giovedì 7 novembre 2013

Donne contro le mafie: una lettera pubblica a Denise, figlia di Lea Garofalo

Cara Denise,
siamo donne che si sono riunite  (anche con uomini) per l'incontro pubblico a Roma dal titolo ‘Parole e azioni di donne contro le mafie’, con scrittrici, giornaliste e politiche nel quale abbiamo voluto riflettere, insieme, sulle donne impegnate nella difesa della legalità e su quelle che vivono nella illegalità, sulle donne che contrastano le mafie e su quelle che le alimentano.
E' il terzo di un ciclo sul tema Corruzione e illegalità. Il NO delle donne, iniziato nel 2012 per iniziativa di Noidonne, giornale storico delle donne italiane, e dell’associazione Noi Rete Donne). 

Un incontro con scrittrici, giornaliste e politiche nel qaule abbiamo voluto riflettere, insieme, sulle donne impegnate nella difesa della legalità e su quelle che vivono nella illegalità, sulle donne che contrastano le mafie e su quelle che le alimentano.

Sì, un incontro al femminile, anche se non precluso agli uomini. Perché le donne, oggi in Italia, sono protagoniste del bene e del male. Perché pensiamo che le donne convinte che la legalità sia l’unica strada percorribile a vantaggio della civiltà e dei diritti di tutti e tutte debbano dialogare confrontando idee, esperienze e bisogni espressi dalla società civile, e debbano stringere alleanze forti che possano contrastare la cultura dell’illegalità e della corruzione. 

Siamo consapevoli che è una battaglia durissima perché l’idea che il rispetto delle leggi sia un fastidio e non un bene comune è radicata profondamente e ha contaminato parte del tessuto della nostra società. Ma sappiamo anche che tante sono le persone che reagiscono e non si rassegnano. Sappiamo anche che contrapporsi alla forza pregnante dell’anti-stato in certe situazioni è un gesto molto più che coraggioso, richiede eroismo. È una scelta definitiva che non consente ripensamenti e che implica rotture traumatiche anche dei rapporti familiari. 

È stata la scelta di tua madre, donna che ammiriamo e di fronte alla quale ci inchiniamo con immenso rispetto. Non sappiamo cosa abbia patito nel suo intimo, ben prima che gli aguzzini la raggiungessero e la violassero brutalmente. Possiamo immaginare la sofferenza di una testimone di giustizia che ha vissuto in solitudine e privatamente l’impatto violento di un percorso che, al contrario, meritava l’attenzione e la condivisione della società tutta. 

Perché il rifiuto di Lea Garofalo è stato certo dell’oppressione del sistema malavitoso e familiare, ma è stata anche una scelta politica, nel senso più alto del termine. Lea ha pensato a te, ha voluto interrompere una trasmissione di morte salvaguardando il bene più importante per una madre: la figlia, i figli. L’essenza della vita che è generata. 

Ma noi sentiamo e pensiamo Lea come madre di tutte e tutti coloro che hanno a cuore il progresso e la democrazia. Noi sentiamo Lea Garofalo Madre Universale per aver avuto cura del bene collettivo e anche dei/delle nostri/e figlie/e. 
Il nostro dolore è civico e umano, è un grido di donne che riconoscono la grandezza di un gesto pubblico: non è paragonabile al tuo, intimo e non profanabile. Ma ci tenevamo a farti giungere questi pensieri, cara Denise, per rappresentarti una vicinanza sincera di donne che non conosci personalmente ma che vogliono legarsi a te con un filo saldo di calda amicizia. 
    
Giustamente vivi sotto protezione e non sappiamo come siano le tue giornate. Non conosciamo i tuoi sogni di giovane e le tue aspirazioni. Non sappiamo cosa possiamo fare per aiutarti, se hai bisogno di aiuto. Sappiamo che siamo disponibili ad accogliere e soddisfare tue eventuali richieste.

Prendi queste parole, intanto, come un pensiero affettuoso e al di fuori di ogni inutile retorica. Una cosa possiamo offrirtela: se vuoi e quando vorrai, possiamo ospitare su Noidonne tuoi scritti, riflessioni o pensieri che vorrai affidare alla stampa e alla lettura di tante altre persone. Sarebbe un modo per te di mantenere il filo di un discorso in nome e nel ricordo di Lea Garofalo, ma anche di pensarti come una donna che sta costruendo il suo futuro partendo dall’amore grande della sua mamma.   
   
Un sentimento cui ci uniamo come donne che vogliono condividere con te la convinzione che un mondo migliore è possibile. Insieme.

Roma, 6 novembre 2013
Seguono firme, dal Convegno "Parole e azioni di donne contro le mafie


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