lunedì 29 luglio 2013

L'affido condiviso, la Pas, e i continui disegni di legge contro le donne e contro il diritto di difendersi dei bambini: facciamo chiarezza

ARCHIVIO/DOCUMENTI Sul tema dell'affido condiviso, detto anche della "bigenitorialità", c'è molta confusione. E' una confusione voluta e indotta da molti, perché su questo terreno si giocano battaglie di importanza cruciale per le donne e per la stessa democrazia. E per affrontarle è necessario essere ben informate/i. Con questo post cerchiamo dunque di darvi un quadro di riepilogo utile a orientarsi.
La legge 54/2006
Nel 2006 è stata introdotta in Italia la cosiddetta “legge sull’affido condiviso” (54/2006) il cui scopo avrebbe dovuto essere garantire la “bigenitorialità”, cioè il sacrosanto diritto, per i figli di genitori separati, di crescere mantenendo un rapporto con entrambi i genitori. Ma quella legge tuttora in vigore presentava, fin dall’inizio, una profonda lacuna nel fatto che non vi era prevista alcuna modalità di azione o prevenzione nell’eventualità (non certo rarissima) che, nella famiglia interessata dalla separazione, fosse presente l’elemento dei maltrattamenti o di altri gravi abusi. In assenza di tali precauzioni, l’obbligo dell’affido condiviso, anziché migliorare la situazione, può acuire pre-esistenti condizioni di pericolo
Cosa che è stata drammaticamente dimostrata nei fatti, inclusi casi eclatanti in cui il genitore abusante, nell’esercizio dei suoi diritti di “bigenitorialità”, ha portato a termine sui figli atroci vendette di cui spesso il vero obiettivo è la madre, rea di volere la separazione.
Sarebbero dunque necessari interventi migliorativi capaci di disciplinare questi aspetti e di tutelare i soggetti più deboli. 
Eppure, paradossalmente, la legge è stata si messa in discussione più volte, ma i ripetuti tentativi di ritoccarla non andavano affatto nella direzione di garantire i componenti della famiglia da simili pericoli, e dall’eventuale coniuge violento.
Al contrario, come se la legge fosse solo il primo grimaldello con cui intaccare diritti da tempo acquisiti, sono stati messi in campo numerosi tentativi di revisione volti addirittura a stravolgere il principio base della bigenitorialità, direttamente ai danni della donna. E come? sbilanciando la cifra dalla “condivisione” a un riconoscimento sostanzialmente preminente nei confronti del padre.
Ciò ignorando platealmente non solo che questo sbilanciamento contraddice la Costituzione e il diritto di famiglia, ma anche che, per quanto i maltrattamenti possano essere perpetrati da entrambi i genitori, statisticamente le violenze e gli abusi sono in larga maggioranza operati dal coniuge maschio, in un disequilibrio di genere certamente favorito da retaggi culturali di dominio.

Il ddl 957 e la PAS
E un ritorno a questo “dominio” è appunto il senso più profondo delle modifiche che intendeva imporre il ddl 957, voluto da Pdl e Udc.
Questo decreto insisteva sulla potestà dei genitori reintroducendo appunto elementi di quella “patria potestà” che era stata cancellata nel 1975, con il diritto di famiglia che stabiliva la parità fra i coniugi.
E infatti, premesso che “il figlio è soggetto alla potestà dei genitori sino all’età maggiore o alla emancipazione” questo spudorato decreto avrebbe introdotto che nel momento i cui “sussiste un incombente pericolo di grave pregiudizio per il figlio, il padre può adottare i provvedimenti urgenti ed indifferibili (art. 316 e 322)”. 
Il padre, cioè un genitore per principio preminente rispetto all’altro.  
Ma non solo. Per maggior sicurezza, là dove tenta di dare al padre, in modo aprioristico, un potere che esclude la madre (e di fatto la assoggetta), il ddl 957 intende anche prevenire che tale potere possa venire scalfito dall’emergere di abusi e, appunto, da relative contestazioni. E così si brandisce, dandole status di strumento giuridico, una teoria senza alcun fondamento, la quale vuole che, se i figli rifiutano un genitore perché lo temono, la causa si debba al “condizionamento negativo” indotto dall’altro genitore (nella fattispecie si adombra sempre il concetto della “madre malevola” che riesce a penetrare l’inconscio dei figli portandoli a odiare il padre).  E’ la cosiddetta Pas (Parental Alienation Syndrome), o “sindrome di alienazione parentale” o di “alienazione genitoriale”, volta a esautorare ogni versione fornita da familiari abusati.

Co’è la Pas o presunta ‘sindrome di alienazione genitoriale’?
La cosiddetta Pas è una ipotetica “sindrome” messa a punto a uso e consumo dei negazionisti della violenza domestica. Un concetto che (strumentalizzando fenomeni di contrapposizione che notoriamente si creano fra coniugi in via di separazione), generalizza malamente, prestandosi a ogni distorsione volta a negare le problematiche di abusi violenti e/o pedofili. E come tale è giustamente additata come sindrome giustificativa, volta a negare l’incidenza delle violenze e degli episodi di pedofilia.
Né appare un caso che la Pas come strumento giuridico sia stato inventato da uno psichiatra su cui pesano appunto pesanti sospetti di pedofilia: Richard Gardner. Il quale non solo sosteneva apertamente che non vi fosse “nulla di particolarmente sbagliato nella pedofilia, incestuosa o meno”, ma alla sua morte, avvenuta per suicidio, è stato trovato positivo ai farmaci per la castrazione chimica che evidentemente si autoprescriveva. Informazioni più approfondite su Gardner QUI, e alla relativa fonte originale, articolo di Andrew Gumbel].
Ad ogni modo, la presunta Pas è stata negli ultimi decenni attentamente verificata sia in sede psichiatrica sia giuridica, venendo sconfessata in numerosi paesi in cui si era tentato di introdurla (dagli Usa, all’Europa).  Ad oggi non solo non è mai stata scientificamente provata, ma è ormai riconosciuta come “scienza spazzatura” dal contesto scientifico internazionale.
Qui alcune valutazioni: Società Italiana di PediatriaAndrea Mazzeo [vedi anche QUI], Maria Serenella Pignotti. Inoltre Jorge Corsi di ASAP [fonte secondo alcuni controversa ma che citiamo per completezza].

