venerdì 5 settembre 2014

Abbiamo bisogno di pace e non di corruzione e guerre. Una parola decisiva contro gli F35

Serve ricordare come le donne, oltre a essere le più colpite dalle conseguenze di ogni guerra, siano anche le più estranee alle decisioni catastofiche che la politica dominante prende costantemente, in merito ad armamenti e gestione dei conflitti? Riguardo all'assurda spesa per gli F35, è lo stesso Pentagono a sottolinearne le debolezze; il loro acquisto ha una sola efficienza certa: far girare molti soldi, a vantaggio di pochi, sottraendoli a necessità ben più urgenti.  
Chiediamo al Governo e al Presidente del Consiglio di dire No agli F-35
Invitiamo a fare rete fra gli attivismi. Invitiamo a partecipare alla manifestazione per fare un #passodipace, il 21 settembre a Firenze.
E invitiamo a diffondere la campagna Taglia le ali alle armi e a sottoscrivere l'appello della Rete per il disarmo:
La società italiana è divisa su molti temi ma sugli F-35 ha mostrato un'opinione se non unanime, almeno ampiamente condivisa e trasversale: 
in grandissima parte pensa che portare avanti il programma di acquisto degli F-35 sia un errore. Non sono solo le reti pacifiste a chiedere la cancellazione del programma, le decine di enti locali che sostengono la campagna Taglia le ali alle armi, le oltre 90mila persone che hanno sottoscritto i suoi appelli e partecipato alle sue iniziative, ma personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, giornalisti, persino ex militari. Un recente sondaggio Demopolis per La7 colloca al 57% l’accordo diffuso per (quantomeno) una riduzione degli acquisti di caccia.
La crisi non accenna a fermarsi: la disoccupazione ha raggiunto il 13% complessivo e il 42,3% tra i giovani sotto i 25 anni, mentre le politiche di austerità imposte dall’Europa invitano gli stati membri a effettuare tagli draconiani alla spesa pubblica, in primo luogo a quella sociale. Si taglia su tutto ma non sulle spese militari. Se proprio dobbiamo fare dei tagli facciamo quelli giusti! Eliminiamo i veri sprechi: rinunciamo agli F-35. Oggi più che mai abbiamo bisogno di pace e di non guerra, di servizi sociali e non di armi, di sicurezza sociale e non di missioni militari. La società italiana reclama democrazia, riforme tangibili e scelte coraggiose: chiede di cambiare verso in modo chiaro, senza ambiguità, senza esitazioni e nella direzione giusta.
Cancellare il programma di acquisto degli F-35 sarebbe uno dei modi migliori per dimostrare che le promesse di cambiamento vengono mantenute, che la distanza tra la società e chi la governa può ridursi, che una volta tanto i diritti della maggioranza dei cittadini possono prevalere sugli interessi e i privilegi delle caste militari e delle aziende che producono strumenti di morte.
Cancellare il programma di acquisto degli F-35 sarebbe oggi una scelta davvero popolare ma dal Governo e dal Parlamento arrivano segnali discordanti e contraddittori, dichiarazioni e prese di posizione che un giorno sono incoraggianti e il giorno dopo riconfermano gli errori degli ultimi anni.
Chiediamo al Governo e al Presidente del Consiglio di non tergiversare e fare una scelta chiara: dicano No agli F-35, scelgano di far decollare il lavoro e di mettere le ali ai diritti sociali.
Fermate il programma dei Caccia F35




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