sabato 8 marzo 2014

Pronunciamento europeo: l'Italia dovrà dare applicazione alla Legge 194

Mentre il nostro Parlamento ci sta preparando un amaro #8marzo in materia di democrazia paritaria, proprio nel giorno di questa ricorrenza l'Europa porta alle donne italiane una vittoria storica su un altro tema di grandissima importanza. Il Comitato Europeo per i  Diritti Sociali ha infatti condannato l'Italia in merito alla mancata applicazione delle Legge 194. L'avvocata costituzionalista Marilisa D'amico, che ha condotto l'azione, spiega qui cosa è avvenuto:
 

Da oggi tutte le Regioni non avranno più scuse e dovranno correre ai ripari, dotandosi di strumenti che riequilibrino la presenza di medici obiettori e non obiettori. Un passo fondamentale per porre fine ai gravi ritardi che stanno riportando le pratiche clandestine a drammatici livelli, con tutte le loro nefaste conseguenze. Un grande grazie alle avvocate Marilisa D'Amico e Benedetta Liberali, che hanno ottenuto il pronunciamento, in seguito al reclamo mosso da IPPF EN, su richiesta della Laiga, associazione italiana dei medici non obiettori. 
Un grazie anche alle amiche di associazione DonneinQuota per aver organizzato l'intervista.

7 commenti:

  1. Il reclamo è stato mosso da IPPF EN, non da Laiga

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    1. Il reclamo è stato mosso da IPPF e LAIGA, INSIEME

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    2. Sui documenti ufficiali sul sito del Comitato compare che il reclamo è stato mosso da IPPF EN con il supporto dei due avvocati. Che Laiga abbia partecipato fornendo dati e supporto è chiaro, ma da un punto di vista strettamente giuridico mi sembra inesatto dire che il reclamo è stato mosso insieme. Premetto che sono grata a chi si è mosso per affrontare questa grave lacuna e che quello che cito è un aspetto poco rilevante, ma mi sembra comunque opportuno fare chiarezza.

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    3. è corretto: come ben specificato da avv. Marilisa D'Amico nel video, il reclamo è stato mosso da IPPF EN, su segnalazione e richiesta della LAIGA, e l'azione condotta dalle 2 avvocate (D'Amico e Liberali).
      Aggiungiamo citazione e link alla IPPF EN anche nel post :-)

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  2. Ma che riequilibrio DEVONO ELIMINARE l'OBIEZIONE... I GINECOLOGI FACCIANO il loro lavoro! Viene prima LA DONNA e poi il medico !

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    1. dimentichi che questo richiederebbe la modifica della legge, cosa non necessaria in effetti: hai ascoltato l'avv. D'Amico?
      Anna

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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