Perché la Pas è strumento utile a negare violenza e pedofilia?
Perché attenzione: ove si introduca la PAS, si mette il bavaglio ai figli che rifiutino un genitore. La loro testimonianza non è ammessa in quanto “non attendibile” (perché di certo frutto di “plagio” dell’altro genitore).
E si verifica così il paradosso per cui il genitore che, a causa di possibili abusi e violenze, è temuto dai figli, viene favorito, perché appunto la presenza di un rifiuto nei figli viene considerata frutto di una colpa del genitore che invece dai figli è accettato.
Come recita l’art. 9 del ddl 957: “il comprovato condizionamento della volontà del minore, in particolare se mirato al rifiuto dell’altro genitore attivando la sindrome di alienazione genitoriale, costituisce inadempienza grave, che può comportare l’esclusione dall’affidamento”. Ove il “comprovato” condizionamento viene provato sostanzialmente dalla presenza di resistenze nei figli, i quali non vengono ascoltati perché “inattendibili”. E il gatto si morde la coda senza soluzione di continuità.
La PAS è un formidabile strumento intimidatorio contro le donne, e possibile viatico per lasciapassari a violenti e pedofili. Come tale la PAS è l’obiettivo principe di chi vorrebbe tornare agli ordinamenti ottocenteschi e si oppone dunque al diritto di famiglia attuale, in quanto ritenuto “troppo matriarcale”. Sembra incredibile, vero?

Chi vuole la Pas in Italia, strumento utile a negare violenza e pedofilia?
Dato quanto sopra, non ci si spiega come mai in Italia si insista, contro ogni orientamento internazionale, e contro ogni logica e giustizia, a voler fare della PAS uno strumento giuridico: che sconfessa la maggior parte delle denunce e consente di estromettere i bambini dai ruoli di testimoni.
Eppure, sull’onda di tale obiettivo, sono stati presentati in successione ben 5 disegni di legge. Ma attenzione: non solo dalla destra più conservatrice – che pure ha fatto da apripista. Alle bordate della destra sono seguite a ruota quelle di esponenti di tutti i partiti (che evidentemente cullano in sé visioni trasversalmente patriarcali e ostili alle donne):
1. ddl 957 (Pdl e Udc), 
2. ddl 2800 (IDV), [in palese disaccordo, peraltro, con esponenti donne di IDV stesso]
3. ddl 3289 (UDC-SVP-AUT UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) al Senato, 
4. ddl 5257 (PDL) alla Camera.
TUTTI questi progetti di legge presentano, sotto diverse facce, lo stesso, identico tentativo: quello di introdurre (tramite il cavallo di Troia dei giusti “diritti dei bambini” al rapporto con entrambi i genitori), l’arma impropria della Pas, che toglie ai bambini ogni voce.
TUTTI questi ddl pretendono che i genitori “armonicamente” interagiscano condividendo ogni dettaglio della vita di figlie e figli. Sempre? Si, anche quand’anche la separazione sia conseguenza di violenza domestica o altri abusi. Ed è questo che perpetua, e anzi può drammaticamente acuire, eventuali condizioni pre-esistenti di pericolo.
E a questi si aggiunga (ultimo nato) il Progetto di Legge n° 1403 presentato il 22 luglio 2013 dall’On. Bonafede e da altri parlamentari del Mov5stelle: il quale rischia di essere ulteriormente peggiorativo, rispetto ai precedenti, anche se ha l'accortezza di non citare espressamente la Pas.  
Nel frattempo, questo è ciò che accade in Italia: sempre più avvocati che difendono genitori abusanti ricorrono al pretestuoso strumento della “Pas”, al fine di vanificare le denunce di abusi nei loro confronti. E mentre la parte maltrattante viene rappresentata nella condizione di vittima, il coniuge maltrattato finisce sul banco degli accusati, come calunniatore e manipolatore dei figli (della cui testimonianza non si tiene più conto). E per tale soggetto-supposto-calunniatore cosa si chiede? che perda i diritti di genitorialità – quelli che si voleva “garantire equamente” a entrambi i genitori. 
Non stupiamoci dunque se nel nostro paese violenza e femminicidio raggiungono ormai dimensioni da emergenza nazionale.  

