venerdì 16 maggio 2014

Alessia Mosca: per un'Europa a misura di donne

La mia storia, politica e non, è sempre stata caratterizzata da un’attenzione particolare ai temi europei, da una parte, e alle donne - soprattutto sul fronte occupazionale - dall’altra. Sono molto contenta, quindi, dell’invito in questo spazio femminile molto ricco di spunti, per raccontare - specificamente alle donne - qualcosa di me e delle ragioni che mi hanno spinto a candidarmi per il Parlamento europeo.
Vengo da una città di provincia, una famiglia e un percorso simili a tanti altri. L’occasione per guardare altrove e innamorarmi dell’Europa è arrivata per caso, a 21 anni, con l’opportunità di uno stage al Parlamento europeo nello staff di una donna che ha segnato la mia storia politica, Maria Paola Colombo Svevo. In quel momento la mia vita è cambiata in maniera profonda: erano gli anni subito dopo lo scandalo di Tangentopoli e la mia generazione aveva una forte voglia di impegnarsi in politica in reazione a tutto quello che era appena accaduto. La voglia di dimostrare che la politica era uno strumento importante per fare cose utili, che migliorassero la vita delle persone e della società, che non era “sporca” di per sé e avrebbe potuto essere pulita, trasparente, se portata avanti da persone pulite.

Da qui ha preso avvio il mio impegno in politica, proseguito in maniera parallela alla continuazione degli studi che mi ha portata, dopo due master, a diventare ricercatrice all’Agenzia di Ricerca e Legislazione di Beniamino Andreatta. Nel 2008 sono stata eletta alla Camera dei Deputati, dove ho voluto mettere in pratica tutto il bagaglio di conoscenze acquisite in quegli anni: la maggior parte delle proposte di legge che ho presentato vertevano su temi relativi al lavoro (qui un bilancio della mia attività parlamentare).

Di queste proposte, alcune sono diventate leggi e due in particolare mi stanno molto a cuore: la legge 238/2010, sulla circolazione dei talenti, e la legge 120/2011, che introduce quote di genere nei cda delle società pubbliche e quotate.
Ho sempre pensato che la condizione della donna in Italia – la difficoltà nell’accedere al mercato del lavoro, le disuguaglianze a livello retributivo e di possibilità di carriera e molte altre ingiustizie che purtroppo conosciamo bene – fosse prima di tutto una questione culturale e che, quindi, per modificare realmente le cose, proprio sulla cultura bisognasse agire. Questo fa la legge sulle quote di genere, che, rompendo il soffitto di cristallo, mira alla costruzione di una leadership femminile in grado di realizzare un nuovo modello di gestione aziendale. Questo, soprattutto, fanno tutte le proposte sulla conciliazione tra vita privata e vita professionale (il congedo di paternità obbligatorio e lo smartworking, per citarne due): non solo facilitare la conciliazione per le donne ma renderla un’esigenza anche degli uomini, insistendo sul diritto di entrambi i genitori di crescere i propri figli senza dover rinunciare al proprio lavoro o alla propria carriera.
Più siamo, maggiore è la nostra forza. Per questo motivo portare questa battaglia, insieme a tante altre, in Europa, ci permetterà di cambiare le cose meglio e più in fretta.  L’Europa è l’orizzonte che ci può permettere di alzare l’asticella dei diritti, per tutti e soprattutto per le donne.
I risultati più importanti ottenuti in Parlamento li abbiamo realizzati facendo sistema, con le associazioni e le persone direttamente coinvolte dalle proposte di legge stesse. Questo è lo stesso lavoro che intendo iniziare se dovessi arrivare a Bruxelles: rappresentare un canale di accesso alle istituzioni comunitarie, un veicolo di informazioni, e al contempo essere la voce di tutti coloro che condividono le battaglie che porterò avanti, dall’equità di genere all’attuazione dell’Agenda digitale europea.
Spero di avere la fiducia e il sostegno di tutte voi, e che anche da qui potremo stringere una relazione reciproca.
A presto,
Alessia Mosca
Capolista alle elezioni europee del 25 maggio per “Partito Democratico” nella Circoscrizione Nord-Ovest.

Nb: come si vota? cose da sapere.

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