conflitto di cui parliamo; ma proprio per questo, crediamo, bisognerebbe ampliare al massimo anche l'ascolto.

    RispondiElimina
  3. ho trovato anche questo
    caro vicino palestinese ti scrivo..
    http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2014/08/una-donna-israeliana-scrive-al-suo.html
    (Anna)

    RispondiElimina