Che fare
E' necessario fare chiarezza, in primis fra coloro che, confusi da argomentazioni ingannevoli, cadono in buona fede in convinzioni controproducenti. Magari in seguito a cattive esperienze fatte con donne che di fatto cercano di abusare, a fini personali, dei loro diritti di ex-coniugi o di madri: noi tutte e tutti conosciamo situazioni del genere, e noi donne per prime siamo ben consce che non è certo l'essere "donna" che può garantire, in sè, comportamenti equi. Ma non si possono prendere simili casi a statistica per demonizzare le donne al fine di distorcere la legge in senso antiparitario. Sono ben più numerosi i padri che NON si interessano dei figli mai, e che per un'intera vita non contribuiscono al sostentamento nemmeno con un euro. : che facciamo, allora togliamo diritti a tutti i padri che si comportano bene?
Gli strumenti legali che già ci sono vanno utilizzati meglio, e migliorati in ben altro senso.
E tantomeno, il fatto che esistano donne che si fanno scudo di giuste battaglie per penalizzare uomini che non lo meritano può essere la scusa con cui negare la grave difficoltà che le donne e i bambini già vivono rispetto alla violenza e abbandonarli ad essa ancora più di quanto già non avviene.
Dobbiamo chiarire che, se davvero vogliamo arginare la violenza domestica con tutte le sue tragiche conseguenze:
1. simili disegni di legge di modifica dell’affido condiviso, che adombrando miglioramenti tentino di introdurre la PAS, vanno decisamente contrastati, 
2. le denunce di violenza e/o pedofilia NON sono da vanificare, rubricandole a escamotage scorretti per ottenere migliori condizioni di separazione;
3. nessuna madre considera la vicinanza di un padre responsabile e attento un ostacolo da evitare, bensì una risorsa preziosa;
4. la bigenitorialità va dunque salvaguadata nella sua vera essenza, e non in termini strumentali contro le donne;
5. qualunque proposta seria di bigenitorialità deve esplicitamente prevedere ed affrontare l’eventualità di un partner abusante o che abbia già espresso minacce, rispetto al quale è prioritario prendere provvedimenti: a partire dalla revoca di ogni forma di affido condiviso.




52 commenti:

  1. Io eliminerei Jorge Corsi dai punti di riferimento. Per noi che abbiamo iniziato ad occuparci di PAS in Italia questo nome neppure esisteva finché non si è scoperto lo scandalo che lo colpiva.
    http://es.wikipedia.org/wiki/Jorge_Corsi
    Non so come questo nome abbia poi acquisito valore. Forse per un tranello degli stessi fautori della PAS per toglierci credibilità.
    Fare riferimento a Corsi equivale a fare riferimento a Gardner.

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    1. grazie dei suggerimenti: sarà il caso di approfondire e di apporatre correzioni al post

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    2. Dire che Corsi equivale a Gardner è una sciocchezza. Corsi sosteneva tesi del tutto opposte a quelle di Gardner, inoltre mentre Corsi era uno specialista di violenza di genere, Gardner era uno psichiatra infantile. Infine Corsi è stato condannato a 3 anni di carcere come pedofilo, mentre Gardner è stato calunniato ingiustamente a causa delle sue ricerche sulle false accuse di pedofilia che hanno rovinato la vita di migliaia di bambini.

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    3. A leggere lei, sembra quasi che Gardner sia in odore di santità :-) . Io invece dubito fortemente che quando pensano a lui i bambini costretti a frequentare (per la PAS)un genitore che odiano lo ringrazino.

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  2. Comunque, prima di Bonafede, anche un senatore ha presentato un ddl sull'affido condiviso il 10 aprile:
    S. 409 Modifiche al codice civile e alle relative disposizioni di attuazione in materia di affidamento condiviso dei figli
    Giacomo Stucchi (LN-Aut)
    Il testo non è ancora disponibile... da aprile
    Stiamo attent* anche a questo DDL, quindi.

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  3. Adesso che la Pas è stata rigettata senza appello dal Dsm V appena uscito e ci sono poche speranze di riproporla come sindrome o disturbo relazionale (anche se lo zoccolo duro dei professionisti che l'hanno appoggiata non hanno rinunciato alla possibilità di presentare le loro perizie...) si affaccia una nuova possibilità: quella di riproporla come reato. Il nuovo obiettivo di alcuni è trasformare i "sintomi" proposti dal Dott.Gardner in una nuova fattispecie: http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/07/25/il-reato-di-impedimento-doloso-alla-cura-genitoriale-ancora-un-volto-della-pas/

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    1. Grazie a tutte/tutti per le preziose informazioni: terremo aggiornati i riferimenti reperibili in questo post.

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  4. Maria Rita Parsi, che parla di Sindrome di Medea(anche questa inesistente, come la P.A.S.) e che consiglia, in caso di separazione conflittuale tra genitori, la mediazione familiare obbligatoria. Sconvolgente!!! Ormai le donne stanno perdendo qualsiasi strumento di difesa dallo stalking e dalla violenza intrafamiliare.

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  5. Maria Rita Parsi, che parla di Sindrome di Medea(anche questa inesistente, come la P.A.S.) e che consiglia, in caso di separazione conflittuale tra genitori, la mediazione familiare obbligatoria. Sconvolgente!!! Ormai le donne stanno perdendo qualsiasi strumento di difesa dallo stalking e dalla violenza intrafamiliare.
    http://www.oggi.it/consiglio/figli/2013/07/30/vendetta-un-padre-puo-uccidere-i-figli/

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  6. Non è vero che la PAS è stata rigettata dal DSM-5, chi lo sostiene non sa neppure di cosa sta parlando. Il fenomeno della PAS viene descritto nel DSM-5 come spiega questo post:
    http://richardalangardner.wordpress.com/2013/07/15/la-pas-viene-descritta-nel-dsm-5/

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    1. Ma quando mai! Non esiste nessuna sindrome di alienazione genitoriale nel DSM5, si rassegni.

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    2. Caro Anonimo, le affermazioni apodittiche come quelle che fa lei lasciano il tempo che trovano. La PAS viene descritta in almeno 5 punti del DSM-5. Quello principale dice:
      Parent-child relational problem ”may include negative attributions of the other’s intentions, hostility toward or scapegoating of the other, and unwarranted feelings of estrangement.”
      link alla pagina

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    3. Lei vede le parole SINDROME DA ALIENAZIONE PARENTALE (anche in inglese, se vuole) in ciò che ha riportato dal DSM? IO NO!

