venerdì 1 agosto 2014

1 agosto 2014: entra in vigore la Convenzione di Istanbul. Lettera morta senza un Ministero per le Pari Opportunità

Buongiorno! oggi, 1 agosto, entra finalmente in vigore la Convenzione di Istanbul. Un grande giorno, per le donne - e per ogni paese che si voglia dichiarare civile. Ma, c'è un ma. Gli strumenti per attuarne i propositi non esistono. A partire dal Ministero per le Pari Opportunità - gli strumenti concreti che soli possono fare la differenza. 
Abbiamo un dipartimento… qualcosa che è pari più o meno a un quasi-niente, con tutto quello che ne segue - e che non ne consegue. Aspettare stanca. Lamentarsi stanca. Ripetersi anche. Una, due, tre, trecento volte.

Il Parlamento glissa. Ha sempre "cose più importanti" di cui occuparsi (litigare, in infinite risse inutili). Oggi (nel disinteresse generale, mentre i parlamentari lasciavano rumorosamente l'aula essendo "tardi") Pia Locatelli ha ricordato che proprio l'Italia è stato il primo Paese europeo a ratificare la Convenzione. Peccato però, ha aggiunto, che i provvedimenti presi in Italia (peraltro criticabili - aggiungiamo noi, a partire dal Decreto cosiddetto "antifemminicidio", per le ragioni qui ben documentate, ndr) non siano ancora accompagnati dagli strumenti indispensabili per renderli efficaci: i fondi (comunque insufficienti) non sono ancora disponibili e il piano antiviolenza entrerà in vigore (forse), solo dal prossimo autunno. 
E apprezziamo abbia concluso sollecitando, ancora una volta, il Presidente del Consiglio a ripristinare il Ministero delle pari opportunità o, almeno, a nominare una figura all'interno della Presidenza del Consiglio che ne assuma le deleghe.

Necessità continuamente, inutilmente denunciata dalle donne fuori e dentro al Parlamento, e appena richiamata, per inciso, anche con questa petizione lanciata da un'altra parlamentare, Giulia Di Vita.  

1 commento:

  1. ma ci faccia il piacere! direbbe Totò.
    https://www.youtube.com/watch?v=fa3a50pLmu8
    Certi siti e certi argomenti - come quelli che denunciano i gravi pericoli dell'avanzare delle arroganti donne (e delle pericolose razze inferiori) non meritano altri commenti.
    E buonanotte.

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