mercoledì 17 aprile 2013

Ma in testa c'è ancora la Bonino: gli italiani vogliono una donna

Una Repubblica presidenziale da tele/web voto. L’italica fantasia al potere per un Presidente on demand, che affianca a nomi probabili, improbabili desideri. Manca solo (inaccettabile discriminazione!) quello del  vicino di casa.
Un fantasioso  frullatore umano che terminerà mercoledì 18, quando parlamentari e grandi elettori, gli unici abilitati a farlo in una Repubblica Parlamentare, inizieranno a deporre il loro voto nell’urna, con buona pace dei tanti partecipanti a scegli il tuo Presidente. Insomma il voto-petizioni non mi convince. Eppure qualche osservazione socio-politica ce la offre. 
Una su tutte: in testa sempre donne.
E allora ne vorremo tenere conto?
Il voto del Movimento5stelle (poco controllato e trasparente del duo macho Grillo- Casaleggio) ha scelto una donna, Milena Gabanelli, giornalista stimata e apprezzata per la serietà con cui svolge la sua professione, da cane da guardia della democrazia e del potere. Che è tutt’altra cosa, per fortuna, dell’orrenda Repubblica delle manette sognata da alcuni e da Grillo. 
E nei sondaggi di giornali e tv, c’è sempre in testa Emma Bonino, di gran lunga preferita agli Amato, Prodi e pure il gettonato Rodotà.
Personalmente tifo per Emma Bonino, anche se molte altre candidature femminili sarebbero all’altezza del ruolo (basta col mito misogino che non ci sono donne e loro, i maschi, devono sacrificarsi!).
Le donne e molte associazioni, anche quando non esprimono un nome e si limitano a una preferenza di genere, che è anche di rappresentanza, hanno denunciato quest’anomala esclusione che la Repubblica si trascina dalla sua nascita: mai una donna Presidente della Repubblica e, aggiungo, Presidente del Consiglio
Ma come le donne la pensano anche molti uomini che hanno partecipato al toto-Quirinale.
E’ forse con questo sentimento diffuso che gli elettori veri del Presidente dovranno misurarsi e fare i conti. Perché è questa la richiesta davvero unanime: rompere le tradizionali liturgie, di una classe dirigente, politica e non, che riesce a riprodurre sempre e solo sé stessa, grazie a un tourbillon di incarichi e cariche, per soli maschi, possibilmente avanti nell’età. Dal curriculum ricco e impeccabile, perché mai hanno mollato un posto, accaparrandosi quanto possibile più poltrone.
Eppure, Emma Bonino sembra fuori gioco, relegata al ruolo di perenne testimonianza, sia per i partiti che per i media che pure la danno in testa nelle preferenze dei cittadini. Quanto alla candidatura di Milena Gabanelli, al di là delle sagge parole pronunciate da lei stessa, non sembra crederci neanche Grillo che, subito dopo i risultato del voto-web, è pronto ad archiviarla per Rodotà.
Un parlarsi tra maschi per decidere dove piazzare un altro maschio.
Nella speranza di essere smentita, c’è posto solo per un augurio: se per forza maschio deve essere - perché questa classe dirigente sembra aver innescato il bottone dell’autodistruzione (speriamo la loro e non del Paese) - che sia almeno il nuovo Presidente in sintonia con il Paese. 
Ricordandosi che i nomi delle donne – per fortuna molte – che sarebbero state delle ottime Presidenti, possano essere ora preziosi suggerimenti per le nomine che spettano al Capo dello Stato, dalle senatrici a vita ai giudici costituzionali.
Cinzia Romano, 17 aprile 2013

2 commenti:

  1. Una donna si ma non la Bonino ce ne sono di migliori di lei. Persino la Cancellieri mi sembra meglio. Io poi voterei per la Presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi Alessandra, confermi che candidature vere e autorevoli di donne esistono. Basta volerle vedere. E sicuramente le donne non sono un io indistinto e quindi ottimo che io pensi a Emma Bonino e tu ad altre. Ma insieme sono certa che troveremmo una mediazione migliore, sicuramente, di Marini.

      Elimina