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    4. E quello che c'è scritto che altro sarebbe se non la PAS? Ma va bene così se vi accontentate di tanto poco .....

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    5. Ma lei vuole scherzare? La PAS teorizzata da Gardner ha una sua descrizione e un suo protocollo di cura (resettare il bambino allontanandolo dal presunto genitore alienante, rinchiuderlo in casa famiglia, minacciarlo se non si affeziona all'altro genitore) che non sono assolutamente ciò che ha citato lei prima. Non faccia il furbo, su! ;-)

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    6. perchè con tanti studiosi vivi continuate ad attaccare un morto? Centinaia di studiosi dopo Gardner hanno riconosciuto l'alienazione parentale. Perchè non attaccate loro? Perchè sono vivi e vi possono darre il fatto vostro? Suvvia se siete convinte di ciò che scrivete attaccate Transcrime il prof. Turchi, Gulotta Buzzi e Lavadera ...Amy Baker Linda Gottlieb solo per dirne alcuni tra centinaia e centinaia .... date loro dei folli asini incompetenti come fate con Gardner se vi basta il coraggio no? Suvvia che poi ci facciamo due risate.....

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    7. Prima parla di PAS, poi di alienazione parentale... le piace giocare con i nomi? Le consiglio allora la settimana enigmistica. :-)Poi si rivolge a tutti sempre al femminile "siete convinte", come se fossero solo le donne a scrivere qui. La informo che il DSM è redatto da donne e uomini, quindi la PAS non ha convinto né le une né gli altri.

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    8. PURTROPPO i sostenitori della Pas, che poi fanno capo a una congrega di presunte associazioni che poi fanno capo sempre alla stessa, usano come strumento prioritario di propaganda la disinformazione: cioè la sistematica diffusione di notizie false o manipolate o enfatizzate ad arte per portare acqua al loro mulino.
      Contro queste menzogne (che nella migliore tradizione grottesca dei bugiardi, rimbalzano accuse di "falsità" agli argomenti di tutti quelli che non si fanno abbindolare) è difficile combattere.

      Ai lettori possiamo solo dire che, essendo un tema delicato, importante e che riguarda tutti, da parte nostra ci siamo attentamente documentate.

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  7. Gesummaria!!! Citare un pedofilo vero come Corsi (non un calunniato come Gardner) e poi dicono di voler difendere i bambini... Certo capisco che è il meglio che hanno ma è come proporre Goebbels nel numero dei giusti al Museo della Shoah ... La cosa migliore che ti può capitare è un soggiorno trentennale in manicomio

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    1. Un calunniato come Gardner? Il signor Gardner non era un neuropsichiatra e si è suicidato... Belle credenziali per una teoria psichiatrica elaborata da un soggetto di questo tipo.

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    2. Evidentemente lei ignora completamente il significato del termine"calunnia". Studi. Quanto alla qualifica di Gardner non ne ha mai usata una differente da quella che aveva. Se e dico se si fosse suicidato perché anche su questo esistono molti dubbi lo ha fatto perché colpito da malattia inguaribile e dolorosissima. Le auguro che le capiti lo stesso che poi vediamo. Il suicidio inoltre non è affatto indice di malattia mentale. Hemingway si è suicidato: era un cattivo scrittore? Van Gogh era un pittore inetto? Infine prima e dopo Gardner centinaia di studiosi hanno scritto di alienazione parentale. Prendetevela con i vivi se avete il coraggio. Infine nel Dsm al paragrafo v61.20 l'alienazione patentale c'è. Rassegnatevi voi che dovete citare un vero pedofilo a vostro sostegno. Certo se non avete altro....

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    3. Anche io le auguro che capiti a lei e ai suoi figli la stessa cosa, così non si dispiace nessuno. :-)
      Per quanto riguarda il DSM, ripeto, la sindrome di alienazione parentale non c'è, torni lei a studiare e non inganni chi legge. Inoltre io non ho citato Corsi, legga bene, e poi, se ha davvero delle prove che Gardner non si è suicidato, ce le mostri, faccia riaprire il caso, novello investigatore Poiroit :-)
      Hemingway e Van Gogh possono anche avere avuto problemi psichiatrici e essersi suicidati, ma loro non hanno provocato la morte di nessuno. Invece, grazie alla PAS inventata-sì, inventata- da Gardner, tanti bambini sono stati costretti a lasciare le mamme che li trattavano bene per essere affidati al padre che in qualche caso era un pedofilo che ne abusava. Qualcuno di questi bambini, grazie a Gardner, si è suicidato e ha anche scritto che lo faceva per essere stato riaffidato-grazie alla PAS- a suo padre che lo violentava quotidianamente. Questo è un suicidio di cui dispiacersi, non quello di chi ne è la causa.

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    4. Gardner è la persona che capì che abusologi e femministe scaricano il proprio odio sui bambini alienandoli, e cercò di proteggerli subendo diffamazioni tali da portarlo al suicidio. Se si volesse scendere al livello degli attacchi personali, basterebbe raccontare cosa fece a due bambini piccoli nell'ottobre di 5 anni un medico multato per abuso edilizio che, credendosi ricattato dalla mafia, aveva incaricato una ditta di sorveglianza di monitorare l’ambiente in cui abitava...

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    5. Annibale Barca si è suicidato quindi era un cattivo generale? O era folle? Io ho studiato abbastanza da sapere che i suicidi non sono necessariamente pazzi ma sono persone che soffrono molto o che ne hanno la prospettiva. Accusare di follia una persona nelle condizioni di Gardner è un atto di grande meschinità, di una miseria mortale inarrivabile. Quanto al suicidio di Gardner pare che il decesso si debba a varie coltellate di cui una alla nuca! Ora un uomo con facile accesso alle armi da fuoco, facilissimo accesso ad ogni sorta di medicinali se vuole sfuggire al dolore fisico di una malattia incurabile si accoltella infliggendosi un lunga e dolorosa agonia quando con un paio di tubetti di barbiturici potrebbe morire dormendo? Secondo le mie amicizie alla scientifica un suicidio così non si è mai visto ......

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    6. Signor Grissom, a questo punto ci riveli anche chi è l'assassino. Lei sicuramente lo sa, o lo sapranno sicuramente i suoi amici della scientifica. Strano che però a tanti anni dalla morte non lo abbiano smascherato. Io un'idea ce l'avrei: l'assassino è il maggiordomo. Elementare, Grissom ;-)

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    7. Per rispondere alla signora....un ragazzo è stato a causa di un errore dei giudici affidato ad un padre violento e per questo si è ucciso? Una tragedia ma la colpa è evidentemente dei giudici non certo di Gardner ammesso e non concesso che quello sia il vero motivo. È come abolire il codice penale perché esistono gli errori giudiziari. Solo un folle potrebbe pensare una cosa del genere. Ieri un bimbo di quattro anni affidato indovina un po' alla "madre" è morto per denutrizione a Birmingham. Come la mettiamo? Poi concordo: giudicare folle una persona che soffre terribilmente e decide di morire .... sempre che l'abbia deciso .... è davvero meschino. Troppo comodo se non ci si passa .....

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    8. No. L'errore non fu dei giudici. Gardner, attraverso la diagnosi di PAS fatta al ragazzo, convinse i giudici che non era vero che il padre lo violentasse quando era con lui, così i giudici affidarono il minore al padre. E il ragazzo si suicidò spiegando che non ce la faceva più a vivere con il suo violentatore. Quindi la causa del suicidio di quel ragazzo fu Gardner, non i giudici

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    9. Questo è il link alla storia del piccolo Nathan Grieco: http://usciamodalsilenzio.blogspot.it/2010/09/dr-richard-gardner.html
      Richard Alan Gardner, psichiatra nato a New York il 28 Aprile 1931; MD 1956; sposato due volte (un figlio maschio, due figlie femmine); Morto a Tenafly, New Jersey, il 25Maggio 2003.

      In una disputa combattuta per la custodia di minori, avvenuta nei sobborghi di Pittsburgh qualche anno fa, tre ragazzini implorarono il tribunale minorile di non forzarli a continuare la frequentazione con il loro padre perché, dissero, era fisicamente abusivo nei loro confronti. Piuttosto che credere ai ragazzi, il giudice fece affidamento sulla testimonianza di un esperto nominato dal padre, un professore di psichiatria clinica della Columbia University, Richard A. Gardner.

      Gardner asserì che i ragazzi stessero mentendo come risultato di un “lavaggio del cervello” ad opera della loro madre e raccomandò qualcosa che lui chiamava “la terapia della minaccia”. Essenzialmente, ai ragazzi Grieco fu detto che avrebbero dovuto essere rispettosi ed obbedienti nelle loro visite al loro padre e che se non lo fossero stati la madre sarebbe finita in prigione. Poco dopo, il sedicenne Nathan Grieco, il maggiore dei fratelli, si impiccò nella sua camera da letto, lasciando dietro di sé un diario in cui aveva scritto che la vita era diventata un “tormento senza fine”. Sia la corte che Gardner non ammisero mai i propri errori persino dopo il suicidio, e fu solo dopo un esposto sul quotidiano locale che le disposizioni per la custodia per i due ragazzi sopravvissuti furono cambiate.

      La “terapia della minaccia” era parte di una più ampia teoria gardneriana conosciuta nei tribunali preposti al diritto di famiglia in tutti gli Stati Uniti come “Sindrome di Alienazione Parentale” (Parental Alienation Syndrome, PAS). La teoria – uno dei più insidiosi pezzi di scienza-spazzatura alla quale le corti statunitensi hanno dato credito negli anni recenti – sostiene che ogni madre che accusi il marito di abusare i figli stia mentendo più o meno per definizione. Ella racconterebbe queste bugie per “alienare” i figli dal loro padre, una scioccante negazione di responsabilità parentale per la quale lei meriterebbe di perdere tutti i diritti di custodia in favore dell’ipotetico abusante.

      Questa non è solo una tattica pacchiana, garantita dall’inizio per proteggere all’atto della separazione gli interessi dei padri , di gran lunga i più entusiastici sostenitori di Gardner, ma ha anche distrutto le vite di centinaia, forse migliaia di famiglie americane negli scorsi 15 anni. In uno stato dopo l’altro, le corti si sono rimesse alle credenziali accademiche di Gardner ed hanno consegnato la custodia dei bambini nelle mani dei loro presunti abusanti, persino nei casi in cui referti della polizia, referti medici e testimonianze di insegnanti ed assistenti sociali avevano supportato le accuse della madre.

      Ormai, il concetto di “alienazione parentale” è entrato nella giurisprudenza ed ha governato migliaia di dispute in cui Gardner stesso non ha svolto alcun ruolo. Tuttora non ha basi scientifiche nella maniera più assoluta. Non è riconosciuta dall’Associazione Psichiatrica Americana o da qualsiasi altro corpo professionale. Il flusso di libri che Gardner produsse sulla materia a partire dai tardi anni ‘80 furono tutti di auto-pubblicazione, senza il tradizionale processo di revisione. Il suo metodo per determinare l’affidabilità delle accuse di abusi sessuali fu denunciato da un noto esperto di violenza domestica, Jon Conte dell’Università di Washington, come “probabilmente il più ascientifico pezzo di spazzatura che abbia mai visto nel campo in tutta la mia carriera”.

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    10. (continua)Nessuno con esperienza nei casi di divorzio con alta conflittualità potrebbe negare che le madri, un qualche caso, producano false accuse contro i loro mariti. Ma Gardner andò molto oltre. Ritenne che il 90% delle madri fossero bugiarde che “programmavano” i bambini a ripetere le loro bugie e non si curò mai dell’evidenza comprovata. Teorizzò che i presunti abusi delle madri esprimessero, in forma dissimulata, le loro stesse inclinazioni sessuali verso i propri figli.

      Ed egli stesso sostenne che non vi fosse nulla di particolarmente sbagliato nella pedofilia, incestuosa o meno. “Uno dei passi che la società deve fare per fare i conti con l’attuale isteria è “venirne fuori” ed assumere un atteggiamento più realistico verso il comportamento pedofilo,” scrisse in “ Sex Abuse Hysteria - Salem Witch Trials Revisited (1991)” ( L’isteria dell’abuso sessuale – I processi alle streghe di Salem rivisitati, ndr). La pedofilia, aggiunse, è una pratica largamente diffusa e praticata tra letteralmente miliardi di persone”. Intervistato una volta su cosa avrebbe dovuto fare una madre se il suo bambino avesse lamentato di subire abusi sessuali da suo padre, Gardner replicò: “Cosa dovrebbe dire? Non dire queste cose di tuo padre. Se lo farai, ti picchierò.”

      è incredibile che una tale figura possa essere stata presa seriamente in considerazione dai giudici nei tribunali ma, in un sistema antagonistico dove i padri hanno spesso più denaro da spendere nelle cause di divorzio, le teorie di Gardner si sono dimostrate notevolmente persuasive. Il giornale dell’Accademia Americana di Psichiatria Adolescenziale e Infantile scrisse nel 1996 che un libro di Gardner, Protocols for the Sex-Abuse Evaluation (Protocolli per la valutazione dell’abuso sessuale), era “una ricetta per dimostrare la falsità degli abusi sessuali, nascosta sotto la forma di obiettività scientifica e clinica. Si sospetta che diventerà un bestseller tra gli avvocati difensori.” E così si è verificato.

      Il lavoro di Gardner ha creato una generazione di madri e figli psicologicamente terrorizzati ed, in molti casi, fisicamente dalle sentenze tribunalizie che egli ha influenzato. In uno dei suoi primi casi, una donna fisico del Maryland da lui etichettata come “alienatrice parentale”, inadatta ad ottenere la custodia dei suoi bambini, fu successivamente colpita a morte dal suo ex-marito. Ciò nonostante, Gardner non cambiò il suo punto di vista secondo il quale la moglie fosse la reale cattiva; le bugie di lei, insisté lui, avevano reso il marito temporaneamente psicotico.

      Il passato di Richard Gardner era sorprendentemente convenzionale. Nato nel Bronx, a New York, nel 1931, studiò medicina e psichiatria in varie prestigiose università dello stato di New York, ed assolse al compito di psichiatra dell’esercito statunitense in Germania. Nominato nella Divisione di Psichiatria Infantile alla Columbia nel 1963, fu rispettato per molti anni come esperto nell’esperienza infantile in ambito di divorzio.

      Dopo lo sviluppo della sua Sindrome di Alienazione Parentale nel 1980, comunque, lui e la Columbia University si allontanarono lentamente ed egli trascorse la maggioranza del suo tempo nell’esercizio privato della professione nel New Jersey. Lungo il percorso si trasformò anche nell’autentico mostro americano.

      Andrew Gumbel

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    11. Anonimo 01 agosto 2013 07:27: a questo commento e alla pletora di altri successivi, che:
      1. agiograficamente presentano Gardner come un "povero" suicida=persona che soffre (dunque da non biasimare),
      2. altrettanto agiograficamente lo presentano come un luminare della "psichiatria", rispondiamo che:

      1. nessuno biasima Gardner per il suicidio: quello che ci interessa è il dato oggettivo emerso con l'autopsia, che ha dimostrato che costui (già condannato per pedofilia) faceva uso di farmaci autocastranti del tipo che si utilizza, appunto, in caso di gravi turbe sessuali come la pedofilia compulsiva.

      Certi negazionismi (sostenuti da relative tesi accusatorie) sono fomentati appunto da persone che, smascherate in comportamenti inaccettabili, sentono la necessità di rigirare le frittate per riabilitare se stessi.

      2. La mitologia sulle presunte specializzazioni del sig. Gardner va smontata, con i fatti reali:
      http://www.alienazionegenitoriale.org/0020.htm
      (grazie a dott. Mazzeo per il link)

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  8. Pur di negare che la PAS che è un abuso sull'infanzia ricorrete a personaggi come Corsi e Mazzeo. L'odio femminista vi acceca

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    1. Sul dottor Mazzeo non c'è nulla di negativo da dire, è una persona preparatissima che ha sempre sostenuto che la PAS non sarebbe stata inserita nel DSM in quanto patologia inesistente, e ha avuto ragione. Si sciacqui la bocca prima di parlare di lui e non lo assimili assolutamente a Corsi. Anzi, sarà opportuno informarlo di ciò che lei ha insinuato qui.

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    2. L'odio femminista non esiste, sig. Anonimo31 luglio 2013 23:08.
      Esiste invece l'odio patriarcale contro l'autonomia femminile.

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  9. Notare: prima posta come richardalangardner (e sappiamo a chi fa capo quel sito) poi come anonimo, tanto per confondere le acque e non farsi riconoscere. Patetico!!

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  10. Per completezza di informazione.
    Gardner non era specialista né in psichiatria né tantomeno in neuropsichiatria infantile, né in medicina legale o forense; era un medico generico con l'hobby della medicina legale. Né era psicanalista, la sua formazione era di soli sei mesi di frequenza di un corso presso una società di psicanalisi, ma ci vuole ben altro per potersi dire psicanalista. Qui si può leggere qualcosa:
    http://www.alienazionegenitoriale.org/0020.htm

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    1. molte grazie a dott. Mazzeo, abbiamo integrato il post con i suoi link.

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  11. E' sparito un commento,probabilmente per un difetto della piattaforma, riposto quindi il link alla tabella con le falsità scritte su Gardner:
    Tabella

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    1. Invece di linkare una tabella, potrebbe riportarne i contenuti qui? Sa, in internet non si sa mai quando si va su un link cosa può succedere e preferisco non aprire documenti di persone che non conosco. Tanto per lei sarà lo stesso, no?

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    2. Non si preoccupi, il provider del blog è il provider nternazionale wordpress.com, uno dei maggiori fornitori di servizi internet.
      Comunque, provo a copiare qui il contenuto:
      Falso Vero
      1. Non era professore 1.Era Libero docente o Professore a contratto che dir si voglia alla Columbia ed è stato Visting professor all’Università Cattolica di Lovanio in Belgio;
      2. Non era psichiatra; 2. Era ”Psichiatra infantile” secondo la terminologia
      anglosassone o “Pedopsichiatra” che qualche illetterato sospettiamo avrà scambiato per pedofilo (sic);
      3. La Spagna rifiuta le sue teorie; 3. Una psicologa spagnola ed una argentina hanno scritto una monografia che presenta tutte le convinzioni negative su Gardner e la PAS;
      4. Non era laureato in medicina e chirurgia; 4. Si è laureato in Medicina e Chirurgia alla Columbia nel 1952 e poi dopo dottorato e specializzazione è divenuto capitano medico militare col ruolo di primario ospedaliero di stanza in Germania;
      5. Era un agente della CIA che induceva false memorie; 5. era uno psicoanalista ed uno psichiatra forense che ha smascherato come venivano indotte false accuse da parte di bambini tramite domande suggestive e indottrinamento;
      6. Ha fondato una casa editrice perché nessuno pubblicava le sue teorie; 6. Ha pubblicato circa 40 libri di cui diversi con editori medici, psichiatrici ed anche alcuni editori di bestseller; ha fondato una sua casa editrice per sfruttare meglio la propria fama divenendo imprenditore di se stesso;
      7. I suoi scritti contengono messaggi
      subliminali; 7. si commenta da solo, come argomento pare come 666 supposto segno del demonio nei codici a barre, ma comunque nessuno li ha indicati precisamente;
      8. Le sue teorie sono scienza Spazzatura; 8. è stato uno dei migliori psichiatri infantili forensi del mondo, aver descritto la PAS lo pone al livello di chi ha descritto la Sindrome di Rett o quella di Asperger;
      9. Ha distrutto la vita di migliaia di
      famiglie; 9. ha testimoniato per la difesa di centinaia di genitori falsamente accusati di abusi (e si è fatto molti nemici);
      10. Procuratori
      americani scrivono che la PAS minaccia il sistema legale; 10. una associazione privata di procuratori
      legali scrive che la PAS è una minaccia per il sistema (anche per le loro percentuali dei risarcimenti di parti civili);
      11. La PAS non viene ammessa nelle corti americane perché non soddisfa i criteri Kelly-Frye; 11. La PAS soddisfa sia la Frye rule (1923) che
      la Daubert rule (1993) secondo diverse corti territoriali americane;
      12. Scriveva a favore della pedofilia. 12. Ha scritto che molti di coloro che si
      dedicano a “proteggere i bambini” si eccitano immaginando o ascoltando
      storie di abusi (così si è fatto molti nemici);
      13. Era un pedofilo
      che prendeva farmaci
      per autocastrarsi; si è suicidato per il rimorso. 13. Sposato con figli e nonno assumeva in tarda età antidolorifici per una malattia cronica dolorosa tramite cerotti medicamentosi.
      E’ stato suicidato con un coltello da macellaio: colpito prima 3 volte alla nuca e nella zona giugulare tra cui una ferita che penetra sino alla tiroide ed infine almeno 4-5 volte nella zona cardiaca con rottura di diverse costole, l’ultima ferita attraversava il cuore incidendo l’aorta. Sono state rilevate anche alcune abrasioni. Volendo suicidarsi poteva usare la pistola d’ordinanza o uno dei farmaci che i medici conoscono.

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    3. Su Gardner:
      http://www.alienazionegenitoriale.org/docu/sole24ore.pdf
      Su presunta Pas:
      http://www.alienazionegenitoriale.org/0020.htm

      Sui conflitti in cui molti genitori trascinano i bambini: nessuno nega che esistano un sacco di genitori accecati dalla rabbia contro l'altro coniuge, e che dunque tendono a scatenare conflitti nei bambini.
      Il problema è che questo delicato problema va affrontato nel rispetto del bambino, e dando a quest'ultimo la massima possibilità di esprimersi: gli psicologi seri hanno tutti gli strumenti per capire se un bambino è stato manipolato, e la cosa si ritorce contro chi lo ha condizionato.
      Il bambino va aiutato mettendolo al centro, NON tappandogli la bocca come "soggetto plagiato" che, dunque, non è più ammesso nemmeno come testimone (concetto cardine, appunto, della Pas come sciagurato strumento giuridico - da respingere fermamente).

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  12. Si vede che questo signore ha studiato davvero ... un mucchio di sciocchezze. Sarà il clone di gardner? Davvero gli zombie a volte ritornano. Gardner si è laureato in medicina non alla Columbia, in una università statale di terz'ordine. Non ha studiato molto il nostro geordy. Sull'inserto salute del Sole 24 Ore di martedì scorso c'è un mio articolo sulla PAS; spiego che voler leggere PAS laddove il DSM scrive altro è una distorsione percettiva. Non si può discutere con chi ha distorsioni percettive, lui vede la realtà in modo diverso dal resto del mondo e ha bisogno di credere nelle sue illusioni.

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  13. Certo certo, si spacciava per laureato... Ma lei crede che i tribunali americani siano come dei quiz televisi vi?

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  14. Per opportuna completezza informativa: http://www.alienazionegenitoriale.org/docu/sole24ore.pdf

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    1. Povera Italia, il sole24 ore che pubblica falsità negazioniste. Meno male che la libera informazione su internet rende inutili queste porcatine

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    2. No, povera Italia che si ritrova leggi sul condiviso scritte invece che da pedagogisti, psichiatri e psicologi infantili, chiaramente esperti di esigenze dei minori, scritte da professori di fisica...

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  15. No, povera Italia che si ritrova leggi sul condiviso scritte invece che da pedagogisti, psichiatri e psicologi infantili, chiaramente esperti di esigenze dei minori, scritte da professori di fisica...

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  16. QUESTO ARTICOLO è SPUDORATAMENTE PARTIGIANO.
    VERGOGNATEVI

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    1. Certamente che è partigiano, sig. Anonimo03 settembre 2013 20:05: è dalla parte di una corretta informazione.
      Ripeto qui quanto già detto in alcuni commenti precedenti:

      • Sui conflitti in cui molti genitori trascinano i bambini:
      nessuno nega che esistano un sacco di genitori accecati dalla rabbia contro l'altro coniuge, e che dunque tendono a scatenare conflitti nei figli (anziché proteggerli). Ma questo delicato problema va affrontato nel rispetto del bambino, dando a quest'ultimo la massima possibilità di esprimersi: gli psicologi seri hanno tutti gli strumenti per capire se un bambino è stato manipolato, e la cosa si ritorce contro chi lo ha condizionato.
      I figli vanno aiutati mettendo LORO al centro, NON tappando loro la bocca come "soggetti plagiati" che, dunque, non sono più ammessi nemmeno come testimoni (ed è questo, appunto, il concetto cardine della Pas come sciagurato strumento giuridico - da respingere fermamente).

      • purtroppo su questi argomenti i sostenitori della Pas usano come strumento prioritario di propaganda la disinformazione: cioè la sistematica diffusione di notizie false o manipolate o enfatizzate ad arte per portare acqua al loro mulino.
      Contro queste menzogne (che nella migliore tradizione grottesca dei bugiardi, rimbalzano ossessivamente accuse di "falsità" agli argomenti di tutti quelli che non si fanno abbindolare) è difficile combattere.
      Ai lettori possiamo solo dire che, essendo un tema delicato, importante e che riguarda tutti, da parte nostra ci siamo attentamente documentate.

      • Grazie a dott Mazzeo per i link su presunta Pas:
      http://www.alienazionegenitoriale.org/0020.htm
      e su presunto psichiatra Gardner:
      http://www.alienazionegenitoriale.org/docu/sole24ore.pdf

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  17. Il DSM-5 contiene la descrizione del problema relazionale denominato “sindrome di alienazione parentale” o semplicemente “alienazione parentale”. Non è vero quindi che la PAS è stata esclusa dal DSM-5, come frettolosamente sentenziano i professionisti schierati come consulenti di parte dei genitori alienanti. Ma c’è di più. L’edizione italiana del DSM-5 uscita nell’aprile del 2014 nella sezione “Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica“ sotto la voce “Problema relazionale genitore figlio” riporta queste parole testuali:
    «Problemi cognitivi possono comprendere attribuzioni negative alle intenzioni altrui, ostilità verso gli altri, o rendere gli altri il capro espiatorio, e sentimenti non giustificati di alienazione»
    Quindi se qualcuno vorrà ancora sostenere che la PAS non esiste perché non è nel DSM basterà aprire il manuale e mostrargli che anche a livello meramente lessicale il termine “alienazione” è invece citato dal DSM5 come “Problema relazionale genitore figlio”. Non è un disturbo mentale, ma comunque una grave condizione oggetto di attenzione clinica.

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    1. Premesso che il commento di cui sopra è anonimo, e chi si naconde ha qualcosa da nascondere.
      A questo equivoco creato ad arte ho già replicato con un mio scritto (http://www.andreamazzeo.it/docu/decreto.pdf).
      Detto questo, approfondendo la questione, negli USA fanno una distinzione netta tra estrangement e alienation. Ho poi sottoposto la questione di questa inesattezza nella traduzione a uno dei responsabili dell'edizione italiana del DSM-5. La sua risposta è la seguente: «Il termine alienazione a mio avviso non implica fraintendimenti, a meno che non vi sia un malo uso o interpretazioni poco competenti da parte di terzi. A mio avviso, la traduzione del DSM 5 poco ha a che vedere con il problema che cita, dato che "alienazione" ha qui tutt''altro ambito di applicazione.»

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  18. Aggiungo che la P.A.S O semplicemente, direi furbescamente p.a, viene utilizzata anche e soprattutto da chi gestisce centri d'affido per minori e quando un bambino non può avere contatti con un genitore, sapete come vive? Vive come un detenuto! secondo voi si recupera il rapporto con l'altro genitore? No di certo, anzi, da dati empirici si può tranquillamente dire che ammettendo una situazione precaria, se esistente, ovviamente si aggrava, con buona pace dei centri d'affido, in quanto privati ma convenzionati con enti pubblici al solo scopo di lucrare sulla pelle del prossimo e niente altro!

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